Dopo aver passato mesi a chiedere le dimissione di Conte e il voto, il pci/pds/ds/pd salda le sue "perplessità" con quelle di un tremebondo Grillo per escogitare trucchetti, evitare il voto ed imbavagliare il Popolo.
Così se i grillini vorrebbero approvare una riforma costituzionale che ridurrebbe i parlamentari ma, così facendo, rinvierebbero di almeno un anno il voto, i primi si impuntano su formalismi e, addirittura, pretenderebbero che Salvini non restasse ministro degli Interni.
Proprio loro che hanno fatto sempre gestire le elezioni da loro uomini (ultimo Gentiloni) e che non hanno sollevato obiezioni quando due presidenti del consiglio "tecnici" (Dini e Monti) si sono inventati una lista, capitalizzando i consensi del ruolo.
Il risultato sarebbe un governo "tecnico" che ritarderebbe il voto per affossare l'Italia eseguendo gli ordini dell'unione sovietica europea, con l'immissione inoltre di orde di immigrati.
Se Mattarella fosse il garante degli Italiani, respingerebbe con sdegno un tale disegno perchè l'unica strada pulita e leale è restituire la parola al Popolo, con il voto subito.
In ogni caso, che si voti subito, o che si voti fra alcuni mesi o anni, i problemi non cambiano: immigrazione, tasse, sicurezza, autonomia.
E gli Italiani si ricorderanno di chi, facendo gli interessi della Merkel e di Micron, ne ha ritardato la soluzione, aggravando la situazione.
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