Il frutto avvelenato della scelta cattocomunista di istigare i cittadini – soprattutto del Sud – al voto contrario nel referendum confermativo dell’anno scorso sulla Riforma Costituzionale del Centro Destra, comincia a manifestare i suoi effetti.
Per ora in piccolo, ma non si può dubitare che, rifiutata nel nome dell’interesse particulare la Devolution che era solo un primo passo verso un sano Federalismo, produrrà ulteriori devastazioni e spaccature in seno alla nazione.
Due settimane fa, quando eravamo tutti interessati alle vicende dei nostri vicini francesi, un gruppo di comuni dell’Altopiano di Asiago sono andati al voto e hanno chiesto di uscire dalla regione Veneto per entrare nella provincia autonoma di Trento.
Analogamente potrebbe fare la “Perla delle Dolomiti”, Cortina.
Perché questo ?
Per ora in piccolo, ma non si può dubitare che, rifiutata nel nome dell’interesse particulare la Devolution che era solo un primo passo verso un sano Federalismo, produrrà ulteriori devastazioni e spaccature in seno alla nazione.
Due settimane fa, quando eravamo tutti interessati alle vicende dei nostri vicini francesi, un gruppo di comuni dell’Altopiano di Asiago sono andati al voto e hanno chiesto di uscire dalla regione Veneto per entrare nella provincia autonoma di Trento.
Analogamente potrebbe fare la “Perla delle Dolomiti”, Cortina.
Perché questo ?
Perché, anche in virtù degli accordi internazionali, il Trentino Alto Adige (o Sud Tirolo come preferiscono chiamarlo nella provincia autonoma di Bolzano) beneficia di uno statuto speciale, più ... speciale delle altre quattro regioni a statuto speciale (Sardegna, Sicilia, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta).
Ingenti trasferimenti di fondi da Roma al TAA, portano a far sì che gli abitanti locali abbiano agevolazioni e benefits che gli abitanti delle altre regioni del Nord (con esclusione parziale di quelli delle altre due regioni settentrionali a statuto speciale) neanche si sognano, visto che gli abitanti di Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria ed Emilia Romagna versano a Roma più di quanto Roma versi loro.
C’è da dire che le somme arrivate in TAA sono state bene investite in infrastrutture, servizi e in tutto ciò che rende più gradevola l’essere parte di una comunità e che fondi ben maggiori, stanziati per le regioni del Sud, sono invece stati sperperati.
Da contribuente e da turista pluridecennale delle Dolomiti, non posso certo contestare l’uso che di quel denaro è stato fatto.
Da contribuente e da osservatore, però, contesto il fatto che non si voglia, nel terzo millennio, superare il concetto di “regione a statuto speciale” e si continui a trasferire ricchezza da poche regioni tartassate del Nord ad altre regioni, del Sud e del Nord, a vario titolo, ma pur sempre con spese che da un lato sono vanificate dalla corruzione e dalla incapacità, dall’altro rappresentano “pioggia sul bagnato” in una situazione che non ha più alcun bisogno di sovvenzioni romane.
A tutto questo la Riforma Costituzionale del Centro Destra avrebbe cominciato a por fine e non a caso le percentuali maggiori di voti contrari sono arrivate dalle regioni che beneficiano del lavoro altrui, senza particolari meriti propri.
Il segnale che Asiago ha dato è chiaro: non siamo legati ad una comunità che non ci aiuta.
E’ quel che qui si è sempre sostenuto: una comunità statuale ha senso in quanto rappresenti un momento di reciproco interesse.
Quando, anno dopo anno, è sempre uno che paga e un altro che raccoglie, allora viene meno la ragione di essere uno stato.
Dalla secessione di comuni per andare da una regione ad un’altra, alla secessione di intere comunità perché non hanno più alcun interesse a far parte di un unico stato con altre, il passo è breve.
E perfettamente legittimo.
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Ingenti trasferimenti di fondi da Roma al TAA, portano a far sì che gli abitanti locali abbiano agevolazioni e benefits che gli abitanti delle altre regioni del Nord (con esclusione parziale di quelli delle altre due regioni settentrionali a statuto speciale) neanche si sognano, visto che gli abitanti di Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria ed Emilia Romagna versano a Roma più di quanto Roma versi loro.
C’è da dire che le somme arrivate in TAA sono state bene investite in infrastrutture, servizi e in tutto ciò che rende più gradevola l’essere parte di una comunità e che fondi ben maggiori, stanziati per le regioni del Sud, sono invece stati sperperati.
Da contribuente e da turista pluridecennale delle Dolomiti, non posso certo contestare l’uso che di quel denaro è stato fatto.
Da contribuente e da osservatore, però, contesto il fatto che non si voglia, nel terzo millennio, superare il concetto di “regione a statuto speciale” e si continui a trasferire ricchezza da poche regioni tartassate del Nord ad altre regioni, del Sud e del Nord, a vario titolo, ma pur sempre con spese che da un lato sono vanificate dalla corruzione e dalla incapacità, dall’altro rappresentano “pioggia sul bagnato” in una situazione che non ha più alcun bisogno di sovvenzioni romane.
A tutto questo la Riforma Costituzionale del Centro Destra avrebbe cominciato a por fine e non a caso le percentuali maggiori di voti contrari sono arrivate dalle regioni che beneficiano del lavoro altrui, senza particolari meriti propri.
Il segnale che Asiago ha dato è chiaro: non siamo legati ad una comunità che non ci aiuta.
E’ quel che qui si è sempre sostenuto: una comunità statuale ha senso in quanto rappresenti un momento di reciproco interesse.
Quando, anno dopo anno, è sempre uno che paga e un altro che raccoglie, allora viene meno la ragione di essere uno stato.
Dalla secessione di comuni per andare da una regione ad un’altra, alla secessione di intere comunità perché non hanno più alcun interesse a far parte di un unico stato con altre, il passo è breve.
E perfettamente legittimo.
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13 commenti:
Quoto e stra-quoto questo post, caro Massimo.
Parole benedette le tue.
A proposito della Riforma della Costituzione, ora il centrosinistra è pronto ad inserire nel progetto di riforma del sistema elettorale il taglio al numero dei parlamentari con apposito distinzione di compiti fra Camera e Senato.
Maddai! Il fatto è che gli piace lavorare alla sinistra...Solo che noi non lo avevamo ancora compreso.
Baci
Parlare di "federalismo", regioni a statuto speciale nell'era della competizione globale e di internet mi pare un anacronismo. 15 anni fa quando Fini era ancora Fini e l'MSI un partito dignitoso, il segretario dell'allora movimento sociale fece una lunga battaglia per l'abolizione delle Province e delle regioni.
SIC TRANSIT GLORIA MUNDI...
Proponi sempre delle riflessioni molto interessanti! Sono assolutamente d'accordo con quello che scrivi nel tuo post...ciao!
Non credo, Simone, che l'europa unita sia sentitaoltre i confini delle banche centrali.
E il federalismo è la risposta agli sperperi, per evitare che una parte della nazione debba continuare a vedere i propri soldi prendere la via della corruzione o innaffiare giardini già rigogliosi che non hanno più alcun bisogno di aiuti esterni.
Monica: la sinistra arriva in ritardo dove noi eravammo già passati, per questo è cronicamente indietro sui tempi, come un accelerato nell'epoca dell'alta velocità.
Destra Nazionale. Hai scelto un nome che a me ricorda il primo tentativo di costruire una Destra più ampia, che si apriva ad altre Destre. Un bel nome. ;-)
veramente chi sperpera sono proprio le Regioni, le Province ed i Comuni.
Te ne accorgerai fra breve quando andrai a pagare le tasse. Fidati.
PS: ma che competenze ha una Provincia? :)
PPS: Che c'entra l'UE?
Purtroppo la malattia di Bossi e la sua conseguente scomparsa dalla scena politica attiva ha rallentato di molto la svolta federale che la lega perseguiva da tempo.
Sullo spreco di regioni e province sono d'accordo, anche se non bisogna confondere quelle sprecone con quelle virtuose. Le regioni spendono perchè sanno che il governo, soprattutto di sinistra, copre i loro debiti grazie alle regioni virtuose, com'è acacduto con i provvedimenti di questo governo di sinistra che ha erogato contributi straordinari a copertura delle spese sanitarie delle regioni sprecone, senza dare nulla a quelle virtuose, in pratica premiando lo sperpero.
Le province le abolirei sic et simpliciter.
L'ue l'ho citata in riferimento alla tua affermazione sulle sfide globali.
Master. Con o senza Bossi siamo stanchi di pagare per gli sprechi al sud e per regioni come il TAA che non hanno alcun bisogno dei nostri soldi perchè sono in grado di camminare con le loro gambe.
Grazie Massimo, in effetti l'idea di una destra più ampia è anche la mia idea; purtroppo anche da noi la destra è un po' troppo frammentata.
E' l'Italia ad essere frammentata. La Destra non fa eccezione. Prendiamone atto. Cerchiamo di ricondurre almeno, come primo passo, il tutto in un coordinamento nel quale ogni "frammento" abbia un "peso azionario" corrispondente al suo seguito elettorale.
Poi ... non poniamo limiti all'evoluzione futura.
Wow.
Massimo non credevo che fossi un secessionista!
Sto progettando un post in cui illustro la necessità di garantire libera secessione in uno stato liberale. E' molto interessante come argomento. Fa un pò a cazzotti con il sentimento di Patria, ma è un sacrosanto diritto. E tra l'altro garantisce una maggiore pace sociale, e probabilmente molte meno guerre. Sono inoltre daccordo con il fatto che l'Europa sia sentita solo nei confini delle banche centrali. E io, essendo per la frammentazione e la libertà di secessione, non posso che dichiararmi anti - europeista. Specie poi anti URSE .
In ritardo, solo per dire che questa tua lettura è anche la mia.
I primi sono stati i comuni al confine con il Friuli lungo il basso Tagliamento, ora quelli sulle DOlomiti; un po' alla volta, comune dopo comune, la "secessione" dalle regioni italiane a statuto "normale" si voterà anche a Padova e Rovigo; poi toccherà a Ferrara, e via via gli altri ...
ciao, Abr
Liberty non vorrei essere secessionista, ma sono stanco di vedere il frutto del mio lavoro espropriato dallo stato per sperperarlo (e senza utili o necessità !) lontano da casa mia, dove occorrebbero nuove fognature, strade asfaltate, servizi pubblici efficienti, parcheggi ... mentre si preferisce regalare terreno ai musulmani perchè costruiscano la loro moschea.
Abr. Forse non lo sai,ma pur essendo bolognese di nascita e di residenza, la mia famiglia è veneta (Vicenza) ed ho un occhio attento a quel che succede nel Veneto dove spesso inizia un qualcosa che poi si estende sul territorio nazionale (ad esempio il fenomeno Liga).
E in Veneto (ma questo lo sai benissimo) si è quasi giunti ad un punto di non ritorno rispetto a quegli sperperi di cui dicevo prima a Liberty.
E il passaggio alle regioni a statuto speciale è solo un modo per smetterla di veder volare via dalla propria terra quanto i suoi abitanti producono.
Certo che si estenderà, e spero che ciò accada in fretta per abbattere un sistema perverso che punisce chi produce e premia chi sperpera.
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