Da agnostico dico: era ora !
Era ora che la Chiesa si svegliasse e usasse anche immagini forti per scuotere il torpore della società italiana e indicare con chiarezza il pericolo di percorrere un piano inclinato che porterebbe alla dissoluzione della nostra civiltà.
E’ assurdo che a sinistra stiano zitti contro le intimazioni a dirigere la politica estera da parte di uno Strada qualunque e si straccino le vesti per le opinioni – legittime e ampiamente rappresentative dell’opinione pubblica – espresse dalla CEI.
Mentre Strada cerca di imporre diktat a Prodi e D’alema, la CEI non cerca di imporre un bel nulla, ma esprime solo una posizione culturale.
Liberi gli italiani di seguirne le indicazioni o di precipitarsi nel baratro delle pratiche “particolari” e dei capricci sessuali.
Ma libera la Chiesa di indicare la strada virtuosa per la salvezza di tutti, credenti e non credenti.
E, da agnostico, non parlo di salvezza dell’anima (questo è un problema che riguarda i praticanti o chi tale si ritiene anche se magari, pur di occupare una poltrona, sta assieme a chi propone iniziative disgreganti), ma di salvezza della Civiltà.
Una Civiltà che non può che fondarsi sulla capacità di elargire il più ai più, ma anche difendersi dagli attacchi di chi questa Civiltà vorrebbe distruggere per sostituirla con la propria concezione di società, fondata sull’oppressione e la mancanza di libertà.
Quello che abbiamo – e che è tantissimo rispetto a quello che hanno avuto i nostri Padri – non è un regalo piovuto dal cielo, ma è frutto di una conquista, giorno dopo giorno, che è costata fatiche, dolori e sofferenze.
Abbiamo un dovere morale nel salvaguardare e incrementare quel che abbiamo.
E non ci salviamo di sicuro se pensiamo di elevare al rango di legge capricci come le unioni tra omosessuali.
Bene ha poi fatto mons. Bagnasco a ricordare come i provvedimenti che vengono proposti sulle unioni omosessuali possano essere la chiave per aprire la porta del baratro morale.
Credo che a volte occorra guardarsi indietro e vedere come si sono svolte le cose alcuni anni fa.
Nel 1970 viene approvata la legge italiana sul divorzio.
Nel 1974 si svolge il referendum abrogativo e mentre i sostenitori dell’abrogazione sostenevano che il divorzio sarebbe stato il primo passo verso aborto ed altro, i difensori della legge sul divorzio negavano che ciò sarebbe accaduto.
Quattro anni dopo fu introdotta la legislazione sull’aborto e oggi si parla di unioni omosessuali ed eutanasia.
Siamo tutti liberi di scegliere, ma le organizzazioni sociali, come la Chiesa, hanno non solo il diritto ma il dovere di esprimere il loro indirizzo e i loro suggerimenti.
Era ora che la Chiesa si svegliasse e usasse anche immagini forti per scuotere il torpore della società italiana e indicare con chiarezza il pericolo di percorrere un piano inclinato che porterebbe alla dissoluzione della nostra civiltà.
E’ assurdo che a sinistra stiano zitti contro le intimazioni a dirigere la politica estera da parte di uno Strada qualunque e si straccino le vesti per le opinioni – legittime e ampiamente rappresentative dell’opinione pubblica – espresse dalla CEI.
Mentre Strada cerca di imporre diktat a Prodi e D’alema, la CEI non cerca di imporre un bel nulla, ma esprime solo una posizione culturale.
Liberi gli italiani di seguirne le indicazioni o di precipitarsi nel baratro delle pratiche “particolari” e dei capricci sessuali.
Ma libera la Chiesa di indicare la strada virtuosa per la salvezza di tutti, credenti e non credenti.
E, da agnostico, non parlo di salvezza dell’anima (questo è un problema che riguarda i praticanti o chi tale si ritiene anche se magari, pur di occupare una poltrona, sta assieme a chi propone iniziative disgreganti), ma di salvezza della Civiltà.
Una Civiltà che non può che fondarsi sulla capacità di elargire il più ai più, ma anche difendersi dagli attacchi di chi questa Civiltà vorrebbe distruggere per sostituirla con la propria concezione di società, fondata sull’oppressione e la mancanza di libertà.
Quello che abbiamo – e che è tantissimo rispetto a quello che hanno avuto i nostri Padri – non è un regalo piovuto dal cielo, ma è frutto di una conquista, giorno dopo giorno, che è costata fatiche, dolori e sofferenze.
Abbiamo un dovere morale nel salvaguardare e incrementare quel che abbiamo.
E non ci salviamo di sicuro se pensiamo di elevare al rango di legge capricci come le unioni tra omosessuali.
Bene ha poi fatto mons. Bagnasco a ricordare come i provvedimenti che vengono proposti sulle unioni omosessuali possano essere la chiave per aprire la porta del baratro morale.
Credo che a volte occorra guardarsi indietro e vedere come si sono svolte le cose alcuni anni fa.
Nel 1970 viene approvata la legge italiana sul divorzio.
Nel 1974 si svolge il referendum abrogativo e mentre i sostenitori dell’abrogazione sostenevano che il divorzio sarebbe stato il primo passo verso aborto ed altro, i difensori della legge sul divorzio negavano che ciò sarebbe accaduto.
Quattro anni dopo fu introdotta la legislazione sull’aborto e oggi si parla di unioni omosessuali ed eutanasia.
Siamo tutti liberi di scegliere, ma le organizzazioni sociali, come la Chiesa, hanno non solo il diritto ma il dovere di esprimere il loro indirizzo e i loro suggerimenti.
4 commenti:
Bisogna ammettere che la Chiesa ha una visione piu' avanzata del resto della sociétà. Sembra un paradosso, ma nel tenere duro sulla tradizione e con millenni di esperienze tramandate, puo' fare pronostici molto piu' sensati di quei quattro radical-sinistri che si sbracciano e si scompongono per cercare di elevare alla normalità la loro miseria umana, che merita solo pietà.
Sono d'accordo.
Userò l'arma del dialogo fino a quando sarà lecito farlo e, allo stesso modo, ascolterò tutti coloro che vorranno, e avranno il coraggio, di esprimere le proprie opinioni.
Ognuno è poi libero di accettare e scegliere.
Ma un'idea dirigista non permette questo, a meno che le esternazioni non vadano a favore della sinistra.
In quel caso, ben vengano le "ingerenze" della Chiesa...
Un abbraccio Massimo
Il discorso del valore intrinseco e delle conseguenze ipotizzabili mi sembra già più che sufficiente per dire NO ai Dico. Non credo che infatti ci voglia la palla di vetro per dire che il paso dopo sarebbero, presto o tardi, le adozioni alle coppie gay... fatto per me inaccettabile e fuori dal mondo...
Non proprio Van der blogger, in tutto l'occidente non ci sono più, e per fortuna, bambini disponibili per l'adozione e quelli che lo sono provengono tutti da paesi che non ne consentono l'affido alle coppie omosessuali. Per cui il prossimo passo potrebbe essere quello della fecondazione assistita senza limiti, fruibile cioè anche dalle single. Ovviamente ne potrebbero godere solo le lesbiche. In Inghilterra e in altri paesi succede già, Lontana mi raccontava dei casini in cui vivono quei figli in Canada. E' un bene che la chiesa si faccia sentire visto che gli altri sono costantemente in piazza e si arrogano il diritto di insultare e di mostrare il Papa nelle pose più sconce ad ogni occasione. E bada bene, pochi mesi fa gli imam italiani, ma è cmq la posizione di tutto l'islam, hanno dichiarato, tutti, che gli omosessuali andrebbero buttati giù da un rupe, ma nessuna parola di protesta si è levata dalle organizzazioni che iiregimentano i gai. Come al solito mai una volta che criticassero qualche mullah, qualche imam, è facile prendersela solo con chi sai che non ti farà niente.
Lucetta.
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