Ho già avuto modo di scrivere che sono agnostico con forti simpatie per l'Antica religione dei Romani.
Essere agnostico è ben diverso dall'essere ateo,
Per semplificare.
Un ateo afferma, con la medesima sicumera di chi sostiene il contrario, che Dio non esiste.
Un agnostico dice che non sa e il suo agnosticismo può essere improntato ad un non sapere fondamentalmente negativo (non so se esiste Dio) o positivo (non so se esiste e, qualora esistesse, non so quale sia il Dio vero).
Personalmente appartengo alla seconda categoria ma avendo già risolto il primo corno del dilemma.
Sono convinto che Dio esista, ma non so quale sia il Dio cui rivolgersi.
Per questo posso accettare l'idea di un Pantheon dove abbiano diritto di cittadinanza tutti gli Dei del mondo, dove quindi ognuno abbia il "suo" Dio.
Un po' come i cattolici hanno i "loro" santi.
Ma la religione è sempre stata un supporto fondamentale per la società civile (che non è quella cui fanno riferimento i comunisti per riempirsi la bocca e sentirsi superiori) alla quale ha fornito idee, forza, coesione.
La religione in funzione della società e del Popolo cui si rivolge.
La religione in funzione della società e del Popolo cui si rivolge.
Vedendo al telegiornale le immagini di un vescovo di Roma che celebra messa sotto la gigantografia di un terrorista, dopo aver invitato all'invasione i clandestini parcheggiati sulle coste d'Africa, mi domando se questa chiesa cattolica possa ancora rappresentare la "nostra" religione di riferimento.
E mi rispondo che no, la chiesa di Bergoglio è contraria agli interessi di noi Italiani, quindi noi Italiani non abbiamo alcun interesse nella chiesa di Bergoglio.
E mi rispondo che no, la chiesa di Bergoglio è contraria agli interessi di noi Italiani, quindi noi Italiani non abbiamo alcun interesse nella chiesa di Bergoglio.
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3 commenti:
Il politeismo pagano è pittoresco, ma per sua natura non è in grado di fare da collante di nessun popolo, un po' come l'animismo degli africani e dei popoli primitivi. Purtroppo è solo il monoteismo in grado di far evolvere le civiltà.
Sottolineo il "purtroppo", perché le religioni monoteiste sono espansive e per loro indole guerrafondaie, piaccia o meno.
Sulla distruzione del cattolicesimo. A differenza del Protestantesimo, dell'Ebraismo e dell'Islam, il Cattolicesimo ha una struttura gerarchica (vescovi, cardinali e papi). Possiede dei beni e questi fanno gola a chi sappiamo (cioè alle élites mondialiste). Provenendo direttamente dalla civiltà greco-romana e ne ha mantenuto alcune caratteristiche nel tempo:
- il diritto canonico è prelevato da quello romano
- la filosofia patristica e scolastica proviene da quella aristotelica
- il logos e le strutture logico-cognitive provengono dalla civiltà greca
- con la sua gerarchie dei santi e dei beati, rassomiglia al politeismo e alla mitologia greca. Ogni paese e villaggio ha un suo santo.
- idem per il culto delle immagini e dei dipinti, per i quali passiamo per "iconolatri" e "pagani", agli occhi di un protestante. E ancor più per l'islam e l'ebraismo.
La distruzione del Cristianesimo cattolico nei fatti rappresenta la distruzione di buona parte della civiltà italiana e mediterranea (Grecia, Spagna) , nel tentativo elitario (e autoritario) di regredire all'Antico Testamento e creare una Religione Unica mondiale. Bergoglio si presta a fare tutto ciò.
PS: la sottoscritta si ritiene "Cattolica agnostica", perché educata nel Cattolicesimo, ma attualmente non osservante.
Anch’io, da agnostico, mi sento più vicino alla religiosità degli antichi piuttosto che a quella delle religioni rivelate. Culturalmente però mi considero cristiano e trovo che la Chiesa abbia un ruolo sociale importante (come aggregazione delle comunità) e per la difesa di alcuni valori (come la vita e la famiglia). Purtroppo da un punto di vista politico, nei secoli scorsi, ha svolto un ruolo nefasto per la nostra nazione ostacolandone in ogni modo l’unità politica e oggi il Papa sembra riprendere quella linea andando al traino del mainstream mediatico che giustifica l’imposizione all’Europa di un superstato burocratico e l’immigrazione di massa incontrollata.
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