Nel 1980, quando si stava profilando la candidatura vincente per i Repubblicani di Ronald Reagan, gli abatini della sinistra mondiale (italiana, americana, europea i comunisti sono uguali ovunque) non perdevano occasione per denigrarlo.
Un attore !
Ignorante !
Guerrafondaio !
Mi ricordo un medico, valente nella sua professione e neppure tanto di sinistra (democristiano) che mi disse: quello ci porterà alla terza guerra mondiale, è un pazzo !
I commentatori "esperti" italiani non puntavano una lira sulla sua elezione, dando per certa la rielezione del signor noccioline (Carter).
La Storia ci ha narrato di come Ronald Reagan abbia vinto le elezioni travolgendo l'incapace suo predecessore, risollevato gli Stati Uniti dalla crisi, sconfitto l'Unione Sovietica, costretto il comunismo, per la prima volta, ad arretrare così da essere ricordato come il più grande presidente che gli Stati Uniti abbiano avuto.
Oggi la denigrazione si ripete con Donald Trump.
Non passa giorno che non vengano esaminate le sue parole.
Lo si bolla come populista e guuerrafondaio, razzista e omofobo, sessista e ignorante.
I giornalisti italiani hanno una voce unica per esaltare la vecchia babbiona democratica e cercare di demolire quello che con disprezzo definiscono il tycoon americano.
Ieri il super tuesday ha portato Trump nettamente in testa per la candidatura repubblicana come accadde a Reagan 36 anni fa.
Ronald e Donald.
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