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11 giugno 2024

Ma quanti sono i consigliori della Meloni ?


I commenti del dopo voto hanno messo in luce che in Italia ci sono legioni di consiglieri politici, almeno tanti quanti sono i commissari tecnici della Nazionale.

Professori universitari, giornalisti, attori, cantanti, sindacalisti, preti, tutti che, a favore di telecamera, la stessa che li aveva visti fare propaganda per i cattocomunisti, adesso dicono cosa dovrà fare la Meloni.

Non potendo parlare di sconfitta nè della Meloni, nè del Centro Destra, si stanno ritagliando un ruolo da "consigliori", indifferenti alla pena che spetterà loro nell'ottava bolgia dantesca.

E' opportuno pertanto ricordare che Giorgia Meloni, nonostante la giovane età, ha una solida esperienza politica, iniziata con la militanza studentesca a 15 anni e quindi proseguita, lungo tutto il cursus honorum di un Politico di razza, nel Fronte della Gioventù (di cui fu segretario), nelle assemblee elettive locali, in parlamento (vicepresidente della Camera a 29 anni), al Governo (quasi quattro anni da Ministro con Berlusconi), prima di fondare Fratelli d'Italia, guidando il partito nel risollevare la comunità della Destra italiana dispersa per colpa di Fini, fino all'ingresso a Palazzo Chigi e la vittoria alle europee dopo quasi due anni di governo.

E la Meloni ha l'intelligenza di circondarsi non di parvenu della politica o "dotti e sapienti" (o presunti tali ...) che, poi, alla prova dei fatti cadono miseramente come è capitato a Monti e Draghi, ma di altre persone che, come lei, sono partite dalla militanza di base.

Non ha bisogno di consigli, soprattutto non di consigli interessati provenienti da chi ha, come obiettivo, non quello di aiutare, ma quello di sgambettare.

Ma è giusto che ascolti gli amici, gli elettori, che esprimono e manifestano le loro aspettative e speranze, senza toni ultimativi.

Ed è con tale spirito che auspico che la Meloni riesca a costituire quel grande gruppo di Destra al parlamento europeo, unendo, se non materialmente (forse la tattica può consigliare di lasciare gruppi separati e magari di costituirne un terzo che accolga le formazioni che per i cattocomunisti sono impresentabili - come l'Afd tedesca o gli eredi di Alba Dorata greca - ma che, votati ed eletti, hanno ogni diritto, pari agli altri e anche superiori a quanti, magari, fanno eleggere persone sotto processo per reati contro la persona) tutte le forze che osteggiano le tre categorie che dovranno formare oggetto di pesante revisione nei prossimi cinque anni:

- immigrazione, per contrastare l'arrivo dei clandestini sulle coste europee;

- transizione verde, per revocare le misure draconiane e costose che la passata legislatura ha imposto;

- recupero delle Sovranità Nazionali, per trasformare l'Europa dei burocrati, degli affari, della finanza, nell'Europa dei Popoli e delle Nazioni.

La Verità oggi pubblica un prospetto della rappresentanza dei vari gruppi e il gruppo della Meloni, Ecr, avrebbe 73 seggi, mentre quello della Le Pen e di Salvini, Id, 58.

Assieme arriverebbero a 131, cui potrebbero facilmente aggiungersi una buona parte dei ben cento parlamentari da gruppo misto o non iscritti, a cominciare da Afd e Fidesz, il partito di Orban, facendo sfiorare i 200 parlamentari che, uniti ai 186 del ppe, consentirebbero di avere la maggioranza.

Sì, perchè (purtroppo) a decidere, ad avere il pallino in mano, è il partito popolare europeo, quello della Von der Leyen, della Metsola, di Weber, al quale spetta, inevitabilmente, il posto di presidente della commissione.

E se anche personalmente non mi fido dei popolari, gli Elettori europei hanno dato loro in mano la briscola più alta e dobbiamo non solo prenderne atto, ma anche tenerlo in debito conto.

Sarebbe contro l'interesse di un cambio della maggioranza che guida l'Europa, porre veti su questo o quel candidato popolare, così come non sono accettabili veti nei confronti di questo o quel partito di destra, anche radicale o "estrema" come piace dire ai cattocomunisti, che è in parlamento perchè votato e quindi legittimato a rappresentare una parte della popolazione.

Non dubito che la Meloni, considerando anche la composizione del Consiglio, cioè l'organo che comprende tutti i leaders dei 27 stati dell'unione, saprà indirizzarsi verso il comportamento e le scelte più pragmatiche, nel perseguire, come ripete spesso, come sua Stella Polare l'Interesse Nazionale e lungo il filo della coerenza che ha contraddistinto il suo cammino politico.

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