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21 maggio 2012

Perché Giorgia Meloni


Per completare l’intervento di ieri mancano le ragioni che, rebus sic stantibus, mi inducono a ritenere Giorgia Meloni il politico più idoneo per rappresentare la nuova Destra, riunita e allargata.
Pur preferendo una figura che esprimesse e proiettasse una autorevolezza intrinseca e un carisma personale (come Silvio Berlusconi) dobbiamo ragionare su quello che c’è e non su quello che si vorrebbe ci fosse, ma non c’è.
Del resto la sinistra ha da sempre officiato del ruolo di segretari mezze figure che di carisma non ne proiettavano neppure cercandolo con il telescopio Hubble, quindi possiamo tranquillamente, in questa fase, pensare ad onesto gregario, che si carichi sulle spalle il peso di guidare un gruppo di forti individualità, ognuna delle quali ritiene di incarnare il Verbo e la purezza dell’Ideale.
Ci prova nel Pdl Alfano, con scarso successo, anche perché ci sembra che il soggetto sia sin troppo acquiescente e disponibile verso gli avversari che, avendolo battezzato come “buono”, riescono sempre a buggerarlo come già fece la Buongiorno con il disegno di legge sulle intercettazioni.
Allora vediamo di studiare a tavolino una figura che possa dignitosamente rappresentarci.
Giorgia Meloni è giovane (credo sia tra i trenta e i quaranta) quindi può ben incarnare il desiderio di rinnovamento che non è solo della Destra ma dell’intera società italiana.
Giorgia Meloni non ha una bellezza glamour, fisica e neppure negli atteggiamenti o nell’abbigliamento, per cui sarebbe immune dalle critiche di quelle galline invidiose che pullulano nel pollaio della sinistra.
Giorgia Meloni pur essendo giovane e donna, ha una grande, grandissima esperienza politica avendo ricoperto, dopo aver vinto una sfida all’ultimo voto, il ruolo di Segretario del Fronte della Gioventù e masticando politica sin dagli anni in cui proclamarsi di Destra rappresentava anche un rischio fisico per la propria incolumità (anche se non come negli anni settanta).
Giorgia Meloni ha anche una esperienza istituzionale derivante dal suo ruolo di vicepresidente della camera (2006-2008) e di ministro (2008-2011).
Giorgia Meloni, soprattutto, non ha mai tradito.
E’ rimasta fedele ai Valori ed agli Ideali che l’hanno fatta appassionare alla politica a scuola e anche alla persona che era indicata come Presidente nella lista in cui è stata eletta.
Giorgia Meloni, infatti, nel momento in cui Fini, ribaltando quaranta anni di storia politica, ha cercato (riuscendo solo a destabilizzare l’Italia facendo venir meno una maggioranza ampia) di ribaltare anche Berlusconi, è rimasta fedele a Berlusconi, nelle file del Pdl e nel Centro Destra.
E’ un merito che deve esserle riconosciuto, come a tutti coloro che sono rimasti rifiutando le sirene dei poteri forti che appoggiavano Fini.
Ecco perché Giorgia Meloni potrebbe rappresentare un valido segretario per un partito che riunisca la diaspora della Destra.
Un partito Antico nei Valori e negli Ideali e con una guida giovane, ma già esperta e capace.





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1 commento:

marshall ha detto...

Pienamente d'accordo per la scelta.
Coerente fino in fondo, non ha seguito gli altri transfughi che pure provenivano dal suo stesso partito originario. E la storia recente dell'Italia avrebbe avuto ben altro corso, se anche gli altri, alla pari della Meloni, fossero rimasti al loro posto a "combattere". Così invece verranno spazzati via; altro che fli.