E', nella storia degli Stati Uniti, il secondo caso di un presidente rieletto non consecutivamente, il primo, a fine Ottocento, fu Grover Cleveland, ventiduesimo e ventiquattresimo presidente.
A parte tale curiosità, non sarà un salto nel buio, perchè avendo già avuto Trump come Presidente, conosciamo il suo pragmatismo al punto che ricordiamo i suoi quattro anni come gli unici in cui gli Stati Uniti non mossero guerre, nè lo spirito della democrazia perse terreno, anzi li ricordiamo soprattutto per gli "accordi di Abramo" che, se non ci fosse stato l'atto terrorista dei palestinesi del 7 ottobre 2023, avrebbero portato alla normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra Israele e quasi tutti gli stati arabi e musulmani.
Il fallimento dei quattro anni di Biden è sancito dalla vergognosa ritirata dall'Afghanistan (peraltro aiutata dalla incapacità degli afghani a difendere, armi in pugno, la loro libertà essendosi arresi ai talebani senza combattere), ma soprattutto dalle due guerre tuttora in corso, quella in Ucraina e quella in Medio Oriente.
Anche le mosse dell'Amministrazione sconfitta, Biden-Harris, in questo periodo di transizione non sono tranquillanti, vista l'autorizzazione concessa all'Ucraina di usare, anche in territorio russo, i missili a lunga gittata e le mine antiuomo.
Alcuni ipotizzano che Biden cerchi di mettere Trump nella impossibilità di trattare un accordo di pace con la Russia, anche a costo di scatenare un conflitto molto più esteso dell'attuale.
Mi auguro che non ci sia un simile retropensiero alla "muoia Sansone con tutti i Filistei", perchè sarebbe un danno enorme per tutti noi, come dimostra il forte calo delle borse all'annuncio delle autorizzazioni di Biden per alzare il livello dello scontro in Ucraina.
Ma possiamo farci poco, una eventuale guerra passerebbe sopra le nostre teste e anche sopra la testa della Meloni, del Governo e del Parlamento Italiano, non potendo certo esimerci, pena essere ancora una volta ricordati come quelli che iniziano le guerre da una parte per poi passare dall'altra, dallo schierarci a fianco della Nato e degli altri Alleati.
Due mesi nei quali Trump dovrà anche impostare una profonda revisione che intacchi il politicamente corretto, il blm, le politiche gender, lgbt, woke e in questo sembra che si stia muovendo con decisione con le nomine dei primi ministri di cui si conosce l'identità, a cominciare da quello della Salute nella persona di Robert F. Kennedy jr., figlio di quel Bob morto, assassinato da un arabo, durante la campagna presidenziale del 1968.
In politica non c'è mai l'ultima occasione, perchè poi ne arriva un'altra e un'altra ancora, certamente, però, la riuscita dell'inversione di marcia su quei temi da parte della nuova Amministrazione Trump, darebbe una marcia in più a tutto l'Occidente, per riprendere il cammino verso un Futuro di Progresso e di Libertà, senza le scorie delle pusillanimi contrizioni per una Storia di Onore e Gloria che ha consentito a tutta l'Umanità di vivere nel mondo migliore di sempre.