Oggi sentiamo parlare di Centro Destra e di Campo largo.
Il Centro Destra, come viene riconosciuto persino dai commentatori generalmente agit prop della sinistra, è sicuramente più coeso, le idee sono maggiormente condivise, anche se i capataz cattocomunisti cercano di proiettare l'idea di un Governo, il terzo finora per durata del dopo guerra, diviso.
Soprattutto gli Elettori del Centro Destra, quelli che non partecipano attivamente alla politica e quindi non hanno interessi specifici da sostenere se non quelli ideali, sono intercambiabili, come dimostrano gli spostamenti, tutti interni alla Coalizione, soprattutto tra Fratelli d'Italia e Lega.
Leggiamo oggi di una variegata serie di iniziative all'interno di quel contenitore che è il pd, accreditato di circa il 22% dei consensi e che è l'erede diretto del pci e della dc che di consensi ne ottenevano dal 65 al 70% ad ogni elezione.
E il pd ha preso il peggio di entrambi.
Il massimalismo anti italiano del pci, con la sua struttura dirigista e centralista e il sottile e sofisticato odio curiale tra gli "amici" della dc che si esprime nella frantumazione in correnti l'un contro l'altra armata.
Davanti ad un Governo che persegue una linea ben chiara, ancorchè con estrema prudenza e che consegue indiscutibili risultati positivi per l'Italia e gli Italiani, a sinistra non hanno saputo contrapporre altro che un massimalismo distruttivo, sposando le peggiori rivendicazioni, tutte contrarie all'Interesse Nazionale che deve essere, come ricorda sempre la Meloni, la Stella Polare per ogni politico.
All'avvicinarsi di nuove elezioni, si sente sempre più parlare di nuova legge elettorale e prende sempre più vigore la voce di chi vorrebbe "più proporzionale" o, addirittura, un ritorno al proporzionale tout court.
Molti lo richiedono per interesse, tutti quelli, ad esempio, che navigano nei sondaggi attorno o sotto la soglia di sbarramento del 3%.
Ma il loro interesse non è quello dell'Italia, come è dimostrato proprio dai risultati che un Governo che poggia su una maggioranza coesa e numericamente solida, sta portando a casa.
I sostenitori del proporzionale, nostalgici della prima repubblica, sono in realtà i sicari della Nazione, perchè l'ingovernabilità che ne deriverebbe, con i temporanei compromessi per rappattumare una maggioranza parlamentare soggetta agli spifferi di piccoli ras locali con smisurate ambizioni nazionali, vanificherebbe tutti gli sforzi ed i risultati che sono stati ottenuti grazie ad una stabilità che non è solo la conta dei giorni di governo, ma, soprattutto, è la forza che una Grande Nazione come l'Italia può esercitare anche nei consessi internazionali.
Lasciamo che il pd e i suoi alleati si dilettino nella riesumazione della prima repubblica e delle correnti della defunta dc, ma se si deve scrivere una nuova legge elettorale, si faccia un ulteriore passo verso un sistema maggioritario a turno unico che garantirebbe governi stabili e produttivi nell'interesse di tutti noi.

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