Chi ha la mia età ricorda sicuramente l’orgia di “manifesti” che venivano sottoscritti negli anni settanta, prodromici alle ben più incisive azioni delle brigate rosse.
Si potrebbe dire che i manifesti indicavano l’obiettivo e le brigate comuniste eseguivano.
Fu così, ad esempio, con il Commissario Calabresi contro il quale si scatenò una canea infame di presunti “intellettuali” che, una volta assassinato Calabresi da militanti del movimento di Adriano Sofri, Lotta Continua – come sancito da ben 8 processi – ritirarono prontamente la mano che aveva firmato.
Ma i “manifesti” di simili “intellettuali” proseguirono, indicando, volta per volta, gli obiettivi delle “streghe” da mandare al rogo.
Oggi tornano di moda.
Una sessantina di professori della “Sapienza” si oppongono all’intervento del Pontefice all’inaugurazione dell’Anno Accademico, prendendo a pretesto un intervento del 1990 dell’allora Cardinale Ratzinger, che citò Paul Feyerabend, filosofo della scienza: “All'epoca di Galileo la Chiesa rimase molto più fedele alla ragione dello stesso Galileo. Il processo contro Galileo fu ragionevole e giusto”.
Viene in mente il famoso discorso di Ratisbona, quando, anche allora per una citazione, il papa venne aggredito dai musulmani, senza che i tanto solerti firmatari di manifesti avessero nulla da ridire contro il tentativo di tappare la bocca al Pontefice.
Il parallelismo tra i due episodi conferma, se ce ne fosse bisogno, quanto siano simili i fondamentalismi islamici e laicisti e quanta strada c’è ancora da percorrere perché sia garantita la libera espressione di idee.
Ma se la reazione dei musulmani, pur istigata da ayatollah e imam, vedeva come protagoniste masse di ignoranti, la censura che si vorrebbe imporre al Papa alla Sapienza è di gran lunga più grave perché proviene non solo da persone che dovrebbero, per il ruolo ricoperto, avere un grado elevato di cultura (anche se non lo dimostrano in questa occasione) ma anche e soprattutto da educatori.
E mi domando che razza di educatori siano quelli che vorrebbero tappare la bocca a chi non la pensa come loro.
O, addirittura, a chi si limita a citare un accademico, quindi un loro collega sia pur di qualche decennio fa, che esprime idee divergenti a quelle comuni.
Educatori, senza dubbio, alla stessa stregua di chi piega ai propri teoremi ed alla propria ideologia la Storia e la Scienza.
Del resto se la cultura in Italia è scesa così in basso lo si deve anche a chi dovrebbe trasmetterla alle giovani generazioni e, invece, preferisce sottoscrivere manifesti giacobini per impedire ad un Papa di parlare.
Ed è strano che mentre al Papa si rinfacci una citazione di 28 anni fa, nessuno abbia alcunché da ridire nei confronti, ad esempio, di Napolitano e di tutti i comunisti che, ripetutamente e con farina del loro sacco, hanno in passato difeso strenuamente tanto le invasioni sovietiche su altri popoli, quanto un regime, quello comunista, che fu ed è il peggiore che mai la Terra abbia mai conosciuto.
Il Papa censurato per una citazione, i comunisti liberi di parlare, anche quando hanno sbagliato tutto – e con parole proprie frutto della loro intima convinzione erronea – nella loro vita.
Mi sembra ce ne sia a sufficienza per solidarizzare con il Pontefice, anche se non ne ha certo bisogno avendo dalla sua ogni ragione.
Entra ne
Si potrebbe dire che i manifesti indicavano l’obiettivo e le brigate comuniste eseguivano.
Fu così, ad esempio, con il Commissario Calabresi contro il quale si scatenò una canea infame di presunti “intellettuali” che, una volta assassinato Calabresi da militanti del movimento di Adriano Sofri, Lotta Continua – come sancito da ben 8 processi – ritirarono prontamente la mano che aveva firmato.
Ma i “manifesti” di simili “intellettuali” proseguirono, indicando, volta per volta, gli obiettivi delle “streghe” da mandare al rogo.
Oggi tornano di moda.
Una sessantina di professori della “Sapienza” si oppongono all’intervento del Pontefice all’inaugurazione dell’Anno Accademico, prendendo a pretesto un intervento del 1990 dell’allora Cardinale Ratzinger, che citò Paul Feyerabend, filosofo della scienza: “All'epoca di Galileo la Chiesa rimase molto più fedele alla ragione dello stesso Galileo. Il processo contro Galileo fu ragionevole e giusto”.
Viene in mente il famoso discorso di Ratisbona, quando, anche allora per una citazione, il papa venne aggredito dai musulmani, senza che i tanto solerti firmatari di manifesti avessero nulla da ridire contro il tentativo di tappare la bocca al Pontefice.
Il parallelismo tra i due episodi conferma, se ce ne fosse bisogno, quanto siano simili i fondamentalismi islamici e laicisti e quanta strada c’è ancora da percorrere perché sia garantita la libera espressione di idee.
Ma se la reazione dei musulmani, pur istigata da ayatollah e imam, vedeva come protagoniste masse di ignoranti, la censura che si vorrebbe imporre al Papa alla Sapienza è di gran lunga più grave perché proviene non solo da persone che dovrebbero, per il ruolo ricoperto, avere un grado elevato di cultura (anche se non lo dimostrano in questa occasione) ma anche e soprattutto da educatori.
E mi domando che razza di educatori siano quelli che vorrebbero tappare la bocca a chi non la pensa come loro.
O, addirittura, a chi si limita a citare un accademico, quindi un loro collega sia pur di qualche decennio fa, che esprime idee divergenti a quelle comuni.
Educatori, senza dubbio, alla stessa stregua di chi piega ai propri teoremi ed alla propria ideologia la Storia e la Scienza.
Del resto se la cultura in Italia è scesa così in basso lo si deve anche a chi dovrebbe trasmetterla alle giovani generazioni e, invece, preferisce sottoscrivere manifesti giacobini per impedire ad un Papa di parlare.
Ed è strano che mentre al Papa si rinfacci una citazione di 28 anni fa, nessuno abbia alcunché da ridire nei confronti, ad esempio, di Napolitano e di tutti i comunisti che, ripetutamente e con farina del loro sacco, hanno in passato difeso strenuamente tanto le invasioni sovietiche su altri popoli, quanto un regime, quello comunista, che fu ed è il peggiore che mai la Terra abbia mai conosciuto.
Il Papa censurato per una citazione, i comunisti liberi di parlare, anche quando hanno sbagliato tutto – e con parole proprie frutto della loro intima convinzione erronea – nella loro vita.
Mi sembra ce ne sia a sufficienza per solidarizzare con il Pontefice, anche se non ne ha certo bisogno avendo dalla sua ogni ragione.
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28 commenti:
Basta vedere il comportamento di certi censori libertari tocquevillani nell' aggregare chi non la pensa come loro.
Credo che censurerebbero anche Sua Santità...
O le prese di posizione dei laicisti dell' UAAR...
Non posso che condividere il tuo post,caro Massimo,tu sai che sono un laico,ma ho rispetto per questo Papa soprattutto per la sua Cultura.
In tempi non sospetti scrissi un post "cultura vera surrogati e sottoprodotti della cultura",
Sostenevo la tesi che, se dobbiamo etichettare la parola Cultura con un aggettivo, ad esempio cultura di sx, ebbene non si tratta più di cultura ma di pseudocultura.
La Cultura vera è universale.
Questi poveri professorucoli,la cultura non sanno neanche cosa sia,
e tanto meno sanno cosa sia il vivere civile e la democrazia.
Se io fossi il Papa farei la lectio in latino.....e vorrei vedere quanti di questi sessantottini o figli di sessantottini ,siano in grado di capirlo. Forse è inutile ,non capirebbero nemmeno in burino.
ciao
x starsandbars
I piccoli uomini dell'uaar,lasciamoli perdere...
si autodeifiscono scenziati e manca loro la prerogativa più importante degli scenziati:l'intelligenza.
Un vero scienziato non scarta nessuna ipotesi,anche le più improbabili: questa è la vera mentalità scientifica.
Loro scartano, a priori l'esistenza di Dio,ma non sono in grado di darci una spiegazione del perchè esistiamo.
Io sono più onesto mi definisco un laico agnostico, nell'accezione originaria del termine,ossia non sono in grado di dare una risposta
per insufficienza di cognizioni,ma non scarto niente,in un futuro più o meno lontano potrebbero verificarsi le condizioni per saperne di più.
ciao
A dire il vero... 2008-1990=18 NON 28!
Sembra che questo argomento abbia messo daccordo tutta Triares, è bello vedere che quando ci sono di mezzo i nostri valori sappiamo mettere da parte le singolarità, pochi gruppi si comportano nello stesso modo, probabilmente perchè ad unirli non sono i valori ma gli interessi di bottega.
Stesso argomento per tutta Triares. Ok, I professori di oggi sono quelli che hanno preso la laurea ieri. Quando cioè potevano fare scena muta agli esami e tirare su il pugno.
Ciao
Se vedo tre blog che parlano in contemporanea di questo evento, evento che a me è sfuggito, vuol dire che è molto importante, ma vuol altrettantro dire che sono talmente assorto in altre faccende che...questa dei sessanta "soloni" è passata inosservata.
Sono giusto dedito alla rilettura dei Promessi Sposi; ero attratto solo dalle pagine riguardanti la "mia" Mlano, ma, strada facendo, ho deciso di rileggerlo tutto. Quanta grandezza; quanta profondità di pensieri.
Ci vorrebbe un "Manzoni" ai nostri giorni, per insegnare a quei "soloni" i fondamenti del vivere insieme.
Parli degli anni '70; quel periodo che sto riportando a galla dalla mia memoria: IO C'ERO. E c'ero anche quando è stato assassinato Calabresi; non io direttamente, ma un mio amico, sì; ed era un suo subalterno! Per questo, condivido anche il titolo di IL PIZZINO: Ripulire le Università..chi nega l'accesso al Papa.
18, non 28, vero.
Ho appena visto l'unanimità che si riscontra in Triares/Il Castello.
E confermo la mia speranza che si riesca, compatibilmente con i nostri impegni personali, a trasformare quella che è una comunità di intenti virtuale in una azione positiva, reale.
Non solo sono d'accordo col tuo intervento, ma una volta di più occorre sottolineare la crociata fondamentalista e anticlericalista dei vecchi parrucconi giacobini degli Atenei "rossi" in mano loro. Credono di essere all'avanguardia ma sono usciti dalle caverne con le pelli e le clave. E' uscito ieri un ottimo articolo al riguardo su Il Giornale firmato da Stefano Zecchi. E si preparano a diventare "scienziati". Ma di che?
E’ l’ora che quei pappamolla del cdx si diano da fare: escano dalla casta e combattano invece di farsi le masturbazioni mentali e portafogliesche.
ciao Sarc.
Ciao a tutti, rilanciando quanto detto da massimo ho pensato a questo. Se vi va, rilanciatelo anche voi. Un caro abbraccio. Deco
Non mi pare che si tratti di censura,quanto di una civile espressione di dissenso.
Dove hai visto la censura? Forse ti riferivi a quella contro il Dalai Lama,giusto?
Visto che sappiamo benissimo che lo scopo ultimo del Papa in quest’ambito è quello di proporre paletti e limiti alla scienza stessa,quando non alla libertà di scelta,mi pare parecchio fuorilogo una visita in un luogo scientifico. Come forse tu potresti ritenere fuori luogo fare propaganda anticlericale in una parrocchia,no? Se nella tua scuola,o nella tua città organizzassero la visita di Fidel Castro o di Nasrallah contestare l’evento non ti renderebbe certo un reazionario censore, quanto una persona con una coscienza propria e una libertà di espressione (queste ovviamente non sono incluse nel pacchetto “buon cattolico”)
Il problema non è solo Galileo, ma, per esempio anche le posizioni del Vaticano sul darwinismo.
Se il papa andasse alla Sapienza e partecipasse a un pubblico dibattito su questo tema, penso che gli stessi insegnanti e gli stessi docenti che ora protestano, lo accoglierebbero a braccia aperte
Non si tratta di temere il confronto, perché non si prospettava un dibattito o un confronto, ma un “i talk, you listen”, che tradotto in termini ecclesiastici, diventa “lectio magistralis”.
Andare in una università a parlare ex cathedra, e poi dire che il mondo è stato creato in sette giorni, che l’evoluzionismo è una balla e che il preservativo non bisogna usarlo nemmeno in paesi come l’Uganda che sono devastati dall’aids, mi pare fuoriluogo.
Il Papa non andrà più alla Sapienza.
Che schifo,i cialtroni hanno vinto:-(
Lollo. Ti dimentichi che il Papa è stato invitato, non si è imposto. E se viene invitato qualcuno è perchè esprime idee e posizioni che sono di interesse anche se non condivise. Siete strani a sinistra. Avete strepitato a più non posso per presunte censure contro alcuni giullari televisivi che venivano (e sono tornati) pagati (troppo lautamente) con i denari di tutti noi e non considerate censura la violenza - l'occupazione del rettorato è espressione di violenza animalesca - con la quale si è costretta una Autorità morale e, nel caso di questo Papa, anche intellettuale a rinunciare "per motivi di opportunità" ad esprimere le sue idee ?
La più grande stupidità è arrivata da chi un giorno dovrebbe trattare di "Sapienza". Si può non essere d'accordo con il Ratzy, si deve contrastarlo per le sue allucinanti medievalate contro le conquiste della società civile che vorrebbe far tornare sotto le forche della sua inquisizione. Ma temo che la stupidità di tanti intellettuali stavolta sia cozzata contro un branco di vecchi volponi in gonnella sacra. Bisognava lasciarlo parlare, anche se sicuramente avrebbe fatto solo il suo comizio. Bisognava essere intelligenti e non andare muso contro muso contro i preti. Che, non lo sapevate che la Religione attira più mosche che la Sapienza? Bisognava essere strateghi e non solo incazzati. E questo non per stupida debolezza ma per strategia di lungo corso. Chi è consapevole delle proprie Ragioni sa come sostenerle: non può aver paura del Lupo tedesco.
Non c’è niente di più stupido del non ascoltarsi e del non parlarsi. Anche quando chi parla è il Papa.
Ora dove andrà il Papa a parlare d’amore cristiano? Là dove c’è più bisogno, in Africa, dico io, perché questa è la risposta che tutti ci attendiamo.
Siete forse discepoli di Giuliano Ferrara? Perché, come lui, avete l'abitudine di ribaltare le questioni logiche a vostro vantaggio. Vedi, tu parli di "tappare la bocca a chi non la pensa come loro". Non ti rendi forse conto che definire "ragionevole e giusto" il processo a Galileo significa ritenere ragionevole e giusto l'aver "tappato la bocca" a chi la pensava diversamente dalla Chiesa, pur avendo tra l'altro smaccatamente ragione. Come è possibile, di conseguenza, accettare che colui che avalla un simile atteggiamento si permetta di venire a parlare di come debba essere portata avanti la ricerca scientifica in un'università (e in uno Stato, vabbè) che dovrebbe essere libero e laico? Allora invitiamo Fidel Castro a una lectio magistralis sulla democrazia, no?
Massimo, Magdi Allam ha pubblicato un appello molto forte e del tutto condivisibile sul suo sito dal titolo : Io sto con il papa. Eccoti il link:
http://www.magdiallam.it/
Leggilo. POi se sei d'accordo, firmalo. L'indirizzo email è:
iostoconilpapa@magdiallam.it
Io ho aggiunto i links sul mio ultimo post e firmato. Occorre specificare nome, cognome, professione e motivo dell'adesione. Ciao.
Ma qui stiamo dando fuori di biglia...
Che il nostro parlamento fosse quasi un palco di teatro dell'assurdo lo sapevamo già non c'era bisogno di fare altre figure parlando del papa o facendo i complimenti a Mastella perchè sua moglie è delinquente, ma che anche una quantità esagerata di persone iniziasse a parlare di "Brigate rosse" è davvero troppo!
Sono state scritte lettere al RETTORE della Sapienza dicendo che era fuori luogo che il maggior esponente della Cristianità nel mondo andasse a tenere una lezione sul rapporto tra fede e scienza e sulla moratoria della pena di morte (magari anche arrivando a polemizzare e far pubblicità sul tema dell'aborto visto che ci si prova sempre)a me sembra una cosa da rispettare miei cari cattolici dal cuore d'oro.
Che poi gli studenti facessero gli asini a dismisura è parso un pò troppo gogliardico anche a me ma non potete alzare tutto questo polverone perchè qualcuno non si inchina ai vostri ideali.
Al posto di parlare di politica rosso e nero e altre cose da comici potevate andare a vedere che tra i firmatari della seconda lettera al rettore c'è anche chi di sinistra non è per niente ma che non fa parte della natura cattolica capire i proprio errori e accumulare sapere questo lo sapevamo gia
Oggi vedevo le interviste a dei giovani che si "vergognano" di essere iscritti alla Sapienza. Tutta la mia solidarietà al Papa e a loro...
La mortificazione del dialogo è la negazione del libero pensiero e della libertà di parola.
Io non sono così acculturato per dare la definizione del libero pensiero, ma posso dire quello che non è:
il libero pensiero non è INTIMIDIRE il proprio interlocutore.
Il libero pensiero non è MINACCIARE il proprio interlocutore (fisicamente o verbalmente).
Il libero pensiero non è OFFENDERE il proprio interlocutore.
Il libero pensiero non è DENIGRARE il proprio interlocutore.
Il libero pensiero non è BESTEMMIARE (offendendo così le altrui credenze).
Come mai? Semplice.
Perchè il libero pensiero mette in condizione a tutti di parlare.
Ma chi offende, chi intimidisce, chi denigra, chi minaccia, chi bestemmia; chi fa tutte queste cose MORTIFICA IL DIALOGO E LA LIBERTA' DI PAROLA.
In pratica non mette in condizione la persona di esprimere il suo pensiero "liberamente".
Tutti questi sinistri tanto pronti a usare la parola “fobia” per QUALUNQUE cosa non sia di loro gradimento. Sono così poco inclini a usarla verso se stessi! Omofobia, xenofobia, ecc…..
IO CHIEDO tutto questo accanimento contro la Chiesa, i cattolici e i liberi pensatori, “cari” sinistri, cari scienziati COME LO CHIAMATE?
Nessi: vedrò :-)
Aziz. Il rispetto è un indice di civiltà. Il Papa è un uomo di profonda cultura che farebbe sfugurare qualsiasi professorino arrabbiato ed ex sessantottino che avesse la ventura di incrociare con lui un dibattito. Peccato che, ancora una volta, la curia abbia scelto la via della tolleranza e della prudenza invece di quella della lotta.
Michele. Il dittatore iraniano è stato ospitato negli Stati Uniti alla Columbia dove ha tenuto il suo sermone ... :-D
Francesco i laicisti non sono, purtroppo, tutti a sinistra.
Le brigate rosse nacquero da un humus dissodato da manifesti a raffica contro questo e contro quello, tutti firmati da presunti "intellettuali" in cerca di facile notorietà.
Il paragone mi sembra assolutamente calzante, soprattutto se vogliamo evitare di ripetere lo stesso percorso infernale.
Come sempre quando colto in fallo non rispondi alle domande. Immagino che quindi tu sia d'accordo circa il tappare la bocca a Galileo, visto che si permetteva di affermare che la Terra non fosse al centro del mondo (questo comunista anticristiano! come si permette!)
Sarà difficile che tu possa cogliermi in fallo :-D
Galileo non ha nulla a che vedere con il bavaglio che i laicisti hanno imposto al Papa. Anzi direi che Galileo - le sue ceneri - si rivolteranno nella tomba nel vedere che usano il suo nome per una battaglia di retroguardia e per impedire la libera espressione del Pontefice.
Quello che mi lascia perplesso è come una minoranza di studenti e professori, possono monopolizzare la vita di un'intera università....
E' impressionante quanto gli umori cambino:
prima il papa non lo volevano;
poi il papa non lo volevano in quel momento;
poi ancora volevano che ci andasse comunque (nonostante i cartelli dei manifestanti dicessero "'un te volemo").
Faccio fatica a stargli dietro.
Vabbè, chiedere ai laicisti-relativisti un po' di coerenza è una contraddizione in termini....
Oddio sei infallibile?? Ma allora...tutto si spiega...in realtà...sei il papa!!! Ma provo a rispiegarti: il papa ritiene sia giusto condannare e mettere a tacere Galileo perché pur avendo ragione non era d'accordo con la chiesa, mentre se il papa rinuncia alla visita per paura delle contestazioni (nessuno l'ha condannato al confino né gli ha impedito di parlare o ha messo all'indice i suoi libri) questa è una congiura laicista? La situazione risulta così ribaltata perché il censore (il papa) si trasforma in censurato (mentre è legittimo che si pretenda che non tenga lezioni in un'università statale colui che ritiene che uno scienziato che dice il vero ma non è allineato con la chiesa meriti di essere condannato). Un bambino in età pre scolare penso noterebbe la contraddizione.
michele, riguardo a Galileo il Papa difendeva proprio costui nel suo discorso del 1990 che viene tanto criticato. Il passo estrapolato è di una citazione di Feyerabened che
il Papa avevo scelto come esempio di dove porta il relativismo.
E aggiungo pure che in questo caso sono in disaccordo col Papa, perchè Galileo aveva torto davvero. Forse non lo sai ma la sua teoria astronomica fu provata soltanto nel 1716, le ragioni che Galileo apportava erano sbagliate e giustamente ridicolizzate dai colleghi. Gli era permesso di insegnarla come teoria, così allo stesso modo era insegnata quella di Copernico, ma lui insisteva che fosse la verità. La stessa cosa succederebbe oggi se uno scienziato dichiarasse che la sua tal teoria è vera usando prove sbagliate e dando dell'imbecille a tutti gli altri (vedi il Dialogo sui Massimi Sistemi).
Lollo, quali sarebbero le posizioni vaticane sul darwinismo? Forse ti confondi con alcune chiese protestanti nel nord d'america che diffondono le tesi creazioniste. La chiesta cattolica non ha mai avuto problemi con Darwin, piuttosto sono stati certi scienziati a usare il darwinismo come clava antireligiosa.
Renzo
Michele, a prescindere dal fatto che il papa stava riportando un passo di un altro filosofo, e a prescindere che ha anche detto di non condividere quella idea, nel discorso totale su Galileo, supponendo che abbia detto esattamente quello che i 67 affermano, sarebbe stato bello che avessero chiesto la parola al termine del discorso del papa ed avessero civilmente contestato la sua opinione. Altrimenti, non si discostano affatto da quelli che condannarono Galileo al tempo del medioevo.
Allora
Prima cosa non capisco perchè quando si parla del papa si dice "uomo di profonda cultura" e quando si parla di professori di fisica si dice "professorino arrabbiato ed ex sessantottino" (questo alza un'altra questione che però non mi sembra il caso di aggiungere riguardola cultura scientifica) visto che qualcuno che studia fisica, per esempio come me, si potrebbe sentire offeso.
Seconda cosa se io non ho voglia di vedere e parlare con una persona non vuol dire che lei non possa farlo lo stesso con altri (questa è la differenza tra libertà di espressione e mortificazione del dialogo), solo in questo ultimo caso si chiama censura o negazione della libertà di parola.
E terzo dovete cercare di essere più obbiettivi dai...parlate del "bavaglio che i laicisti hanno imposto al Papa" quando la cosa peggiore che hanno fatto è stata mandare 2 lettere al loro capo non vi sembra di esagerare?
Francesco la differenza tra un UOmo di Cultura e un professorino arrabbiato ed ex sessantottino sta tutto in quel che è accaduto in questi giorni :-D
Preparare una imboscata usando il "braccio armato" degli studenti non i sembra rientri nel semplice caso di non voler ascoltare una persona.
Ma come ? A sinistra avete strepitato a più non posso per quello che avete definito "l'editto di Sofia" che neanche fu messo sulla carta, e negate la portata della censura di ben due lettere di docenti ? :-D
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