Mi sono ascoltato tutto l'intervento di Conte.
Aria fritta.
O, meglio, una arringa (auto)difensiva fondata sulle affermazioni apodittiche e retoriche, prive di qualsivoglia riscontro.
In pratica Conte, senza dimostrare alcunchè, ha detto: credetemi, perchè vi dico che non ho firmato nulla e che i ministri erano informati delle trattative sul Mes.
Peccato per lui che non abbiamo l'anello al naso e non siamo neppure sardine sott'odio.
Con un'astuzia tutta levantina, Conte non ha detto che non ha assunto impegni, ma solo che non ha firmato.
E non ha detto che Salvini (e Di Maio) fossero d'accordo con quelle specifiche norme contrattate da Tria, ma solo che erano informati sul fatto che erano in corso trattative per modificare il cosiddetto salva stati.
E certo che lo si voleva modificare, visto che ha provocato il fallimento della Grecia, ma Salvini ha documentato il rifiuto a firmare quel tipo di accordo.
Conte, come già in agosto, ha sposato il proverbio "la miglior difesa è l'attacco" con la sua formazione da avvocato che, quando non può portare prove nè documentare le sue tesi, butta tutto in caciara, alzando la voce e ululando vuota retorica.
Ho l'impressione che la Merkel, dopo aver visto bruciarsi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni, abbia nuovamente sbagliato cavallo e, bruciato Conte, dovrà cercare un altro disposto ad essere il suo gauleiter.
Ecco il momento in cui appare il testo del MES e con quali modalità. Direttamente dalla mia chat di quei giorni. Ecco la data ed ecco i modi. Pochi giorni dopo il testo veniva approvato prima da Tria poi da Conte nonostante il nostro NO.— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) December 2, 2019
Altro che parlamento coinvolto! pic.twitter.com/hSHT9LXkr2
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