Nei giorni in cui Berlusconi Silvio, a costo di rompere con il suo elettorato e con parte importante dei suoi parlamentari, blinda l'accordo in perdita con Renzi e spara proposte infeltrite sugli omosessuali, ecco che arrivano due sentenze in contrasto tra loro e, soprattutto, con l'andazzo degli ultimi venti anni.
A Milano Berlusconi PierSilvio e Fedele Confalonieri vengono assolti nel processo Mediatrade e a Bologna il presidente della regione, il comunista Vasco Errani, viene condannato per una (peraltro marginale) vicenda di presunti finanziamenti regionali alla cooperativa del fratello.
Sono contento se Berlusconi vedesse la fine della persecuzione giudiziaria nei suoi confronti, ma non cambio la mia posizione: nessun accordo è giustificabile con i comunisti.
Soprattutto se significa dare il via libera ad un senato di nominati e ad una legge elettorale balorda, complicata e contorta come la mente di chi l'ha partorita.
Non basta una sentenza favorevole per rendere meno ripugnante un accordo con i comunisti.
Non ne basterebbero 10, 100, 1000.
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