La scelta di Giorgia Meloni di correre come sindaco di Roma in alleanza con la Lega di Matteo Salvini e il progressivo affrancamento da Forza Italia (vedi candidature a Torino e Bologna) creano una opportunità per la Destra Italiana di ricostruire quella casa che è venuta meno per colpa delle scelte operate da Gianfranco Fini da quell'infausto settembre 2003 quando iniziò a proporre il voto agli immigrati.
Una Destra che sa di non poter vincere subito, ma sa anche di interpretare il sentimento di tanti Italiani.
Una Destra che nelle altre nazioni europee ottiene una percentuale a due cifre, spesso vicina o superiore al 20%.
Una Destra che anche in Italia, pur mettendo nel conto la probabile sconfitta elettorale, può mettere in crisi, incalzare (quindi migliorare) gli altri partiti che, come è accaduto in Francia, sono costretti all'ammucchiata per impedirne il successo.
E non è vero che votare la Destra significa consegnare l'Italia alla sinistra, perchè, sempre la Francia lo dimostra, a dover temere la crescita del buon senso e della coscienza della propria Identità Nazionale sono tutti i partiti, inclusi quelli di sinistra.
Ponendosi come traguardo la maggioranza assoluta e come obiettivo intermedio il 30% con il quale condizionare pesantemente la politica italiana, la Destra potrà tornare a svolgere quel ruolo che le è proprio di tutore dei Valori Tradizionali e dell'Interesse Nazionale che si traduce in più sicurezza e benessere per i cittadini.
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