L'incapacità di Monti, nonostante le rapine fiscali perpetrate ai danni dei cittadini, a creare quel paradiso che veniva millantato una volta tolto di mezzo Berlusconi, dimostra che, come sosteneva il Cavaliere, non dipende dall'Italia, in una economia globalizzata, uscire o meno dalla crisi.
Quando l'economia globale tirerà, allora anche noi godremo, fino ad allora soffriremo come tutti.
Però possiamo soffrire meno grazie al risparmio privato che consente agli Italiani un margine che altrove non hanno, anche se i conti pubblici fanno acqua.
Non solo Monti vuole spogliarci dei nostri risparmi, ma anche la sinistra ha gettato la maschera e, con i suoi aberranti intenti, mette al primo posto il drenaggio del risparmio privato per finanziare le clientele della burocrazia statalista.
Se Berlusconi volesse vincere facile, invece di proporre un programma articolato che nessuno leggerebbe, con impegni legati al contesto internazionale più che alla volontà governativa, dovrebbe limitarsi a dire tre "no".
NO ALLA PATRIMONIALE E A NUOVE TASSE per lasciare nelle tasche degli Italiani i soldi necessari a vivere anche in tempi di crisi e per sottrarre risorse al parassitismo del settore pubblico evitando di alimentare, con nuovi soldi sottratti ai cittadini, la spesa pubblica.
NO AL MATRIMONIO OMOSESSUALE, per riscoprire le fondamenta morali che hanno fatto grande la nostra Civiltà e che si basano sulla Famiglia composta da un Uomo e una Donna.
NO ALLA CITTADINANZA E AL VOTO PER GLI IMMIGRATI, per riaffermare la nostra Identità Nazionale e le nostre Radici che verrebbero recise dal meticciato che deriverebbe da una estensione erga omnes della cittadinanza.
Poi, se la situazione internazionale lo consentirà, riduzione delle tasse, abrogazione dell'imu, abolizione del canone rai e del bollo auto, privatizzazioni, vendita dei beni e delle partecipazioni dello stato, libero mercato, presidenzialismo, federalismo e ... ritorno alla Lira.
Ma con quei tre no, sfruttando l'assist di Bersani e Vendola, la vittoria sarebbe a portata di voto e le promesse elettorali realizzabili con ogni immediatezza per tutta la durata della legislatura.
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