22 luglio 2015
Stormfront
In questi giorni di canicola, anche in montagna, che induce più al riposo che alle escursioni, ho letto che sarebbero state rinviate a giudizio 25 persone con una serie di accuse (istigazione all'odio, violazione della legge Mancino et similia) che avevano partecipato al forum del sito Stormfront.
Non conoscendolo ho cercato "Stormfront" su google e trovato un forum ed un collegamento a www.stormfront.org.
Ovviamente ho cercato di accedere, ma mi appariva il messaggio di errore.
Continuando a leggere di Stormfront ho appreso che, per ordine dei magistrati, il sito è inibito alla visione in Italia.
In sostanza qualcuno ha deciso che i cittadini Italiani non possano prendere conoscenza diretta di quello che veniva scritto e se la condanna sia giustificata.
A parte la mia personalissima idea per cui nessuna condanna è giustificata quando colpisce una opinione, l'aver inibito l'accesso al sito lo ritengo una lesione dei miei diritti all'informazione.
In questo modo sono OBBLIGATO a "nutrirmi" solo per sentito dire, il che è il contrario di ogni corretta informazione.
Oltre a far sorgere il sospetto che quanto venisse scritto, alla fine, non fosse così repellente, ma magari convincente e documentato, tanto da instillare il timore che potesse diffondersi.
Mi domando quindi se sanzionare le opinioni e, fatto ugualmente grave, impedire di conoscere quelle opinioni per farsi un'idea, rispecchi l'ideale di Democrazia e Libertà che dovrebbe informare la nostra repubblica o se, al contrario, non sia l'espressione di un meschino atteggiamento da Grande Fratello che non potrà che ottenere l'effetto contrario a quello voluto.
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