Sia chiaro: ben vengano le redenzioni e le conversioni, soprattutto se aiutano a raggiungere un fine.
Ma la scelta di Passera di ritirarsi (dopo aver speso centinaia di migliaia di euro) prima ancora di andare al voto del primo turno per sostenere Parisi, a me puzza.
E tanto.
Per indurlo a questo passo gli è stato sicuramente promesso qualcosa, magari, visto che Berlusconi ne sarà impedito, la candidatura come premier alle prossime politiche.
Allora penso che Salvini abbia sbagliato su Milano a non candidarsi, con quel coraggio che invece ha avuto la Meloni a Roma.
Sicuramente Parisi è meglio di Sala.
Probabilmente, personalmente, sono intercambiabili, ma la coalizione che li sostiene è diversa ed è nella coalizione il plus che ha Parisi, anche se è una coalizione che oggi, oltre agli alfinioti annovera anche Passera.
Un Passera che ha già dichiarato di voler dare più forza all'ala liberale del Centro Destra, quindi a coloro che sono favorevoli al divorzio, all'aborto, alle unioni omosessuali, alla liberalizzazione delle droghe ("leggere" ... seh, leggere !) , al fine vita e a tutte quelle amenità che rendono i liberali una succursale del marxismo devastante.
Quanto all'economia, non credo che Passera e i "liberali" del Centro Destra si propongano contro il gulag fiscale dell'unione sovietica europea, nè che vogliano ripristinare la Sovranità e l'Identità Nazionale, forse porranno qualche limite in più allo sciamare dei clandestini.
Insomma un ben piccolo passo avanti pur di "tenere tutti uniti".
Se quello che ci aspetta nel futuro è un Centro Destra così appesantito dal "politicamente corretto", allora forse sarebbe meglio perdere le elezioni, con un proprio candidato marcatamente di Destra che possa porre le basi per la nascita anche in Italia di un partito che faccia venire il travaso di bile alla sinistra per le sue caratteristiche "populiste, carnivore, omofobe, razziste, sessite, xenofobe ...".
Del resto leggo con piacere della mobilitazioni delle zecche rosse contro Salvini, ovunque vada, che mi ricordano tanto le analoghe espressioni di profondità culturale e di argomenti che accompagnavano i comizi di Giorgio Almirante nei suoi giri per l'Italia.
Allora il mio auspicio che nasca quel partito "populista etc." è qualcosa in più di una semplice speranza.
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