Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

Web blacknights1.blogspot.com
penadimorte.blogspot.com svulazen.blogspot.com
Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

29 giugno 2024

Occasione storica per la destra europea

Il voto dell'8 e 9 giugno non ha ribaltato, sulla carta, la maggioranza contro natura tra popolari, socialisti e liberali che soffoca il parlamento e le istituzioni europee, però ha segnato una avanzata diffusa di tutte le forze di destra.

Se, sulla carta, la Von der Leyen otterrà i voti per raddoppiare, il suo percorso parlamentare sarà irto di ostacoli e di tranelli.

Per questa ragione la triade di maggioranza cerca di allargarsi ad altri gruppi e c'è chi punta a sinistra facendo l'occhiolino ai comunisti che sostengono le occupazioni delle case altrui e, prima ancora, ai verdi le cui proposte sono distruttive della nostra economia, mentre altri guardano a destra.

Per la destra, nelle sue varie compnenti, si apre quindi un periodo di riflessione e di importanti decisioni.

Due le strade possibili.

Supportare con i propri voti la Von der Leyen in cambio di una revisione delle devastanti normative verdi approvate nella scorsa legislatura e di un ruolo di primo piano per i commissari indicati dai (pochi) governi attualmente di destra, con il rischio, essenzialmente per la Meloni, di fare la stessa fine che fece Salvini quando decise incautamente di sostenere il governo Draghi con i cattocomunisti.

L'alternativa è costituirsi in opposizione, in parlamento, nel consiglio, nella attuazione di ogni tipo di politica, facendo ostruzionismo che potrebbe, a breve, essere ulteriormente supportato da un governo di destra in Francia, in Olanda e, il prossimo anno, anche in Germania.

Nel primo caso avremo proabilmente tre o addirittura quattro gruppi parlamentari di destra, tutti deboli, ognuno dei quali vanterebbe una sua purezza ideale e volgerebbe le sue polemiche più contro i propri vicini che contro i cattocomunisti.

Nel secondo caso si aprirebbe alla possibilità di creare un unico gruppo di nazionalisti che potrebbe arrivare, se cessassero i veti che tornano utili solo ai cattocomunisti, a superare il numero dei parlamentari popolari, diventando quindi il primo gruppo parlamentare.

Per fare questo, però, bisognerebbe accantonare ogni veto nei confronti dei propri simili, a cominciare dall'Afd, smettendo di dare importanza e seguito alle paturnie cattocomuniste come l'antisemitismo,  il saluto romano o l'antifascismo che non riempiono i nostri portafogli e non portano pane sulle nostre tavole, ma restano solo accademici ideologismi.

Sarà difficile riuscirci, ma, essendo minoranza, non dovremmo dividerci sulle sciocchezze, ma trovare un coordinamento per martellare senza pietà i vecchi parrucconi di un'europa decadente e sottomessa.

Nessun commento: