Le ultime rilevazioni (fonte: Libero), per quanto possano valere ma non c'è altro strumento come termometro della situazione, indicano, per il comune di Roma, in testa la grillina Raggi con il 27,5 , seguita dal candidato del pci/pds/ds/pd con il 22,5 e quindi dalla Meloni (sostenuta solo da Fratelli d'Italia e Lega) con il 20%.
Fuori dal podio Bertolaso (12) e Marchini (6,5).
La Meloni, quindi, è, di gran lunga, il candidato del Centro Destra più gradito e, se si continua a valutare il sondaggio, vincerebbe al ballottaggio contro la sinistra e contro Bertolaso, perdendo, di poco, solo contro la grillina.
Tanto basta perchè Maurizio Belpietro nel suo editoriale di domenica, si affrancasse dal coro (invero assai ridotto essendo composto da due soli quotidiani) della stampa di area per invitare il Cavaliere a prenderne atto e sostenere la Meloni.
Sarebbe una scelta che renderebbe onore al vecchio leader e che lo porrebbe automaticamente come guida morale, padre nobile di questo Centro Destra che nei fatti si fonderebbe su due consoli molto attivi (la Meloni stessa e Salvini) con possibilità di diventare un triumvirato con un uomo affidabile di Forza Italia (Toti ?) , in attesa del nuovo Augusto.
I sondaggi, da prendere comunque sempre con le molle, ci dicono che l'elettorato di Centro Destra vuole l'unità e sulle posizioni "populiste, razziste, xenofobe, omofobe, sessiste etc.", perchè non ci sono divisioni nelle grandi questioni politiche (immigrazione e ius soli, tasse, omosessualità, droga, sicurezza e legittima difesa, europa ...) e quelle che emergono tra i partiti di area sono fittizie, personali e suicide.
E' comprensibile che il vecchio leader non voglia cedere il passo, ma il silenzioso dissenso che è grande rispetto con il quale Salvini e la Meloni reagiscono alle sue frecciate, li indicano come i più adatti a raccoglierne l'eredità in questa fase di transizione per preparare l'avvento del nuovo leader (che non potrà che essere uno e uno solo).
Una transizione che deve vedere il Centro Destra unito per raggiungere l'obiettivo primario di abbattere il governo del parolaio fiorentino (quindi vanno bene tutte le occasioni: dal referendum sulle trivelle dove si voterà "sì" unicamente contro Renzi, alle amministrative dove, male che vada, al ballottaggio bisognerà scegliere i grillini a prescindere, sempre contro Renzi, fino al referendum istituzionale di ottobre che potrebbe segnare la fine di questo governo), per poi puntare a vincere le elezioni e mettere mano a tutti i disastri che il bulletto di Rignano ha provocato, per restaurare un minimo di indirizzo politico fondato sulla Sovranità, l'Identità e la Dignità Nazionale.
Per quanto possa valere, quindi, mi associo all'appello di Belpietro e mi auguro che la Meloni divenga presto il candidato unico del Centro Destra a Roma, creando un effetto valanga positivo anche sulle candidature di Bologna, Torino e Napoli.
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