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No alla deriva

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04 luglio 2015

C'era una volta il giornalismo



Uno dei motivi per cui non mi iscrivo a quelli che vengono chiamati i "social media", da Facebook a Twitter, è che a me piace leggere e seguire i "social" mi occuperebbe quel poco tempo che, tra i vari impegni, mi resta per leggere.
Leggo tre quotidiani che compro di tasca mia e il Sole 24 Ore per ragioni di ufficio.
Credo che il Sole dovrebbe essere una lettura obbligata sin dalle superiori, perchè dalle paginate di disquisizioni (masturbazioni mentali, più che altro) sui provvedimenti fiscali, le loro interpretazioni, le circolari applicative, le sentenze disapplicative e sanzionatorie, si capisce molto del perchè questa Italia dei ragionieri tedescofili sia da buttare.
Il Sole, peraltro e ad onor del merito, è anche puntualissimo nel richiamare sentenze e dispositivi legislativi che sono il pane del mio lavoro.
Ma il Sole ha anche una pagina politica.
Sappiamo che il Sole è il quotidiano degli industriali quindi è funzionLW i loeo interessi esclusivi.
Al posto di Stefano Folli da qualche tempo, c'è una donna, di cui non ricordo il nome, come principale commentatrice politica.
Tiene una rubrica quotidiana di banalità.
Ma ieri (3 luglio) si è superata.
Un articolo per dire che tra Salvini e Berlusconi non c'è la stessa visione dell'europa, quindi Renzi dovrebbe stringere un accordo con il Cav sennò rischia di rimanere isolato.
Non si domanda se a Berlusconi conviene allearsi con Renzi, o, meglio, se lo domanda limitatamente al dualismo con Salvini, del resto sembra che non gli sia convenuto granchè il patto del Nazareno: ha perso metà dell'elettorato, la Lega è divenuta il principale partito del Centro Destra e, ciononostante, continua ad avere attaccati alle parti basse i magistrati.
Ma, soprattutto, non si chiede se la politica di Renzi (più tasse, più immigrati, più servilismo verso la Merkel e l'europa) sia conveniente per gli Italiani.
L'ordine di scuderia è sostenere gli gnomi di Bruxelles, e si adeguano.
Una volta c'era il giornalismo che proponeva ideali, difendeva principi, sosteneva grandi battaglie di valori.
Oggi c'è un giornalismo piccolo piccolo, di miserrimo cabotaggio, che lega l'asino dove vuole il padrone, che sforna commenti considerati non per il contenuto, ma per la testata che li ospita.
Così non importa se Renzi è un disastro, finchè è utile lo si sostiene e si cerca di spingere tra le sue braccia chi non ha alcun interesse, neppure personale, a sostenerlo, poi, quando non sarà più utile, sarà scaricato come Monti e come Letta.
E si capisce perchè un blogger comico come Grillo abbia più lettori di tanti quotidiani.


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