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31 marzo 2006

Con Berlusconi lavoro vero, lavoro buono


Se il cuore di una campagna elettorale non può che essere l’argomento fiscale, perché chi vuole aumentare le tasse sul reddito e sui risparmi, diminuisce la libertà individuale, vi sono anche altri temi che forniscono materia di giudizio per scegliere consapevolmente il voto da esprimere il 9 e 10 aprile.
In questo siamo aiutati dalla possibilità di confrontare due quinquenni: quello 1996 – 2001 con la sinistra al governo e quello 2001-2006 con Berlusconi Presidente.
Certo, i due periodi non hanno avuto le medesime opportunità, visto che la sinistra ha governato durante gli anni di “vacche grasse” mondiali, mentre Berlusconi ha ereditato il Governo del paese quando la crisi mondiali era già evidente, con le borse in calo dalla fine 1999, ed è passato anche attraverso l’11 settembre 2001, l’11 marzo 2004 e il 7 luglio 2005, cioè con la deflagrazione del terrorismo musulmano che ha portato la guerra nel cuore dell’Occidente.
Ciononostante il Governo Berlusconi ha all’attivo risultati che surclassano quelli della sinistra: vediamo quali e perché.
Parliamo di lavoro.
La sinistra sul lavoro ha precarizzato con i Co.co.co. (Collaboratori Coordinati Continuativi) introdotti nel 1997-1998 e ha semplicemente assistito clientelarmente con i famigerati L.S.U. (lavoratori socialmente utili) che si sono risolti solo in una enorme clientela di cui la famose guardie forestali della Calabria sono solo la punta di un iceberg.


L’Istat certifica che al 31 dicembre 2000 (ultimo anno completo di governo della sinistra) gli occupati erano 21.080.000 pari al 53% della popolazione e il tasso di disoccupazione era pari al 10,6 %.
Al 31 dicembre 2005 (ultimo anno completo – per ora ! – di Governo Berlusconi) sempre l’Istat certifica che gli occupati sono 22.685.000 (+ 1.605.000 rispetto al 2000) pari al 57,8% della popolazione (+ 4,8% rispetto al 2000) e i disoccupati sono scesi al 7,7% (- 2,9% rispetto al 2000).


Annotiamo che nel medesimo periodo in Francia e Germania, gli altri grandi paesi che hanno scelto l’euro come – purtroppo – abbiamo fatto noi, i disoccupati rappresentano l’11 e il 13% della popolazione, aumentati rispetto al 2000.
Perché tutto ciò ?
Perché la politica del Governo Berlusconi, abbandonando gradualmente l’assistenzialismo clientelare e miope della sinistra, ha creato lavoro vero e lavoro buono.
Ha incentivato, riducendo la burocrazia, l’avvio di imprese autonome e commerciali ed ha consentito l’assunzione di personale giovane con specifici contratti, previsti nella riforma del mercato del lavoro, la legge 30 del 14 febbraio 2003, che evitando una ingessatura per le aziende, puntando sulla flessibilità e produttività, ha di colpo svecchiato una struttura non competitiva e che guardava al passato e non al futuro.
Il tutto con la gradualità necessaria dovuta nei momenti di scambio.
In buona sostanza, mentre, pur in un periodo di “vacche grasse”, la risposta della sinistra di governo è stata quella del vecchio e improduttivo assistenzialismo clientelare, il Governo Berlusconi ha risposto alle sfide della globalizzazione, e in un periodo di crisi internazionale, rinnovando la nostra legislazione e varando una normativa che guarda al futuro, non costa nulla allo stato (cioè alle nostre tasche di contribuenti) e aumenta l’occupazione.
La sinistra propone, sulla spinta di chi ha delle nicchie di privilegio da difendere, di abolire la riforma del mercato del lavoro e, quindi, tornare indietro all’assistenzialismo clientelare.
Questo significherebbe imporre tasse sempre maggiori su chi lavora per mantenere chi non lavora, perché non vuole lavorare, ma anche perché le leggi della sinistra spingerebbero al parassitismo sociale con nuovi l.s.u. e al precariato a vita con nuovi co.co.co.
Abbiamo provato la sinistra e abbiamo provato Berlusconi.
Il saldo è a favore di Berlusconi
con:
1.605.000 posti di lavoro in più
il 4,8% di occupati in più
il 2,9 % di disoccupati in meno
.

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6 commenti:

Van der Blogger ha detto...

Purtroppo sono sfiduciato, molto. Nonostante il centro destra ha fatto molto meglio, mi sembra dura...

il Castello ha detto...

Sai che su questo rischiamo di massacrarci tra di noi... i dati relativi ai lavoratori residenti non sono rapportabili a quelli dei cittadini italiani disoccupati, anche perche' molti non si iscrivono nemmeno èiu' al collocamento. Temo che la maggior parte dei posti di lavoro a tempo indeterminato siano stati assegnati a stranieri piuttosto che agli italiani. Certo non e' colpa di Berlusconi, ma non mi pare proprio un buon tema da proporre in campagna elettorale, almeno finche' a votare saranno gl'italiani... dopo, magari... Il problema sono gl'indistriali ed una mentalita' dura a morire.

Massimo ha detto...

I dati relativi agli occupati sono adulterati dal tanto lavoro "nero" che ancora esiste e che rende l'Italia una nazione di sostanziale piena occupazione (per gli economisti ciò accade quando la disoccupazione è sotto il 4%) e con un PIL reale ben superiore a quello statistico.
E se anche alcuni posti - del milione e seicentomila - creati da Berlusconi è finito ad extracomunitari sani (venuti in Italia pe rlavorare e non per delinquere) questo significa solo che noi creaiamo lavoro che, però, gli Italiani disdegnano, anche a causa di un apolitica che per anni ha privilegiato la chimera del posto sicuro, tranquillo e con poco sforzo, inculcata a forza di propaganda e lavaggio del cervello dalla sinistra e dai sindacati.
Cambiare mentalità (Francia docet) costa, ma quella è la strada che, volenti o nolenti, sarà da percorrere: flessibilità e produttività e in questo aiuterà anche la riforma della scuola della Moratti che, finalmente, ha fornito indirizzi precisi, richiamando la riforma Gentile riveduta e corretta in linea con i tempi, lunica riforma che ha dato bnerbo alla nostra istituzione scolastica.

Anonimo ha detto...

già... "carta canta" si direbbe... Speriamo che la gente conosca il significato di questo detto

Otimaster ha detto...

Eccellente analisi Monsoreau se fossimo sul cannochiale ti voterei, qui mi limito a farti i miei complimenti anche se altri non tarderanno a smentirti.

Massimo ha detto...

I dati non possono essere smentiti.
Infatti la propaganda sinistra consiste nel tacerli e nell'insulto.
La loro tecnica è distrarre l'attenzione dal confronto con i loro 5 anni, per evidenziare le difficoltà che esistono, come naturale: il governo come la società perfetta non esiste, ma che vede il Centro Destra affrontarle senza mettere le mani nelle nostre tasche e conservendo la nostra libertà individuale e la sinistra invece volerle affrontare rendendoci tutti più poveri e meno liberi.