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No alla deriva

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18 ottobre 2007

Elementare, Watson

Il politicamente corretto è sbarcato da tempo nel campo della cultura e della scienza.
Dopo il caso dello storico David Irving, uno dei capofila del c.d. “negazionismo” (tanto per intenderci, ma ritengo il termine alquanto improprio) ecco James Watson, premio Nobel per i suoi studi che hanno aperto la strada alla conoscenza del dna e del genoma.
Cos’ha mai combinato questo arzillo 79enne dalla lingua sempre velenosa ?
Ha dichiarato che l’Occidente sbaglia l’approccio con l’Africa, perché parte dal presupposto della uguaglianza intellettuale dei due popoli e quindi fornisce soluzioni che sono andate bene per l’Occidente, ma non vanno bene per gli africani.
E questo per il semplice fatto che l’uguaglianza asserita è solo una speranza, smentita da test e che nei prossimi dieci anni sarà confermata dalla scienza.
Naturalmente il premio Nobel è stato subissato da un coro di contumelie e pare che nella liberale Gran Bretagna si sia pensato di vietare la sua prevista conferenza scientifica.
Ora, io non voglio entrare nel merito della questione, ma mi piace evidenziare una questione di principio e di par condicio.
Come mai, quando si svegliano scienziati che tendono a dimostrare tesi, anche azzardate, che vanno ad impattare su tradizioni consolidate e principi religiosi, le loro parole vengono accolte con entusiastiche reazioni che diventano isteriche se si osa contraddirli, mentre quando una, evidentemente, pecora nera della comunità scientifica esprime idee contrastanti con quelle desiderate dalla massa conforme viene aggredita ?
Perché quelli che tendono a distruggere Fede e convinzioni tradizionali hanno diritto di parola e, anzi, si richiedono leggi che consentano loro di continuare i loro studi/esperimenti, mentre quando qualcuno, in base evidentemente alle sue esperienze, sostiene una tesi controcorrente, allora gli si deve spegnere la voce, quando non produrre leggi in base alle quali metterlo in galera ?
E’ così grave percorrere una strada diversa da quella della massa ?
E’ così grave stonare nel coro ?

Sembra che sia proprio un peccato mortale che non consente di applicare al reo né indulti, né la condiscendenza che si usa anche alle più strampalate tesi, spacciate per teorie scientifiche, che hanno anche recentemente visto la luce (ad esempio sull’inquinamento che, solo limitatamente all’Italia, marcerebbe a livelli superiori che in ogni altra parte d’europa).
Cosa dobbiamo allora concludere ?
Che la scienza ha valore solo se conferma le tesi sostenute dal politicamente corretto, in caso contrario non ha diritto di parola.
Che i premi Nobel sono da rispettare solo se si accucciano al volere del potere, in caso contrario non hanno diritto di esprimere le loro idee.
Elementare, Watson.

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2 commenti:

marshall ha detto...

Di questo personaggio, e della sua tesi, ne hanno parlato a lungo - anche radioascoltatori da casa - questa mattina a Radio Padania.
Mi sono sembrati tutti sulla tua linea d'idea.

Nessie ha detto...

Avete sentito il commento sarcastico della Montalcini sul caso Watson? "Credevo fosse una sparata di Storace", ha ironizzato la centenaria salva-Mortadella ( e salva tutti gli altri furfanti governativi). Sembra uscita dalla banda TNT di Magnus-Bunker.