Mentre Casini dai microfoni di “Radio anche io “
ufficializza la sua funzione di nuovo sgabello per l’ascesa al potere dei
comunisti (che lui, pudicamente o forse per meglio ingannare i suoi elettori,
chiama “progressisti”) , nel Centro Destra si dividono sul nome del nuovo
soggetto politico che sostituirà il Pdl.
Se il cuore mi porta ad apprezzare la Meloni (“alleati
sempre, sudditi mai”) , la testa mi dice che Berlusconi ha ragione nel
pretendere di scegliere il nome che possa meglio esprimere l’essenza del
partito per condurlo alla vittoria.
Per me, quindi, possono chiamarlo come vogliono e lo voterò
comunque purchè sia in effettivo contrasto con il nuovo arco costituzionale, il
compromesso storico del terzo millennio tra comunisti e democristiani
suggellato da Casini e Bersani e salvi le nostre tasche dalle scorrerie
fiscali, impedendo contemporaneamente la deriva della Nazione con leggi che ne
disgreghino le tradizioni morali e naturali e aprano le porte ad un meticciato
insostenibile.
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