L'estate del 2016 sarà ricordata anche per la scelta degli islamici che occupano le nostre terre di far indossare il burkini alle loro donne e le vili (almeno in Italia), scoordinate (in tutta europa), reazioni delle autorità civili e religiose.
I proibizionisti motivano la loro opposizioni con ragioni di sicurezza (tale copertura può nascondere una terrorista, igienici (è come fare il bagno vestiti con tutti i relativi germi) ma, soprattutto, perchè sarebbe una manifestazione della sottomissione della donna islamica.
I favorevoli si riempiono la bocca sulla libertà individuale (peccato che poi siano gli stessi che proibiscono il Fascio Littorio, il Saluto Romano e persino le etichette di vino scadente vendute a Predappio) per cui hanno una credibilità liberale pari alla temperatura esistente sulla superficie di Plutone.
Certi tuttologi femministi e non (come la Boldrini e Renzi) solitamente usi a parlare connettendo solo il telefono cellulare, per ora tacciono.
Il pavido ministro degli interni, il "moderato" Alfano, vieta i divieti nel nome del timore che possano essere interpretati come una provocazione e scatenino una reazione terrorista.
Ed è la motivazione più ignobile che un essere umano possa esporre.
Se il burkini fosse solo una questione di moda, a parte ogni considerazione sul gusto, non ci si dovrebbe porre neppure il problema.
Pur essendo le motivazioni dei proibizionisti sicuramente più valide, il concetto di Libertà (quella vera, non quella a corrente alternata di chi punisce il Saluto Romano e vorrebbe tollerare il burkini !) imporrebbe però di lasciare libertà di scelta alle donne islamiche, che è anche una scelta di adeguarsi alla loro religione e cultura e restare sottomesse all'Uomo, anche con manifestazioni esteriori come il burkini.
Ma il problema non è nulla di tutto ciò.
La questione centrale è che il burkini rappresenta una provocazione delle associazioni islamiche contro la nostra Civiltà.
Rappresenta la volontà di affermazione di una cultura che ci è ostile, nemica, che pretende che noi si rinunci alle nostre Tradizioni (come le canzoni e le decorazioni di Natale, ma anche come i nostri cibi a larga base di carne di maiale) imponendo persino nelle NOSTRE scuole di adattarsi ai LORO costumi..
Rappresenta un ulteriore passo di una guerra di Civiltà che stiamo perdendo per colpa di chi si inginocchia davanti allo straniero per viltà (come fa Alfano) o per dabbenaggine (come fanno tutti coloro che sostengono l'accoglienza e la prosecuzione della politica che favorisce l'immigrazione).
Sono, ne ho già scritto, le quinte colonne che, come in tutte le civiltà, ne minano le fondamenta per spianare la vittoria al nemico che continua nella sua politica di infiltrazione al nostro interno per impossessarsi di ciò che è nostro e sottometterci o tagliarci la gola.
La reazione quindi deve essere forte, fortissima, con un divieto assoluto di manifestazioni come l'indossare il burkini nel nome dell'affermazione della NOSTRA Civiltà.
Sono LORO ad essere entrati (ospiti non graditi) a casa NOSTRA e sono pertanyo LORO a doversi adattare ai NOSTRI costumi.
Se non lo gradiscono, prendano i loro fagotti e se ne tornino da dove sono venuti, magari portando con loro i Bergogli, le Boldrine, i Renzi che tanto li amano.
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