Giuseppe Conte, presidente del consiglio (ancora per poco) per grazia di Salvini e volontà di Di Maio, ha parlato in senato.
Non ha affrontato, non ci ha fatto conoscere il suo parere (se mai a qualcuno fosse interessato) su alcun argomento rilevante di carattere politico, dai
clandestini, alla Sovranità, Indipendenza e Identità Nazionale, dalla flat tax
alla autonomia regionale, dalla sicurezza alle infrastrutture.
No, il suo è stato un intervento unicamente livoroso,
probabilmente per quella che a Bologna chiamiamo “stizza”, cioè la impotente
reazione che ai bambini dell’asilo fa pestare i piedi per terra.
Nel suo caso quel “pestare i piedi per terra”, è stato tradotto con una sequela di considerazioni malevoli verso il
Ministro Salvini, colpevole di aver scritto la parola "fine" al suo giochino, ottenuto senza neanche aver conquistato un voto elettorale, con il chiaro e unico intento di minarne la credibilità.
Ma da chi ha approvato la scelta
di potere della Von der Leyen, quelli che lui pensa possano essere colpi di
bazooka contro la Lega, si trasformano in altrettanti riconoscimenti che accreditano Salvini come il Davide contro il Golia della Spectre affaristico finanziaria che domina l'unione sovietica europea e cerca di soffocare ogni afflato di libertà, cominciando con il cercare di impedire ai popoli di esprimersi con il voto.
Adesso solo una strada: voto ad ottobre.
Ogni alternativa pasticciata, soprattutto se dovesse portare a riesumare il cadavere del pci/pds/ds/pd, può solo vedere una determinata, devastante e distruttiva opposizione di tutti gli autentici Patrioti.
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