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02 marzo 2015

Salvini supera il primo esame importante



Un successo.
Lo scrivono i quotidiani di destra, persino Il Giornale, lo scrivono, più o meno a denti stretti, quasi tutti i quotidiani ostili alla destra, lo dice la rai che cerca di contrapporvi il successo della manifestazione antagonista (cioè comunista).
Una vasta partecipazione di popolo, di un popolo non abituato a manifestare e non propenso a farlo e una sapiente regia che ha portato sul palco anche il leader di Casapound Simone Di Stefano e, soprattutto, Giorgia Meloni che ha parlato alla piazza leghista ottenendo una grande successo personale a dimostrazione della consonanza di idee tra la Destra classica e la Lega di Salvini, ma anche a dimostrazione che Salvini è in grado di catalizzare tutte quelle forze che, con il moderatismo di Berlusconi, erano tenute in disparte, con la perdita di importanti sacche di consenso e di militanza.
Una nuova Destra di coalizione che trova nel viedeomessaggio di Marine Le Pen l'aggancio giusto con i movimenti fratelli delle altre Nazioni e Popoli europei, in netta contrapposizione agli gnomi ed alla consorteria di Bruxelles.
Salvini, chiamando il Popolo della Destra a raccolta a Roma, ha fatto esattamente quello che era sempre una iniziativa motivazionale di Berlusconi negli anni dell'opposizione: una, due manifestazioni di piazza che davano la misura del seguito popolare e aiutano a crescere.
Alle elezioni successive il Cavaliere è sempre riuscito a riprendere il timone del governo.
Oggi Berlusconi è legato da una sentenza ingiusta, limitato nei movimenti e nelle iniziative e contestato in casa propria.
Salvini è riuscito a ricompattare, anche visivamente, il Centro Destra con una manifestazione che ci dice come l'antiRenzi sia lui assieme ai suoi alleati.
Ed ecco la novità.
Salvini ripercorre le iniziative del Cav, ma non la politica inclusiva e che ne ha limitato l'azione politica con troppi compromessi e l'ostilità delle quinte colonne poi uscite allo scoperto come Follini, Casini e Fini.
Salvini ha chiuso la porta, giustamente, a chi collabora con Renzi.
Non avrebbe infatti senso andare in piazza con Alfano che è il ministro dei clandestini, di Mare Nostrum, del disordine pubblico.
Ed è ugualmente giusto dire a Forza Italia: o di qua o di là.
L'elettorato credo che non abbia dubbi: di qua.
Salvini non ha sbagliato neppure nel ribadire i temi e gli argomenti cardine della nuova Lega alleata con Fratelli d'Italia.
Dal no euro ai Marò da liberare dando in cambio all'India Renzi (credo che ci pagherebbero per riprendercelo dopo pochi giorni).
Dalla flat tax al blocco dell'immigrazione clandestina.
Dall'ordine pubblico alla modifica della legge Fornero.
E con un tono e linguaggio che, finalmente !, nulla ha di "moderato".
Salvini era alla prova più importante della sua esperienza iniziale come leader nazionale e l'ha superata a pieni voti.
Ha dimostrato di potere e sapere andare oltre la Lega, di potere e sapere coalizzare tanti che erano tenuti ai margini e, quindi, di poter recuperare quanti sono rimasti delusi e si sono ritirati nell'astensione e persino nella protesta grillina.
Adesso manca la parte migliore di Forza Italia, perchè molti elettori del partito del Cav sono sicuramente della partita.
Tra Alfano e Salvini, non possono che scegliere Salvini (e la Meloni).

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1 commento:

Nessie ha detto...

Sono soddisfatta anch'io per le ragioni che hai enunciato. Ma quanto alla "parte migliore di Forza Italia, perchè molti elettori del partito del Cav sono sicuramente della partita", beh, un conto sono gli elettori in buona fede, un altro conto sono i parlamentari di FI, che finora hanno preso solo posizioni schizzinose da "schifati" contro Salvini e Casapound.

Una ragione di più per Salvini per continuare ad andare avanti e recuperare i consensi di quegli scettici che non vanno più a votare.