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20 ottobre 2025

La doccia scozzese di Trump

Forzare due soggetti, che siano persone, popoli o stati, in lite ad accordarsi, è una encomiabile prova di pazienza che spesso viene ripagata con insulti e peggio.

I tentativi di pacificare due parti in guerra diventano quindi una perenne fatica di Sisifo, come sappiamo tutti, perchè tutti, prima o poi, abbiamo cercato di pacificare due amici in contrasto, con esiti più o meno soddisfacenti, ma sempre mettendoci una grandissima pazienza.

Che non tutti hanno e che, soprattutto quando quella lite non comporta conseguenze per noi negative, verrebbe voglia di liquidare lasciando che lo scontro vada avanti finchè in piedi non ne resterà uno solo.

Così accade nelle guerre combattute tra stati.

Quando scoppiano, arrivano i cavalieri bianchi, che si ammantano di aureole arcobaleno e, quasi sempre, non concludono nulla, anche perchè si scopre poi che sono schierati con una delle parti in causa, facendo venire meno la loro essenziale terzietà.

E' quel che ha combinato (o non ha combinato) l'onu sia a Gaza che in Ucraina, dove ha palesato tutta la sua dannosità, più che inutilità.

Ci voleva un interlocutore imprevedibile come Trump per imporre, costringere, anche torcendo il braccio dell'uno e dell'altro, i contendenti a valutare l'ipotesi di cessare il conflitto.

Sia a Gaza che in Ucraina, le parti non hanno alcuna certezza su quel che domani dirà o farà il Presidente degli Stati Uniti e questa è una carta che Trump sta giocando con piccoli successi, non solo sui teatri di guerra, ma anche su quelli dell'economia.

Non so quanto siano credibili le "indiscrezioni" di alcuni giornali che vorrebbero riportare il contenuto e le modalità dell'ultimo colloquio tra Trump e Zelensky, ma è ipotizzabile che Trump, a differenza dell'unione europea, cerchi di far accettare a Zelensky la cessione di territori che, tra l'altro, sono già sotto controllo russo e, soprattutto, hanno una tradizione, lingua, cultura russa o russofona.

Lo strumento di coercizione sono le armi, che se gli Stati Uniti smettono di inviare, nessuna unione europea, con gli arsenali vuoti, potrà mai compensare.

Il tutto probabilmente riferito dopo che Zelensky si era illuso di portarsi a casa un pacchetto missilistico che avrebbe consentito all'Ucraina di proseguire una guerra che non può vincere a meno che non mettano i piedi sul terreno le Forze Armate Occidentali in una pericolosissima guerra aperta con la Russia e probabilmente i suoi alleati.

Putin e Zelensky non hanno certezze su cosa possono aspettarsi da Trump che li sottopone ad una costante doccia scozzese (altrettanto subiscono, peraltro, i capi dell'unione europea), forse l'unico sistema per indurli, nel dubbio, ad accettare di cessare le ostilità, rimandando ad altro, successivo momento la resa dei conti e, forse, da qui ad allora, troveranno un modo per rendere definitiva quella tregua che, oggi, sarebbe comunque un grande passo verso l'uscita dal tunnel.



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