Il parolaio fiorentino è ormai noto a tutti per la sua, chiamiamola, spregiudicatezza.
Ha liquidato Letta dopo avergli (il famoso "enricostaisereno") garantito il suo appoggio, poi si è portato nel pci/pds/ds/pd un larga fetta dei suoi alleati di Sciolta Civica, inclusa l'allora segretaria in carica, quindi si è preso, in cambio del vitalizio per il più importante ministero, l'ex delfino di Berlusconi (che aveva in precedenza giurato fedeltà eterna a Letta fino al punto da staccarsi dal suo padre padrone e formare l'ennesimo partitello senza futuro), quindi, nel nome della toscanità (e forse anche di qualcosa d'altro) ha portato a casa Verdini, già fac totum del Cav.
All'estero ha cercato di scaricare sugli altri stati europei l'inefficienza italiana che non ha saputo fermare i clandestini, piattendo soldi o una "flessibilità" finalizzata solo a finanziare le proprie clientele.
Adesso riprova il giochino, avvicinandosi le elezioni, ad elargire soldi (nostri) per accalappiare voti.
Ma i nodi vengono sempre al pettine e anche i troppo furbi ci lasciano lo zampino.
Dalle due città più importanti che andranno al voto sembra che il candidato, in entrambe renzianissimo, batta in testa e rischi di non diventare mai sindaco.
Il 17 aprile ci sarà un referendum e, come già Craxi nel 1991, invita gli elettori ad andare al mare (o quasi).
Chissà se anche l'epilogo del parolaio fiorentino sarà simile a quello dell'arrogante socialista tifoso di Garibaldi (ed era già tutto un dire ...) ?
Entra ne
1 commento:
Craxi è un gigante in confronto a questo omiciattolo supportato dalle lobby.
Comunque sia, invitare all'astensione porta jella.
Posta un commento