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16 dicembre 2007

Perchè a sinistra preferiscono Fini

La sinistra, priva di fantasia, ha alcuni canoni eterni, schemi ormai conosciutissimi come quelli di un allenatore sin troppo stagionato e prevedibile.
Si chiami Pci/Pds/Ds/Pd o Unione, la sinistra è adusa a sfruttare il denaro pubblico per la propria propaganda (vedi televisioni), a stringere inciuci con gli industriali (stampa ed economia), ad occupare posti pubblici per sbarcare il lunario e, non riuscendo nonostante tutto ciò a stabilirsi in permanenza al governo, a decidere – o tentare di decidere – anche chi debba essere il suo antagonista.
Così, a lungo, ha cercato di distinguere una “destra buona” da quella cattiva.
Immancabilmente quella “buona” è la destra più goffa, più arrendevole, più disponibile al compromesso.
Ma è anche la destra più debole e più portata alla sconfitta.
L’avvento del Presidente Berlusconi sulla scena politica ha da 14 anni impedito che la sinistra decidesse anche per la Destra e, anzi, per la prima volta dal dopo guerra, ha organicamente riunito tutte le anime della Destra e del Centro anticomunista.
Le conseguenze sono piovute sul capo del Presidente Berlusconi sotto forma di campagne di odio mediatico e persecuzione giudiziaria che, ancora non sono finite ma che, lungi dall’indebolirlo, lo hanno rafforzato nella considerazione e nell’immaginario del Popolo della Libertà (chi scrive, come chi legge anche saltuariamente queste note ben sa, è totalmente schierato con il Presidente Berlusconi, ma pochi sanno che nel biennio 1994 – 1996 era molto scettico sulla discesa in campo di un amico – che non rinnega tale qualità - di Craxi) anche in virtù del fatto che la sua resistenza alle aggressioni di ogni genere, senza arretrare di un millimetro, ne fanno l’archetipo del Vero Uomo di Destra.
Così la sinistra, tramite le sue diramazioni industrialeconomiche, cerca di rompere l’unità del Centro Destra solleticando le ambizioni di qualche personaggio di seconda o terza fila, beneficiato dal Presidente Berlusconi ma sommamente ambizioso.
Soprattutto se questo personaggio, qualora riuscisse nel suo intento di scalzare il Presidente Berlusconi dalla leadership, fosse, di per se, debole e, quindi, condizionabile.
E’ il caso di Gianfranco Fini.
Lo spazio che gli viene dedicato dalla stampa nemica (Corsera, Repubblica) è proporzionale all’interesse che la sinistra ha nel vederlo assiso sulla poltrona più alta del Centro Destra.
E il disgraziato risponde, si potrebbe dire, alle aspettative del nemico anche oggi, con l’intervista rilasciata a Vittorio Feltri su Libero, ipotizzando un Centro Destra (ovviamente a sua guida) che potrebbe fare a meno del Presidente Berlusconi.
Ecco il leader ideale (per la sinistra) del Centro Destra.
Uno che, nell’immaginario del Popolo della Libertà, rappresenterebbe solo colui che ha estromesso il legittimo titolare (quindi, come farei io, altri non voterebbero un Centro Destra a guida Fini).
Colui che ha mostrato vari cedimenti ideali (il voto agli immigrati, il referendum sulla fecondazione assistita, l’ostilità alla politica economica liberista di Tremonti e la parallela difesa degli assetti statalisti e assistenzialismi) , caratteriali (le livide battute contro gli alleati, a cominciare dal Presidente Berlusconi) e strategici (l’elefantino, il referendum elettorale, il rifiuto di alleanza con Rauti nel 1996, con Musumeci nel 2006 che hanno portato alla sconfitta il Centro Destra, ma anche le reazioni umorali alle scissioni della Mussolini e di Storace ed alle uscite di Santanchè ed altri).
Ma soprattutto Fini sarebbe ostaggio del suo passato nell’MSI che verrebbe rispolverato ogni due per tre qualora uscisse dal seminato di una “destra buona” e succube della sinistra, quindi eterna opposizione.
E qui ci stanno, per concludere, due paragoni storici.
Uno recente e relativo proprio a quest’ultimo aspetto della debolezza di Fini.
Ricordate Kurt Valdheim ?
Segretario Generale dell’Onu, con una posizione estremamente gradita al blocco comunista.
Al termine del suo mandato viene eletto presidente in Austria.
Finchè era utile con il suo terzomondismo nessuno era andato a sollevare questioni sul suo passato militare durante la guerra.
Divenuto presidente austriaco, eletto per il Centro Destra, divenne il bersaglio degli strali delle lobbies ebraiche.
Non era più utile e non fu difeso da nessuno tranne che dagli austriaci.
Terminò il suo mandato presidenziale bloccato Vienna perché nessuno voleva più riceverlo.
Finchè era comodo, tutti ossequiosi, quando la sua utilità venne meno, gli gettarono tra i piedi il suo passato.
Fini è nelle stesse condizioni, anche se il “peccato” di Fini è considerato da molti un merito, ma proprio per “mondarsi” di tale passato, Fini ha scontentato chi lo potrebbe aiutare, ma non potrà mai cancellare quel che è stato e che gli potrebbe tornare indietro come un boomerang.
Secondo richiamo storico.
Quando iniziò la decadenza della DC ?
Quando una congiura di palazzo riuscì ad accantonare il leader storico, Alcide De Gasperi.
Da quel momento iniziò un lento declino che ha portato al disfacimento della balena bianca, con continui cedimenti alla sinistra e la perdita secca di voti, l’apertura ai socialisti nel 1962 e i governi di centrosinistra organico dal 1964.
Ma tutto ebbe inizio nel 1953, quando De Gasperi fu accantonato da una congiura di palazzo, da quegli stessi che poi, ogni anno, il 19 agosto si recavano in Valsugana a commemorarne l’anniversario della morte.
Il Presidente Berlusconi è l’anima del Centro Destra e al momento non esistono eredi.
Ecco perché la sinistra, non sentendosi alla sua altezza in uno scontro elettorale, cerca di sottrarlo ai suoi elettori, sostenendo un candidato alternativo, più debole.
E francamente mi fa specie che qualcuno creda di fare il bene del Centro Destra sostenendo alternative al Popolo della Libertà ed al Presidente Berlusconi, come se le profferte della sinistra e dei suoi organi fossero sincere.
Come se la sinistra fosse così vogliosa di perdere, da suggerirci, “per il nostro bene”, il miglior candidato per ottenere la vittoria.

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18 commenti:

CampaniArrabbiata ha detto...

Alla sinistra piace Gianfranzo, perchè Gianfranzo è di sinistra. Semplice:-p

Anonimo ha detto...

Fini si sta di fatto "follinizzando".

Anzi, si è già "follinizato".

Tira battute a raffica anti-berlusconiane senza nessun criterio logico, contraddicendosi, annaspando nel vuoto.... Non si capisce dove vuole andare a parare....

L'esatto modo di fare di Follini ai "bei tempi"....

Anonimo ha detto...

Concordo con Piedone: alla sx piace Fini perchè Fini è statalista. Adora le tasse alte, la iperregolamentazione (fatta per il nostro bene, si intende), lo spropositato numero di dipendenti statali, l'intervento dello stato in ogni meandro della vita economica, sociale e privata.

Anonimo ha detto...

Idem come sopra. Fini ha rivoltato la destra come un calzino e ora la butta via. É Berlusconi l'uomo di destra, come hai detto tu, Massimo.

Unknown ha detto...

Caro Gianfranzo, te lo dico col cuore, da ex-elettore di AN: ora che stai per diventare papà, che ne dici di diventare adulto: perchè non vai a LAVORARE??
Così ci risparmi le tue ca***te ormai giornaliere...

Anonimo ha detto...

beh.. bisogna capirlo Gianfranco, a furia di spostarsi verso il centro non sa più dove è. Non solo, ma tutto questo movimento "Sfalda" il partito a livello locale, dove iscritti etc passano ad altre formazioni (qualche volta Destra, ma spesso anche Lega al nord).
Del resto non si può passare in un anno dal saluto romano al multiculturalismo (come ho visto con i miei occhi) senza disorientare iscritti ed elettori.
Fini ha molte colpe, tantissime, tra le quali quella di essere ormai un politico di professione senza contatti con la vita reale. Però non mi aspetto nessuna rivoluzione o miglioramente da alcuno dei "leader" del centro destra. Mi dispiace ma non vedo speranze con la classe attualmente in auge. Sono tutti troppo impegnati a fare i propri interessi, personali , aziendali o di entourage, per poter pensare al bene collettivo......
E poi sono troppo miopi, non irescono nè a vedere all'indietro( la storia) nè in avanti (il futuro).
Saluti

Anonimo ha detto...

Caro Blacknight
Aggiungo una cosa al commento già postato. Visto che (almeno dalla tua pagina) apprezzi il Medioevo, ed io ho la malsava passione per la storia e la rievocazione (insegno per hobby schemra medievale), sai come nacquero i Liberi Comuni : nel periodo dal 1080 al 1150 i cittadini delle città del centro nord si resero conto che pagare le tasse all'Imperatore era inutile, perchè nè li proteggeva nè provvedeva ai loro bisogni. Così deciserodi fare da se...
Pensa se succedesse lo stesso ora..
Ciao

Anonimo ha detto...

Massimo
i miei complimenti,hai fatto un ottimo post ed una disanima accurata della situazione del cdx.
Credo che Fini sia consapevole,che circa un terzo di AN andrà con Storace,un altro terzo con Berlusconi,per cui annaspa alla ricerca di uno spazio al centro , con Casini,o meglio con quello che rimarrà dell'UDC e forse con il doppiogiochista di Mastella.

Se la sx piange la dx non ride,
e l' Italia va a puttane...
ciao
Sarc.

Massimo ha detto...

Fini ha ampiamente deluso. Data l'età, però, ce lo dovremo sorbettare ancora a lungo. Vedo per lui un futuro alla ... Zanone ;-)

Anonimo ha detto...

...Però il preferito di Veltroni pareva fosse il Cavaliere...E si spiega: il vassallum aiutava i due partiti maggiori (e la bozza Bianco,infatti, va nella stessa direzione).

A seguire troppo il pragmatismo,peraltro, si rischia di creare incertezze e dubbi sull'alternativa alla sinistra in termini di programma, d'idee e di rinnovamento delle istituzioni...

Dopo l'esplosione dei gazebo, dove sono le novità sostanziali?

All'inizio sembrava di dover operarare una rivoluzione culturale contro lo strapotere dei partiti.

Poi, non si sa se per questioni tattiche o concreti interessi elettorali,si è escluso il laboratorio di "liberal fondazione", che aveva messo a punto un programma comune al centrodestra, grazie all'apporto prezioso di Ferdinando Adornato, e si è inspiegabilmente tornati a vedere nel proporzionalismo, tabe della prima e della seconda repubblica, il sistema migliore, lasciando molti
moderati stupefatti.

Guardiamo alla gente comune e noteremo un certo disorientamento
perché, pur con il massimo riguardo per il pragmatismo ed il realismo, essenziali alla vita politica, è sembrato che si volesse tornare al vecchio compromesso storico, che un autentico liberale vede come il fumo negli occhi.

Ci sono due articoli importanti oggi che fotografano la situazione
del paese ed esprimono le aspettative più profonde di chi vorrebbe superare la partitocrazia e lo sfacelo da essa determinato: uno di Luca Ricolfi su la "Stampa" e l'altro di Angelo Panebianco sul "Corriere".

Forse, il partito del popolo della libertà ed i responsabili dell'organizzazione del nuovo movimento, tra cui è difficile trovare volti nuovi, come pareva dovesse avvenire dopo la svolta del predellino,farebbero bene ad approfondire i temi proposti dai due autori per essere veramente dalla parte del cambiamento.

Il conformismo e la cortigianeria nei confronti del capo sono il peggior modo di fare politica: occorre rinnovare anche la classe dirigente. Auspico che Berlusconi sappia scegliersi nuovi collaboratori, che con spirito critico, e non inneggiando un giorno sì e l'altro no all'uomo della provvidenza, costruiscano un progetto per un futuro migliore della nostra società.
http://ussaro.blogspot.com/

Unknown ha detto...

La sinistra sceglie FINI perchè è più credibile, perchè non è un imprenditore,perchè ha maggior rispetto per il sociale, perchè ama meno i soldi, perchè è meno pagliaccio, perchè è nettamente migliore di Berlusconi.

Anonimo ha detto...

non bisogna essere necessariamente e politicamente tanto fini per capire che il fine di fini è soltanto quello di evitare la fine dei fini di fini alfine di potersi
sollazzare ancora un pò a ns spese autocompiacendosi di asseverare il detto i fini giustificano i mezzi

Massimo ha detto...

Ringrazio l'Ussaro per le segnalazioni, anche se i commentatori da Corsera mi hanno alquanto stancato :-)
Ringrazio anche Umberto, perchè ci ha dimostrato che c'è una unica ragione per cui la sinistra sostiene Fini: pensa di farne un solo boccone, mentre patisce Berlusconi :-)
Ringrazio l'anonimo per il suo gioco di parole.

Anonimo ha detto...

Dico a Massimo che non si tratta tanto del corsera o della stampa, ma di quello che gli articolisti propongono per uscire dalla palude.

In particolare la tesi di Panebianco, pur non condivisa da Confindustria nella persona del vice-direttore del Sole 24 h.,
merita la massima attenzione.

Il maggioritario alla francese infatti consente di coniugare la rappresentanza dei vari partiti ed allo stesso tempo la governabilità. Il sistema del doppio turno favorisce le aggregazioni tra movimenti affini e non inganna l'elettore con l'accordo in parlamento dopo il voto.

Il punto è questo: la critica si faccia sui contenuti proposti dai vari leader, si discuta sulle tesi con argomenti seri, tralasciando il gossip.

Massimo ha detto...

Il fatto, caro Usaro, è che non riconosco neppure a Panebianco una qualche autorevolezza.
Anche perchè se scrivesse sull'Eco di Bergamo, probabilmente, non se lo filerebbe nessuno :-)
Quanto al doppio turno alla francese è l'unico sistema che personalmente boccio senza appello.
L'ho scritto in passato e magari tornerò a farlo.
In breve: non lo considero rappresentativo della variegata composizione sociale dell'Italia. E non mi piaciono i francesi :-)

Anonimo ha detto...

Io rispetto tutte le opinioni. Ma criticare Panebianco ed il sistema francese con argomenti vaghi, come quello legato alla "variegata composizione sociale d'Italia"non mi pare nè dimostrato né valido, in relazione alla grave situazione istituzionale italiana.
Una frase, che puzza troppo, mi scusi Massimo, ma è così, di degenerazione partitocratica, che ha già avuto il suo culmine nell'attuale sistema di trentadue, trentatre pariti.

Più variegato di così che cosa c'è?

Tanto varrebbe lasciare la legge elettorale tal quale senz'affannarsi a creare altri pasticci proporzionalisti.

Quanto ai giornali di provincia, credo che abbiano una ricchezza d'idee ed una funzione propulsiva della "variegata cultura regionale" assolutamente non disprezzabile.
"La Gazzetta di Parma", tanto per dire, è stata (ed e') un grande esempio di carta stampata ed il mitico Baldassarre Molossi è stato un giornalista di razza, pari a tanti brillanti direttori di grandi quotidiani nazionali.
Mi pare contraddittorio pretendere tanti partiti per tante variegate componenti sociali e citare con disprezzo le tante variegate testate giornalistiche regionali o provinciali.
Ma tant'è!

Il Web è bello perché vario o variegato. Su questo potremmo essere d'accordo...

Massimo ha detto...

Un commento non può esaurire l'argomento, soprattutto se ne ho scritto più volte, l'ultima con un post linkato al blog roll a favore dell'attuale sistema elettorale :-)

Anonimo ha detto...

Quoto e straquoto.
E come ben sai, io sono un altro che non voterebbe un CDX a guida Fini.