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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

30 aprile 2025

Troppe parole

Quando uno parla troppo e ogni giorno, anche due volte al giorno, si alza e inonda l'etere, complici i "professionisti dell'informazione", dei suoi sermoncini non richiesti, ottiene sempre due risultati.

Il primo è che qualunque cosa dica, anche se talvolta può capitargli di esprimere concetti innovativi e profondi, tutto finisce nel calderone generale e viene presto dimenticato e archiviato, senza incidere in alcun modo.

Il secondo risultato è che, dovendo sempre dire "qualcosa", si ripete e si arrampica su banalità, luoghi comuni, con una facile demagogia, soprattutto quando non ha alcuna responsabilità per tradurre in fatti concreti le sue affermazioni.

E' quello che capita a Mattarella, ormai in tutti i suoi interventi ai quali si sente obbligato da quando al governo c'è il Centro Destra per volontà degli Elettori e non per congiure di Palazzo.

Il primo maggio è la festa dei lavoratori e, due giorni prima, Mattarella ha scoperto che i salari sono bassi e che ci sono troppe morti sul lavoro, per poi aggiungere, come concessione alla politica woke ancora in voga, che gli immigrati percepiscono meno degli Italiani.

Sembra che Mattarella non sia da undici anni presidente della repubblica e, in precedenza, giudice della corte costituzionale, più volte ministro e parlamentare.

Dov'era quando i salari degli Italiani perdevano valore mentre quelli tedeschi aumentavano ?

E perchè non dire che negli ultimi 30 anni (periodo preso a parametro dal segretario del suo partito) anche considerando il 2025 interamente governato dal Centro Destra, l'Italia è stata governata dal Centro Destra solo per 12 anni, mentre gli altri 18 hanno visto i cattocomunisti al governo ?

E perchè non dire che sono due anni che, sia pur in percentuali ridotte, i salari degli Italiani stanno recuperando terreno ?

E perchè non dire che i salari sono frutto della contrattazione sindacale, al 90% condotta dalla Trimurti cgil, cisl, uil ?

E perchè non dire che la maggioranza (relativa) delle morti sul lavoro sono statisticamente derivanti da decessi "in itinere", cioè non nello svolgimento del proprio lavoro, ma nello spostamento da casa al luogo di lavoro ?

Ma, soprattutto, perchè non dire chi dovrebbe pagare il Bengodi che Mattarella disegna nei suoi sermoni ?

Perchè più salari hanno un costo, chi lo paga ?

Chi deve rinunciare e quanto ?

Parlare è facile, tutti sono capaci di rilanciare sul tavolo degli aumenti, poi, però, i conti bisogna farli quadrare e questo è ciò che sta facendo il Governo Meloni nella titanica impresa di risollevare l'Italia dalla sbornia cattocomunista.

29 aprile 2025

Black out

Un appassionato di fantascienza che, come me, gradisce particolarmente gli scenari post apocalittici, non può ignorare il black out che ieri ha colpito Spagna, Portogallo e sud della Francia. 

La Fantascienza, letteratura di anticipazione, ha sempre affrontato il tema del blocco improvviso di un elemento divenuto imprescindibile per la nostra civiltà: l'elettricità.

E anche narratori che rifuggono dall'essere definiti "di fantascienza" si sono cimentati nell'ipotizzare le conseguenze del venir meno, per varie cause, dell'elettricità.

Ricordo "Black out" di Arthur Hailey, ma l'esempio più calzante che mi viene in mente è la serie televisiva (2 stagioni) "Revolution" in cui veniamo proiettati in un mondo in cui, già da anni, l'elettricità è scomparsa e, con essa, tutto ciò che vi era collegato, dagli elettrodomestici ai computer.

Poi, con una serie di flash back, veniamo condotti a scoprire che il blocco è stato causato da alcuni scienziati nella confusa convinzione di salvare la Terra dalla distruzioni cui, a loro avviso, la stavano portando le politiche mondiali.

Fantasie, certo, ma anche in Italia abbiamo avuto un assaggio di cosa voglia dire essere senza elettricità con il black out del settembre 2003 praticamente esteso su tutta la Nazione, mentre nel 2014 una imponente nevicata lasciò al buio per alcuni giorni Cortina e dintorni.

Nel 2025, però, siamo sempre più legati alla elettricità e in Spagna abbiamo avuto un avvertimento di quel che significherebbe l'impossibilità di usufruire quell'elettricità sulla quale abbiamo spostato quasi completamente il nostro modello di vita.

Chi ha le cucine ad induzione, resterebbe a digiuno.

Non potremmo comprare nulla, perchè non funzionerebbero bancomat, pos, carte, cellulari, computer: solo per contanti.

Gli schermi televisivi sarebbero inesorabilmente spenti e non avremmo notizie di quel che accade e delle informazioni e istruzioni governative a meno che non fossimo muniti di una radio a transistor ... purchè il governo riesca ad attivare una qualche trasmissione, ovviamente.

La circolazione, di ogni genere, sarebbe impossibile o altamente rischiosa.

Alla elettricità siamo legati per ogni aspetto della nostra vita, eppure esiste, nei termini diffusi in cui la conosciamo, da meno di due secoli e i nostri Avi, pur senza di essa, sono sopravvissuti e cresciuti.

Mi domando quindi se, poi, qualora venisse realmente meno l'elettricità, sarebbe un danno o non, piuttosto, un utile reset che potrebbe aiutarci a costruire un mondo nuovo, partendo da due secoli fa, evitando errori e dando più spazio alla vita di comunità vicine, invece di portarci verso un globalismo arido, massificante, disumanizzante.

28 aprile 2025

Il totoconclave

Se Giorgetti ha bisogno di una idea per incassare velocemente denaro, gli suggerisco di mettere rapidamente in piedi un "totoconclave" che vedrebbe sicuramente le tifoserie giocarsi il nome del proprio beniamino, unendo la possibilità di un bel guadagno.

Probabilmente anche i siti di scommesse staranno raccogliendo le giocate su questo o quello e, del resto, i misteri vaticani hanno sempre solleticato la fantasia.

Da Dan Brown fino a Robert Harris il cui romanzo, intitolato appunto "Conclave" ho visto tornare prepotentemente tra i più venduti, sia per la concomitanza con il prossimo conclave, sia per l'uscita del film che, se ho letto bene, al momento è trasmesso a pagamento su Sky prima fila, ma che dovrebbe essere trasmesso da Sky per tutti gli abbonati cinema in parallelo all'apertura del vero conclave.

Probabilmente il romanzo è meglio della realtà che ha e seguirà riti lenti e inesorabili.

Del resto la chiesa non sarebbe sopravvissuta a duemila anni di Storia, con tutti i cambiamenti che ci sono stati, se non avesse seguito canoni ben precisi, ma altrettanto elastici per potersi adattare, come l'acqua, a qualsiasi forma esterna.

I credenti pensano che sia lo Spirito Santo ad illuminare i cardinali per l'apposizione del voto nella scelta del successore di Pietro, ma Papa Benedetto XVI, da fine e arguto teologo quale era, dichiarò che "Non direi così, nel senso che sia lo Spirito Santo a sceglierlo. Direi che lo Spirito Santo non prende esattamente il controllo della questione, ma piuttosto da quel buon educatore che è, ci lascia molto spazio, molta libertà, senza pienamente abbandonarci. Così che il ruolo dello Spirito dovrebbe essere inteso in un senso molto più elastico, non che egli detti il candidato per il quale uno debba votare. Probabilmente l’unica sicurezza che egli offre è che la cosa non possa essere totalmente rovinata. Ci sono troppi esempi di Papi che evidentemente lo Spirito Santo non avrebbe scelto".           

E' abbastanza divertente notare come, dopo secoli passati ad affermare una via spirituale al papato, si sia tornati alle sfere di influenza geopolitiche, con espressi tentativi di mettere il proprio cappello sul prossimo pontefice da parte dei capi delle nazioni più importanti.

Passata la sbornia dei funerali, dove "nihil nisi bonum" poteva essere detto del defunto, l'oblio si stenderà sul passato per tirare per la giacchetta il futuro papa.

Che, nella tradizione della chiesa, si occuperà principalmente di conservare il ruolo della chiesa stessa, adattandola ai cambiamenti, alle rivoluzioni, alle restaurazioni.

Come tutti ho in mente un papa ideale, che però non ha un nome non conoscendo i candidati e, soprattutto, consapevole che una volta eletto, uno possa manifestarsi diverso da quello che sembrava fosse.

Poichè ritengo che la religione debba essere funzionale all'interesse e al benessere del popolo che la segue, non posso che auspicare che lo Spirito Santo, questa volta senza distrazioni, illumini i cardinali per nominare qualcuno che abbia cuore l'Italia e Roma di cui il papa, in fondo, è vescovo ed è pontefice proprio perchè vescovo di Roma, capitale d'Italia.                 

  

27 aprile 2025

La pace è matura


Ieri, ai funerali di Bergoglio, abbiamo potuto plasticamente vedere chi sono gli statisti e chi gli imbucati della Storia.

Giorgia Meloni ha onorato il momento, con una presenza discreta, senza debordare, come avrebbe potuto da padrona di casa quale era, avendo comunque colloqui brevi con Trump, Zelensky, Starmer, Milei, Orban e probabilmente altri che non hanno avuto l'onore della citazione nelle varie cronache.

Macron, come risulta dal video "rubato", ha confermato la sua natura instabile, da galletto supponente e ignorante, cercando di accreditarsi come terzo incomodo al colloquio tra Trump e Zelensky, ma è stato allontanato dal primo, con il secondo che condivideva il suo allontanamento.

Ma la terza sedia ci sarebbe dovuta essere, quella per Vladimir Putin.

E qui emergono i danni enormi che le toghe stanno infliggendo al mondo, con la loro presunzione di regolare tutto in base a leggi, codici e cavilli.

Se non ci fosse quell'assurdo mandato di cattura contro Putin e Netanyahu (che presumo il Governo Italiano avrebbe giustamente fatto in modo di non eseguire, ma con le successive polemiche) a Roma ci poteva essere un primissimo incontro a tre che avrebbe spinto verso la pace nel modo più imprevedibile e veloce.

E per arrivare ad una pace vera e duratura, dovranno essere revocati i mandati di cattura contro i dirigenti russi (e anche israeliani) e revocate tutte le sanzioni, di ogni natura.

Se vuole, Macron potrà continuare da solo la sua guerra personale contro il mondo e il buon senso che, come ha fatto Trump ieri, lo respingono ai margini della Storia.

25 aprile 2025

Una serata a Roma


Oggi sono previsti numerosi arrivi di capi di stato e di governo che parteciperanno ai funerali di Bergoglio nella giornata di sabato e poi ripartiranno per le rispettive capitali.

Per qualche ora Roma torna ad essere Caput Mundi e suppongo possa essere una serata e una nottata lunga e intensa per statisti e loro staff.

Dai funerali a volte un seme viene piantato, poi spetterà a chi arriva dopo evitare che inaridisca.

Come il gesto di Giorgio Almirante quando, credo fosse il 1984, andò a rendere omaggio alla salma di Enrico Berlinguer, poi ricambiato da Giancarlo Pajetta nel 1988.

Tra stasera e domani, quindi, ci sarà la possibilità di cominciare un disgelo, almeno tra i principali capi delle nazioni occidentali o di chi, pur non essendo geograficamente occidentale, si richiama ai Valori che l'Occidente ha espresso e diffuso con la sua Civiltà.

Gli interessi in gioco sono molteplici e spesso contrastanti le priorità.

Tutti hanno in mente la loro formula per dispensare Benessere e Sicurezza ai Popoli ed alle Nazioni, purtroppo spesso le strade per arrivarci divergono.

Forse c'è da sperare nel "ponentino, più malandrino che c'hai" perchè Roma, stasera, possa aiutare "chi può", a scegliere la strada giusta.


 

24 aprile 2025

Guasconi per Kiev

Fu con gran rullo di tamburi che Macron e Starmer, con l'adesione del duo di Berlino, Scholze e Merz, annunciarono che loro avrebbero aiutato Kiev nella sua giusta lotta per l'integrità territoriale.

Da subito la Meloni, pur partecipando agli incontri, si chiamò fuori da ogni azione militare dichiarando che i soldati italiani non sarebbero andati a combattere in Ucraina.

Oggi ci sarebbe dovuto essere, a Londra, un incontro operativo con i ministri degli esteri del Regno Unito, Francia, Germania, Ucraina e Stati Uniti.

Dopo l'ennesima, arrogante esternazione di Zelensky (a proposito: ai funerali di Bergoglio si presenterà sbarbato e vestito da persona civile o con la solita unta e bisunta mimetica ?), gli Stati Uniti hanno comunicato che non sarebbero stati presenti.

A ruota Germania e Francia si sono sganciati e la riunione dei volenterosi è stata annullata.

Perchè una cosa è abbaiare alla Russia avendo l'ombrello protettivo degli Stati Uniti aperto, altra è abbaiare sapendo che Washington non sarebbe intervenuta in caso di reazioni.

Personalmente credo che una azione militare congiunta di quei tre stati contro la Russia avrebbe successo, ma sconterebbe una reazione con armi non convenzionali e davanti a quelle i miserrimi arsenali di Regno Unito e Francia non avrebbero alcuna speranza.

Per la prima volta, per radio, questa mattina, al Caffè di Radio Uno, ho ascoltato un parere sensato, parole di buon senso, iniziate con l'approvazione, definita "lungimirante", della scelta del Ministro Nordio e quindi del Governo di non completare l'iter per rendere esecutivo il mandato di arresto della corte penale internazionale contro Putin e concluse con l'affermazione che è necessaria una realpolitik.

Quella di Trump è realpolitik, ci sono stati migliaia di morti, distruzioni e chiedere alla Russia, come pretenderebbe Kiev, di ritirarsi, è sciocco.

Senza poi considerare l'orientamento della popolazione, in primis della Crimea e quindi del Donbass, tutta totalmente o in grande maggioranza russofona.

Kiev è liberissima di continuare la guerra, ma dovrebbe considerare che Regno Unito, Germania e Francia non andranno mai oltre le guasconate parolaie, senza avere alle spalle gli Stati Uniti e la lasceranno da sola.

Un plauso a Giorgia Meloni che, chiamandosi fuori dal circolo dei guerrafondai, ha evitato all'Italia una figuraccia cosmica e anche comica.


23 aprile 2025

Cogliere l'occasione

Sabato, a Roma, si ritroveranno centinaia di capi di stato e di governo e, soprattutto, il Presidente degli Stati Uniti, Trump, il Presidente del Consiglio Italiano, Giorgia Meloni, il presidente francese Macron, il Primo Ministro Inglese Starmer, il Cancelliere tedesco uscente Sholze (con Merz presumibilmente aggregato in delegazione), il Presidente Argentino Milei e tanti altri che fanno parte delle alleanze politico militari che, dalla fine della seconda guerra mondiale, hanno garantito il Benessere e la Sicurezza ai Popoli ed alle Nazioni che si richiamano alla Civiltà Occidentale.

E' una occasione da cogliere per piantare i primi semi di una nuova alleanza che condizionerebbe anche un nuovo ordine mondiale, ben diverso da quello rinunciatario e deviante che è derivato dalla inclusione delle tematiche woke, lgbt, blm, altamente corrosive dei pilastri fondamentali della nostra Tradizione e quindi della nostra Civiltà.

Poichè bilaterali ci saranno di sicuro, più o meno pubblicizzati, un funerale è il momento più idoneo per fare breccia nelle corazze del "partito preso", da tutte le parti.

E' evidente che un accordo, che parta dal commercio per arrivare alla gestione delle crisi internazionali, non può che essere un compromesso.

Non ci sono gli stessi interessi tra le varie zone di una sola nazione, figuriamoci tra stati collocati in tutti i continenti.

Il clima, la cultura pregressa, le tradizioni, la storia, le armi, l'etnia, il credo religioso, l'idioma, sono tutti elementi che frammentano e non uniscono.

Il compromesso è quindi lo sbocco obbligato per realizzare quell'arte del possibile che è la Politica.

Compromesso significa che ognuno cede qualcosa, poco o tanto dipende dai rapporti di forza economica, militare, politica dei singoli stati e governi.

Per questo credo che la politica della Meloni, che con Trump ha messo avanti tutto ciò che ci unisce, per poi lasciare sullo sfondo quello che ci divide, sia la scelta più giusta.

Una volta delineato il quadro delle comuni esigenze e aspirazioni, possiamo vedere come affrontare le divergenze, se possono essere accantonate, se è possibile che su quei temi ogni nazione proceda in autonomia senza che ciò comprometta l'unità su quel che si condivide, se ci possono essere momenti di scambio tra una esigenza particolare e un'altra.

Il pericolo per la nostra stabilità, il nostro Benessere, la nostra Sicurezza, infatti, non è il nostro vicino che ha recepito i fondamenti della nostra stessa Civiltà, ma chi la nostra Civiltà, da millenni, contrasta e combatte.

Cina ed Islam rappresentano la minaccia per il nostro futuro di pace e prosperità e come le πόλεις  greche seppero unirsi davanti alla minaccia che, anche allora, arrivava da Oriente con la Persia, così i Popoli e le Nazioni dell'Occidente devono ritrovare una loro unità di intenti per tornare ad essere grande e far ricominciare a correre il Pianeta verso nuovi obiettivi e traguardi, per quanto possano essere visionari.                                   

 

22 aprile 2025

Lavaggio del cervello

Da ieri, nel mondo, non ci sono più guerre, bombardamenti, naufragi, clandestini.

Persino i cattocomunisti si sono dimenticati della quotidiana richiesta di dimissioni di questo o quel ministro e dell'altrettanto quotidiana pretesa che la Meloni si recasse in parlamento a riferire su questo e quello.

I radio e telegiornali hanno una unica notizia che si esaurisce nella comunicazione del decesso di Bergoglio.

E' l'unica notizia, tutto il resto è uno tsunami di miele sugli ascoltatori.

Si è fermato persino il Campionato (in modo intelligente, perchè le partite possono essere tutte recuperate approfittando del turno infrasettimanale della Coppa Italia in cui giocano squadre che avevano già esaurito la loro giornata di Campionato).

"Esperti" laureati in cazzeggio, vaticanisti e non, si improvvisano a discettare delle segrete cose del Vaticano, della chiesa, della religione.

La beatificazione di Bergoglio è in pieno sviluppo, ma ancor di più le cordate che tendono a trainare questo o quel candidato a seconda delle convenienze non di Fede, ma politiche.

E sono essenzialmente politici i commenti ed i giudizi sul pontificato di Bergoglio, sul quale mi ritrovo nel commento su X di Matteo Brandi: "per giudicare il pontificato di Bergoglio basta vedere chi lo rimpiange".       

Un credente non fa il "tifo" per questo o quel cardinale, perchè è convinto che il nome sarà ispirato dallo Spirito Santo.

Sui giornali circolano rose di nomi, elucubrazioni su alleanze geopolitiche ed è buffo che molti scrivano i loro commenti sui social sostenendo questo o quel cardinale in base alla propria appartenenza e sulle descrizioni che ne fanno i quotidiani.

Vorrei rammentare che nel 1846 il cardinale Mastai Ferretti venne eletto papa con il nome di Pio IX.

Aveva fama di liberale, iniziò il mandato con un'amnistia e mandando le truppe pontificie a combattere la prima guerra di Indipendenza (salvo ritirarle), tanto che la satira di quel grande e disincantato poeta che fu Gioacchino Belli lo bersagliò con un "Tutta l'Italia sembra un gran pollaio, non si sente che gridare Pio, Pio!", come abbiamo tutti studiato a scuola (spero).

E come (spero) tutti ricordiamo dalla Storia studiata sin dalle elementari, Pio IX viene ricordato come un reazionario, quello del dogma della infallibilità del papa, del rifiuto dell'Italia unita.

Quindi non è detto che chi viene eletto con una etichetta, poi non si scopra di ben differente pasta.

Un'ultima annotazione di politica internazionale.

Solo giovedì scorso Giorgia Meloni era andata a Washington per un colloquio positivo con il Presidente Trump, conclusosi con un invito, accettato, di venire a Roma con l'ipotesi di un vertice risolutivo sulla questione dei dazi.

Germania e Francia hanno subito boicottato l'iniziativa per spostare l'incontro da Roma (sarebbe stato troppo successo per la Meloni, padrona di casa) a Bruxelles.

Il Fato, invece, vuole che in occasione del funerale di Bergoglio, arriveranno a Roma capi di stato e di governo da tutto il mondo, compreso Trump, Macron e, suppongo, l'allegra coppia Scholze-Merz.

Forse un vertice ci scappa, volenti o nolenti e, comunque, sarà la Meloni a fare gli onori di casa.

Quando il Destino bussa alla nostra porta, è inutile far finta di non essere in casa.

Quanto al nuovo papa, al conclave, mi limito ad augurarmi che, questa volta, lo Spirito Santo non si distragga quando i cardinali scriveranno il nome del loro candidato preferito.

        

21 aprile 2025

21 aprile, il Natale di Roma


Il 21 aprile è la data convenzionale che celebra la Fondazione di Roma.

La nostra Civiltà è basata sulla costruzione e l'espansione Romana che, occupando tutto il bacino del Mediterraneo e arrivando sino alle foreste tedesche, alle Colonne d'Ercole e a tutta l'Inghilterra e il Galles, si estese più di ogni altra civiltà, dando basi comuni a quei popoli che, nei secoli successivi, civilizzarono il resto della Terra, con gloriose esplorazioni seguite da missioni civili e militari.

E il centro da cui è iniziato tutto è qui, in Italia, a Roma.

Lo sentono quelli che vengono a visitare la Città Eterna, ancorchè devastata da cinquanta anni di amministrazioni che non sono neanche lontanamente all'altezza di quelle repubblicane e imperiali (e neppure di quelle papaline, fasciste e democristiane).

Lo ha testimoniato il Vicepresidente JD Vance nella sua visita di quattro giorni a Roma, dichiarando di percepire lo spirito che rese grande la Civiltà, con i successivi innesti della religione cristiana.

Ma lo testimoniano tutti i turisti che vengono in Italia, non solo a Roma e, come mi disse tanti anni fa un (allora) ragazzo americano, mio coetaneo e come me appassionato di fantascienza che conobbi in una delle tante conventions di allora, che percorrendo le nostre strade, sentono di camminare nella Storia.

Se anche ci sono state nazioni che hanno svolto un ruolo importante nella diffusione e nel consolidamento della Civiltà (mi ricordo un articolo che una ventina di anni fa fece un parallelo tra Roma e Washington, senza dimenticare di passare per Londra)  tutto ebbe inizio qui, a Roma, in Italia.

Per questo è infantile e meschino il tentativo di tedeschi e francesi di spostare l'incontro di pacificazione tra l'unione europea e gli Stati Uniti, da Roma all'arida, fredda Bruxelles.

A Roma nacque la Civiltà Occidentale e a Roma la nostra Civiltà può ritrovarsi per salpare verso nuovi traguardi, dopo aver abbandonato le derive woke, lgbt, pruriginose del politicamente corretto.

2778 anni di Storia obbligherebbero i capi di stato e di governo delle due sponde dell'Atlantico a guardare oltre il limitato orizzonte delle prossime elezioni, per ragionare in termini di secoli e millenni.


19 aprile 2025

Concessioni

I cattocomunisti, nel loro rosicamento che cresce di giorno in giorno, passano dal descrivere il bilaterale tra la Meloni e Trump come una "Caporetto", una comparsata da "cameriera", una coreografia senza sostanza, fino ad arrivare all'accusa di aver effettuato delle concessioni.

Quali ?

L'aumento al 2% del PIL per le spese militari, un aumento che già era stato codificato da Conte e che, quindi, non è una concessione, ma solo la conferma degli impegni assunti da altri.

Il 2%, poi, è nettamente inferiore a quelle esigenze che "ce lo chiede leuropa" (sì, scritto così, non è un refuso) vorrebbe imporre agli stati membri.

Almeno quel 2% lo gestiremo in autonomia, mantenendo il controllo sugli armamenti che andremo, auspicabilmente, a costruire in casa o comprare dagli Stati Uniti.

Un'altra concessione sarebbe l'acquisto di gas liquido.

Strepitano che costa quattro volte il gas russo, ma sono gli stessi che tre anni fa pretesero, rispettando il "ce lo chiede leuropa", di ridurre la dipendenza dal gas russo e comprare quello di Biden, organizzando due punti di raccolta e trasformazione a Ravenna e Livorno.

Anche in questo caso la Meloni non ha fatto altro che completare impegni già assunti, seguendo una linea già avviata e dalla quale, probabilmente, il tornare indietro costerebbe più del maggior costo del gas liquido.

La Schlein, dimostrandosi palesemente a digiuno di ogni base di economia, non ha trovato di meglio che criticare l'impegno a dieci miliardi di investimenti privati negli Stati Uniti, blaterando che la Meloni si impegna per dieci quando non ha trovato un miliardo per i problemi interni (che non si risolvono con un solo miliardo).

Mele e pere, gli investimenti sono privati, il miliardo della signorina Bonaventura dovrebbe essere trovato tra le pieghe del bilancio dello stato devastato dalle incapacità di chi ha preceduto la Meloni, da Monti a Draghi.

E sarebbero quelle le concessioni tanto criticate ?

Capisco che chi è all'opposizione non possa dire che la Meloni ha fatto centro, la logica conclusione sarebbe quella di dire ai propri elettori: votate Fratelli d'Italia, ma se non si hanno critiche concrete, sarebbe meglio che cercassero di parlare d'altro, tanto più che il calendario offre loro l'occasione dell'arma di distrazione di massa, ancorchè assai svalutata e in ribasso: l'antifascismo, con le cantatine di bella ciao e le indigestioni di pastasciutta antifascista.