Come era prevedibile i "moderati" non hanno gli attributi per una vera guerra contro i nemici dell'Italia e degli Italiani.
Toti, presidente eletto in Liguria con non solo i voti fondamentali ma la militanza essenziale sul territorio della Lega, è il primo con una intervista a QN nella quale si dissocia con la proposta di Salvini di una tre giorni a novembre contro il governo Renzi.
A seguire (o in parallelo) la Gelmini che cerca di difendere le bergogliate dei vescovi sull'immigrazione.
Sappiano Toti e Gelmini che non esiste alcuna terza via.
Immigrazione sì o no ?
Euro sì o no ?
Tasse sì o no ?
Omosessualità sì o no ?
Droga sì o no ?
Eutanasia sì o no ?
Libertà di opinione sì o no ?
Autonomia locale sì o no ?
Semplificazione dello stato e dimagrimento della sua burocrazia e personale sì o no ?
Le domande sono semplici e comprensibili, le risposte facili.
O di qua o di là.
E io sto di qua, con Salvini e con il suo progetto di demolire Renzi e con le sue invettive ai vescovi di non rompere le palle.
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1 commento:
Bella riconoscenza, quel salame bollito di Toti! Una piazza comunista e difficile come la Liguria non l'avrebbe mai e poi mai presa in mano senza la spinta determinante della Lega.
Salvini è la nostra ultima speranza.
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