Con la sola eccezione, per l'ambientazione che ricreano, di Danila Comastri Montanari e di Valerio Massimo Manfredi, non leggo romanzi di autori italiani.
La ragione è che sono inquinati da un ideologismo di sinistra che mi è completamente estraneo.
La Comastri Montanari e Manfredi probabilmente sono ugualmente dei sinistrati (la prima credo abbia firmato qualche manifesto intellettualoide, il secondo, per qualche frase che trovo scritta anche nei suoi romanzi, lo colloco da quella parte per mia intuizione) ma nei loro romanzi non vi è, appunto tranne qualche innocua frase in Manfredi, una tale tracimazione ideologica.
Così ho letto (e mi è molto piaciuto) "Teutoburgo" di Valerio Massimo Manfredi, che racconta la storia di due fratelli germanici, Armin e Wulf, principi dei Cherusci, che i Romani portarono a Roma, educandoli, istruendoli e dando loro fiducia.
Mal riposta nei confronti di Armin che, dopo aver carpito la fiducia di Augusto e Tiberio, ingannò Publio Quintilio Varo e ne massacrò le legioni nella foresta di Teutoburgo (ricordate ? Augusto che, insonne, cammina nel suo palazzo gridando "Varo, Varo, rendimi le mie legioni").
I germanici furono poi puniti prima da Tiberio e poi da Germanico, ma il massacro rimane ed è un massacro indotto dal tradimento di uno, Armin, che ha tradito e azzannato la mano che lo ha nutrito ed istruito.
E' esattamente quel che nella Storia si ripete e gli stessi errori che stiamo commettendo anche noi in Italia con gli immigrati.
Non sono risorse, sono i futuri Armin che emergeranno appena saranno sufficientemente organizzati e quando l'attenzione nei loro confronti sarà ulteriormente scemata.
Non ci si può fidare, mai, degli stranieri.
Ogni popolo ha in mente solo se stesso, la grandezza della sua nazione, come è giusto che sia.
Ci si lamenta del surplus della Germania o della sfrontatezza della Francia che sfora continuamente i parametri europei e non viene ripresa.
Ma loro fanno bene, come ha fatto benissimo il Regno Unito a prendere dall'unione sovietica europea ciò che lo interessava salvo abbandonarla quando gli oneri stavano diventando superiori agli utili.
Dobbiamo capirlo e dobbiamo applicarlo.
Nei rapporti con gli altri stati e in una ferrea attenzione nell'ammissione di stranieri, immigrati clandestini o meno che siano, all'interno dei nostri confini.
Chi arriva da noi, arriva per prendere, pronto ad un'altra giravolta se non ottiene quel che vuole.
Non possiamo fidarci, non possiamo concedere loro la possibilità di intervenire nella gestione della nostra cosa pubblica con la concessione della cittadinanza o di privilegi per le abitazioni, sussidi, lavoro.
Gentiloni e Minniti perseverano nell'errore di mettere l'accento sull'accoglienza anzichè sulla Sicurezza degli Italiani che dovrebbe essere l'autentica Stella Polare per ogni governo nazionale e locale.
La Storia è Maestra di Vita.
Purtroppo, spesso, viene ignorata e si ripetono i massacri come quello di Teutoburgo.
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