Così, pur condividendo la ormai acclarata prudenza della Meloni, anche in campo finanziario, che ci ha permesso una stabilità sconosciuta all'Italia da molto tempo, forse addirittura dal 1962 quando i socialisti nella maggioranza di governo, poi, dal 1964, direttamente al governo, cominciarono a distruggere la nostra economia, sana fino al loro arrivo, esprimo la mia totale contrarietà a qualsiasi tipologia di prelievo ulteriore, rispetto alle regolari imposte sul reddito delle persone giuridiche, contro le banche (e le assicurazioni e qualunque altro soggetto ci si possa inventare).
L'extra prelievo sarà un danno prima di tutto per chi ha investito nelle azioni bancarie, che già oggi stanno appesantendo un mercato azionario già di suo in flessione a causa della crisi delle banche regionali statunitensi.
Se fossi un trader, in questo momento rischierei di veder bloccate tutte le mie operazioni che verrebbero eseguite, sul portafoglio bancario, in perdita, mentre da cassettista vedrei la diminuzione del valore virtuale del mio patrimonio, per il solo effetto del calo delle quotazioni.
Da azionista, cassettista, dovrei mettere in conto una riduzione del dividendo che deve premiare il rischio che mi sono assunto (io, non quelli che beneficeranno per prelievo sulle banche !) nell'investire in quella determinata azienda, di quel determinato settore.
Da dipendente saprei che la quota variabile della mia retribuzione, fondata essenzialmente sul sistema premiante, subirebbe una decurtazione perchè il prelievo straordinario ridurrebbe il montante disponibile per tale attività.
Da cliente dovrei attendermi qualche ricarico su spese, commissioni e anche sui tassi.
E' la solita conclusione di ogni tassazione: lo stato si appropria di denaro sottraendolo alla disponibilità di chi ne avrebbe diritto perchè legittimamente guadagnato, per distribuirlo a chi, spesso, nulla ha rischiato perchè quel denaro venisse guadagnato.
Il miglior uso del mio denaro è quello che decido io, non quello che decide lo stato per me.
Se poi guardiamo a qualche bilancio, statale o locale, vediamo centinaia di milioni, che sommati diventano miliardi, anche cinque miliardi come il prelievo straordinario sulle banche, dispersi in agevolazioni, premiazioni, incentivazioni, contributi, rottamazioni, scorte, sovvenzioni e tutto l'armamentario di uno stato assistenzialista che non dovrebbe più aver ragione di esistere.
Spiace che sia il Governo Meloni a continuare in questa pessima politica fiscale.
Spiace che, almeno, quei cinque miliardi non vengano utilizzati per abolire provvedimenti fiscali odiosi come il capital gain, la tassa trimestrale sui depositi, la tassa sugli acquisti di determinate azioni e riducendo l'imposta fissa, oggi, grazie a Renzi salita al 26%, riportandola al ben più umano limite del 12,50%, come per i titoli di stato, anche per garantire una doverosa par condicio tra le offerte finanziarie pubbliche e quelle private.
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