Legge 15 aprile 2005, n. 61
"Istituzione del «Giorno della libertà» in data 9 novembre in ricordo dell'abbattimento del muro di Berlino"
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 95 del 26 aprile 2005
ART. 1.
1. La Repubblica italiana dichiara il 9 novembre «Giorno della libertà», quale ricorrenza dell'abbattimento del muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione di Paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo.
2. In occasione del «Giorno della libertà», di cui al comma 1, vengono annualmente organizzati cerimonie commemorative ufficiali e momenti di approfondimento nelle scuole che illustrino il valore della democrazia e della libertà evidenziando obiettivamente gli effetti nefasti dei totalitarismi passati e presenti.
Tra i tanti meriti del Governo Berlusconi e del Centro Destra, vi è quello derivante dall’istituzione di una giornata festiva che non appartiene alla solita, banale, liturgia dell’antifascismo: il Giorno della Libertà.
Mai data è più emblematica: 9 novembre, “in ricordo dell’abbattimento del muro di Berlino” cita testualmente il titolo della legge.
Il crollo del muro di Berlino ha infatti seppellito la più infame e sanguinaria ideologia che l’umanità abbia mai conosciuto: il comunismo e la data del 9 novembre merita di essere ricordata negli anni a venire per il significato profondo del riscatto di milioni di persone dopo 55 anni di assoggettamento alla forza bruta dei rossi.
Se il crollo del muro ha seppellito una infame ideologia, non ha però fatto altrettanto con i suoi tedofori, che continuano ad ammorbare la politica mondiale ed italiana in particolare.
Alcuni riciclandosi, altri ostentando ancora, senza alcuna vergogna, l’appartenenza a quella fazione sanguinaria.
E possiamo vedere come non siano cambiati, avendo candidato ed eletto ex terroristi, dato loro posti istituzionali, coprendo chi aggredisce gli avversari politici, censurando le notizie relative ai nuovi anni di piombo che l’odio rosso, mai sopito, sta riportando in Italia (veggasi le bombe tirate contro la sede di Forza Nuova).
E da tali ipocriti, sepolcri imbiancati, mi aspetto addirittura qualche predicozzo sulla ritrovata libertà dei Popoli dell’est europeo.
Libertà ritrovata nonostante l’appoggio “fraterno” che i suddetti comunisti (ex, post, neo vetero) non hanno mai fatto mancare alla casa madre Unione Sovietica, dalla quale sono stati abbondantemente beneficiati.
Quindi ricordare il 9 novembre come giorno della Libertà, ricordare il merito del Governo Berlusconi di aver istituito questa ricorrenza, ricordare le colpe di chi oggi si presenta mascherato da democratico, è importante quanto l’evento specifico che celebriamo.
Il comunismo è e resta una ideologia sanguinaria che ha prodotto il maggior numero di morti rispetto a qualsiasi altro sistema politico conosciuto.
I comunisti sono coloro sulle cui gambe hanno camminato le repressioni timbrate, indelebilmente, con lo straccio rosso, la falce e il martello.
"Istituzione del «Giorno della libertà» in data 9 novembre in ricordo dell'abbattimento del muro di Berlino"
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 95 del 26 aprile 2005
ART. 1.
1. La Repubblica italiana dichiara il 9 novembre «Giorno della libertà», quale ricorrenza dell'abbattimento del muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione di Paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo.
2. In occasione del «Giorno della libertà», di cui al comma 1, vengono annualmente organizzati cerimonie commemorative ufficiali e momenti di approfondimento nelle scuole che illustrino il valore della democrazia e della libertà evidenziando obiettivamente gli effetti nefasti dei totalitarismi passati e presenti.
Tra i tanti meriti del Governo Berlusconi e del Centro Destra, vi è quello derivante dall’istituzione di una giornata festiva che non appartiene alla solita, banale, liturgia dell’antifascismo: il Giorno della Libertà.
Mai data è più emblematica: 9 novembre, “in ricordo dell’abbattimento del muro di Berlino” cita testualmente il titolo della legge.
Il crollo del muro di Berlino ha infatti seppellito la più infame e sanguinaria ideologia che l’umanità abbia mai conosciuto: il comunismo e la data del 9 novembre merita di essere ricordata negli anni a venire per il significato profondo del riscatto di milioni di persone dopo 55 anni di assoggettamento alla forza bruta dei rossi.
Se il crollo del muro ha seppellito una infame ideologia, non ha però fatto altrettanto con i suoi tedofori, che continuano ad ammorbare la politica mondiale ed italiana in particolare.
Alcuni riciclandosi, altri ostentando ancora, senza alcuna vergogna, l’appartenenza a quella fazione sanguinaria.
E possiamo vedere come non siano cambiati, avendo candidato ed eletto ex terroristi, dato loro posti istituzionali, coprendo chi aggredisce gli avversari politici, censurando le notizie relative ai nuovi anni di piombo che l’odio rosso, mai sopito, sta riportando in Italia (veggasi le bombe tirate contro la sede di Forza Nuova).
E da tali ipocriti, sepolcri imbiancati, mi aspetto addirittura qualche predicozzo sulla ritrovata libertà dei Popoli dell’est europeo.
Libertà ritrovata nonostante l’appoggio “fraterno” che i suddetti comunisti (ex, post, neo vetero) non hanno mai fatto mancare alla casa madre Unione Sovietica, dalla quale sono stati abbondantemente beneficiati.
Quindi ricordare il 9 novembre come giorno della Libertà, ricordare il merito del Governo Berlusconi di aver istituito questa ricorrenza, ricordare le colpe di chi oggi si presenta mascherato da democratico, è importante quanto l’evento specifico che celebriamo.
Il comunismo è e resta una ideologia sanguinaria che ha prodotto il maggior numero di morti rispetto a qualsiasi altro sistema politico conosciuto.
I comunisti sono coloro sulle cui gambe hanno camminato le repressioni timbrate, indelebilmente, con lo straccio rosso, la falce e il martello.
5 commenti:
O ma sai che non lo sapevo?
Grazie dell'informazione
non ne ho fatto un post però ho fatto una special edition del blog... (un sottotitolo in pratica) :)
Giorno che, a mia modesta opinione, passerà assolutamente sotto silenzio.....
anche se il Bertinotti che lo celebra alla Camera sarebbe spettacolo degno del migliore cabaret.
Sarà un giorno qualunque sul calendario se per noi sarà tale.
Se, invece, lo ricordiamo e lo celebriamo, sempre ... la goccia scava la pietra ... ;-)
9 novembre festa internazionale della Libertà: potrebeb essere una proposta meritevole di sostegno.
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