Una settimana dopo, il manifesto Per l'Occidente del Presidente del Senato Marcello Pera è quasi arrivato a 6000 adesioni.
Scorrendo la lista si trovano nomi di illustri sconosciuti.
Sono la spina dorsale di un'Italia che non si rassegna alla suddita "accoglienza" di immigrati portatori di lacerazioni del nostro tessuto sociale e che non si rassegnano al nichilismo relativista di chi ha in se tutti i germi della dissoluzione, morale prima ancora che politica.
Le spontanee adesioni ricevute via mail dal Manifesto di Pera, dimostrano l'esigenza di ascoltare e leggere parole forti, Valori e idee forti.
E' l'aspirazione di chi ne ha abbastanza dei dolenti piagnoni che ci raccontano di un'Italia che va male, di un Occidente che depreda il terzo mondo, di un Occidente destinato a soccombere.
Il Manifesto di Pera, come prima la Trilogia della Fallaci, ci ha restituito la consapevolezza della nostra gloriosa storia, del nostro presente comunque positivo e di quanto noi possiamo ancora avere e dare nel futuro.
Il mondo non potrà progredire senza un Occidente forte e determinato nel diffondere i suoi Valori, che poi sono quelli che affondano nelle radici romano-cristiane che sono la base del miglior modello di sviluppo che sia mai apparso sulla terra, dando di più al maggior numero di persone rispetto a qualsiasi altro sistema del passato e del presente.
Dobbiamo esserne consapevoli ed essere orgogliosi di quello che l'Occidente, che NOI OCCIDENTALI abbiamo saputo realizzare.
E da questa consapevolezza non può che derivare la spinta a riprendere con forza il cammino del progresso e della espansione della Civiltà che è tutt'uno con la diffusione della Libertà.
I Valori forti che sono contenuti nel Manifesto di Pera ci dicono una cosa fondamentale: è ora di smetterla di fare i piagnoni, di autopunirsi per colpe inesistenti, di limitare l'espressione della propria identità, per dare un nuovo impulso allo sviluppo, che tale non è se non parte da quello che è l'Occidente.
2 commenti:
Perfettamente d'accordo Mons. Ma ora tutto questo patrimonio non deve andare dissipato e non deve rimanere una mera comunità virtuale, ma deve poter servire come forza di pressione per i nostri politici. L'atteggiamento di Fini con Gheddafi, ad esempio non mi piace neanche un po'. Non si risponde con toni da saponetta a un beduino guerrafondaio che pesca nel torbido della fratellanza musulmana per rimanere a galla. Ciao
La nostra migliore arma di pressione è il voto. Un successo della Lega significherebbe un riequilibrio del Centro Destra rispetto ai "dialoganti".
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