Domenica scorsa Libero , il quotidiano diretto da Vittorio Feltri, ha ospitato un articolo di Francesco Storace dall’eloquente titolo: Grazie a Bin Laden ho capito che il Cavaliere è il nuovo Almirante.
Storace da Governatore del Lazio, da coleader della Destra Sociale e da Ministro della Salute, non è mai stato tenero con il Presidente Silvio Berlusconi.
Ora, mentre faceva la campagna elettorale per il medico – soprannominato Bin Laden - che prestò le prime cure al Presidente Berlusconi in occasione del malore di alcuni mesi fa, ha scoperto, e lo dice con la sua consueta franchezza, il lato umano di Berlusconi e lo paragona a Giorgio Almirante il mai dimenticato Segretario dell’MSI/DN negli anni di piombo.
Un tributo, quello riservato al Presidente Berlusconi, che mi trova perfettamente d’accordo.
Giorgio Almirante rappresentò per almeno due generazioni di ragazzi il modello politico di chi, pur accettando la sconfitta, non si arrende e, soprattutto, non rinuncia alle proprie idee.
Giorgio Almirante fu il rappresentante di un’Italia che pesava molto più di quel 6-8% che l’MSI riusciva a conseguire nelle urne e la demonizzazione di cui fu vittima (ricordiamoci l’abisso cui era sprofondata la sinistra fino allo sciopero al Cantagallo pur di impedire ad Almirante di cenare) è paragonabile alla demonizzazione di cui è stato ed è tuttora vittima Silvio Berlusconi.
Le persecuzioni giudiziarie hanno colpito entrambi.
Ambedue hanno però avuto la forza di continuare e di dare consistenza alla Destra (Almirante) ed al Centro Destra (Berlusconi).
Senza Almirante, che riuscì a “conservare” i voti di un 6-8% di Italiani, che poi hanno fatto la differenza nel 1994, nel 2001 e continuano a farla tuttora, Berlusconi non avrebbe potuto avere il “colpo di genio” dello “sdoganamento” dell’MSI.
Fu la mossa che impedì alla “gioiosa macchina da guerra” del PCI/PDS di vincere nel 1994 e di papparsi l’Italia.
Almirante, con il suo coraggio e la sua tenacia, ha consegnato un testimone ideale non a Gianfranco Fini, ma a Silvio Berlusconi.
E Storace coglie molto bene il lato umano e la capacità di Berlusconi di “bucare” il video così come riusciva solo ad Almirante, tanto che, con la scusa dell’antifascismo, i funzionari del PCI si rifiutavano sistematicamente di incrociarsi con lui nelle tribune politiche dell’epoca.
“Berlusconi mi ricorda sempre più Almirante, il leader del popolo. Sì, è un vero leader, un leader di destra. Della destra profonda che c'è nel Paese. Ne avremo bisogno pure a ottanta anni!” .
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Storace da Governatore del Lazio, da coleader della Destra Sociale e da Ministro della Salute, non è mai stato tenero con il Presidente Silvio Berlusconi.
Ora, mentre faceva la campagna elettorale per il medico – soprannominato Bin Laden - che prestò le prime cure al Presidente Berlusconi in occasione del malore di alcuni mesi fa, ha scoperto, e lo dice con la sua consueta franchezza, il lato umano di Berlusconi e lo paragona a Giorgio Almirante il mai dimenticato Segretario dell’MSI/DN negli anni di piombo.
Un tributo, quello riservato al Presidente Berlusconi, che mi trova perfettamente d’accordo.
Giorgio Almirante rappresentò per almeno due generazioni di ragazzi il modello politico di chi, pur accettando la sconfitta, non si arrende e, soprattutto, non rinuncia alle proprie idee.
Giorgio Almirante fu il rappresentante di un’Italia che pesava molto più di quel 6-8% che l’MSI riusciva a conseguire nelle urne e la demonizzazione di cui fu vittima (ricordiamoci l’abisso cui era sprofondata la sinistra fino allo sciopero al Cantagallo pur di impedire ad Almirante di cenare) è paragonabile alla demonizzazione di cui è stato ed è tuttora vittima Silvio Berlusconi.
Le persecuzioni giudiziarie hanno colpito entrambi.
Ambedue hanno però avuto la forza di continuare e di dare consistenza alla Destra (Almirante) ed al Centro Destra (Berlusconi).
Senza Almirante, che riuscì a “conservare” i voti di un 6-8% di Italiani, che poi hanno fatto la differenza nel 1994, nel 2001 e continuano a farla tuttora, Berlusconi non avrebbe potuto avere il “colpo di genio” dello “sdoganamento” dell’MSI.
Fu la mossa che impedì alla “gioiosa macchina da guerra” del PCI/PDS di vincere nel 1994 e di papparsi l’Italia.
Almirante, con il suo coraggio e la sua tenacia, ha consegnato un testimone ideale non a Gianfranco Fini, ma a Silvio Berlusconi.
E Storace coglie molto bene il lato umano e la capacità di Berlusconi di “bucare” il video così come riusciva solo ad Almirante, tanto che, con la scusa dell’antifascismo, i funzionari del PCI si rifiutavano sistematicamente di incrociarsi con lui nelle tribune politiche dell’epoca.
“Berlusconi mi ricorda sempre più Almirante, il leader del popolo. Sì, è un vero leader, un leader di destra. Della destra profonda che c'è nel Paese. Ne avremo bisogno pure a ottanta anni!” .
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6 commenti:
Nelle parole di Epuretor ci leggo tra le righe anche una frecciatina a Fini.
Diciamo che a destra i termini di paragone sono un po' pochini, ma mi pare piuttosto condivisibile, anzi, Berlusconi ha avuto un successo che Almirante non avrebbe potuto mai avere con la bella pensata dell'arco Costituzionale. Ora che fuori squadra rischia di finirci qualcun altro vediamo come la prendera'. :-)
Però Almirante che tende una mano al congresso del PD proprio non me lo vedo.
Non riesco a trovare punti, ho un ricordo troppo bello di Almirante per paragonarlo ad altri, lui seppe tener duro nel momento dell'ostracismo e della sconvitta senza mai recedere un passo dai propri ideali, Berlusconi li condivide solo in parte e conduce il partito come un'azienda che probabilmente crollerà quando lui verrà a mancare.
Ciò accadadrà perchè il primo metteva l'Italia e il movimento avanti a se stesso, il secondo invece è estremamente vanitoso e non permette agli altri di emergere, sono certo che se il giorno del suo ritiro nessuno saprà prendere le redini di FI lui si compiacerà nel non vedere nessuno in grado di sostituirlo.
Che ci sia Berlusconi è un bene per tutti nel presente, ma un grosso limite per la destra del futuro.
Master, Almirante fece il primo gesto unilaterale di conciliazione, andando a rendere omaggio alla salma di Berlinguer nel 1984.
E Berlusconi oggi non mi sembra proprio in vena di regalare coperture politiche alla sinistra.
Le analogie le vedo, anche se la situazione politica è profondamente mutata.
Ah, dimenticavo: qualche errore lo fece pure Almirante, come l'alleanza nei fatti con il PCI contro l'abolizione della scala mobile, sempre nel 1984, se non sbaglio ... :-)
Ricordo quando il servizio d'ordine del PCI si aprì davanti ad Almirante che solo e senza scorta si rwcò hai funerali di Berlinguer, altri uomini, altra tempra (Berlinguer compreso), non penso Berlusconi avrebbe il coraggio di fare lo stesso, ma non è questo il punto.
Non ho cambiato idea su Berlusconi, per me rimane il solo leader possibile, mi ha solo un po' infastidito il suo atteggiamento al congresso e vorrei cmettesse da parte la sua giusta, ma smisurata ambizione impegnandosi nel tentativo di trovare il suo successore.
So anche Almirante ha fatto qualche errore, ma i nipotini hai nonni perdonano tutto, anzi non si ricordano nemmeno di cosa dovrebbero perdonarli :)
Massimo,
nel dettaglio concordo col Master.
Nella sostanza però sono convinta come te che a destra sono esistiti soltanto due uomini in grado di entrare nella Storia, uomini che, pur essendo stati considerati "nemici da abbattere" hanno saputo conquistare, nel tempo, anche il rispetto dell'avversario politico intellettualmente onesto.
Almirante e Berlusconi hanno segnato un'epoca.
Io spero che Berlusconi possa ancora lavorare con onore per l'Italia.
Un bacio...e riguardati
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