Quando durante la campagna elettorale si sosteneva da questo spazio che era necessario dare più forza alla Destra rispetto ai liberalcentrini perchè questi, in assenza di Valori, rimuovendo La Destra dalla Coalizione ne avevano costruita una senz'anima, senza nerbo, si pensava proprio a situazioni come quelle che hanno visto protagonista Gheddafi.
Il tiranno libico, messo a cuccia dal timore che il Presidente Bush rivolgesse a lui le stesse attenzioni che ha dedicato a Saddam (magari con la identica conclusione giudiziaria e sanzionatoria) sta ora rialzando la testa.
E se la prende con chi, di nuovo, appare come il ventre molle dell'Occidente e dell'europa: l'Italia.
L'azzardo di Gheddafi con il nuovo governo liberalcentrino è riuscito.
Invece di una risposta energica e maschia, ha ottenuto le scuse pubbliche del Ministro Calderoli - che in questa occasione ha profondamente deluso - dimostrando come, senza la Destra al governo, il centro sia tornato ad essere quello molle e indecisionista della prima repubblica, disposto a farsi mettere i piedi in testa da chiunque per "quieto vivere".
Cioè il contrario di quel che dovrebbe essere un governo consapevole della Storia e della posizione dell'Italia nel mondo.
L'azione intimidatoria di Gheddafi è pienamente riuscita grazie ad una diplomazia debole e ad una mancanza di Valori che rafforzino la determinazione di un governo che sia reale espressione delle aspirazioni di un Popolo forte e proiettato ad imprimere il suo marchio nel futuro dell'Umanità.
Calderoli non avrebbe dovuto scusarsi.
Frattini non avrebbe dovuto definire "giuste" le affermazioni di Gheddafi.
La risposta alla minaccia libica di dare il via libera all'invasione degli illegali doveva spettare a La Russa.
L'Italia avrebbe dovuto affermare, con forza e, se necessario, con La Forza, il suo ruolo nel Mediterraneo, Mare Nostrum per eccellenza, e come terzo fornitore di truppe nelle missioni internazionali.
Purtroppo la politica da calabraghe indurrà il tiranno di Tripoli ad alzare la posta ed a pretendere, di nuovo, risarcimenti per la civiltà, le scuole, le strade, l'istruzione che L'Italia ha esportato in Libia.
E questo governo senza Destra, senz'anima e senza nerbo, sperpererà denaro pubblico per accontentarlo, non capendo che ad ogni passo indietro Gheddafi alzerà ancora la posta e le sue pretese.
Ma l'atteggiamento con Tripoli è parallelo a quello in Libano dove il defunto governo Prodi inviò un corpo di spedizione con regole di ingaggio concordate in modo tale da essere solo una presenza estetica.
Berlusconi aveva affermato in campagna elettorale che avrebbe cambiato quelle regole e oggi più che mai se ne sente il bisogno con i guerriglieri di Hetzbollah che hanno occupato metà Beirut nella totale assenza delle truppe internazionali (comandate dall'Italia).
Invece è stato sufficiente un monito del caporione Hetzbollah per far accantonare ogni richiesta di nuove regole di ingaggio.
Era meglio la politica estera del Berlusconi II e III: infatti erano espressione di una coalizione di Centro Destra e non del solo centro.
Con l'occasione annotiamo la mancata esecuzione di due solenni promesse elettorali.
La prima riunione del governo NON si è svolta a Napoli.
Alla prima riunione del nuovo ministero NON è stata abolita l'Ici sulla prima casa, ma ci si è preoccupati solo di nomine e di poltrone per la nuova casta.
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Il tiranno libico, messo a cuccia dal timore che il Presidente Bush rivolgesse a lui le stesse attenzioni che ha dedicato a Saddam (magari con la identica conclusione giudiziaria e sanzionatoria) sta ora rialzando la testa.
E se la prende con chi, di nuovo, appare come il ventre molle dell'Occidente e dell'europa: l'Italia.
L'azzardo di Gheddafi con il nuovo governo liberalcentrino è riuscito.
Invece di una risposta energica e maschia, ha ottenuto le scuse pubbliche del Ministro Calderoli - che in questa occasione ha profondamente deluso - dimostrando come, senza la Destra al governo, il centro sia tornato ad essere quello molle e indecisionista della prima repubblica, disposto a farsi mettere i piedi in testa da chiunque per "quieto vivere".
Cioè il contrario di quel che dovrebbe essere un governo consapevole della Storia e della posizione dell'Italia nel mondo.
L'azione intimidatoria di Gheddafi è pienamente riuscita grazie ad una diplomazia debole e ad una mancanza di Valori che rafforzino la determinazione di un governo che sia reale espressione delle aspirazioni di un Popolo forte e proiettato ad imprimere il suo marchio nel futuro dell'Umanità.
Calderoli non avrebbe dovuto scusarsi.
Frattini non avrebbe dovuto definire "giuste" le affermazioni di Gheddafi.
La risposta alla minaccia libica di dare il via libera all'invasione degli illegali doveva spettare a La Russa.
L'Italia avrebbe dovuto affermare, con forza e, se necessario, con La Forza, il suo ruolo nel Mediterraneo, Mare Nostrum per eccellenza, e come terzo fornitore di truppe nelle missioni internazionali.
Purtroppo la politica da calabraghe indurrà il tiranno di Tripoli ad alzare la posta ed a pretendere, di nuovo, risarcimenti per la civiltà, le scuole, le strade, l'istruzione che L'Italia ha esportato in Libia.
E questo governo senza Destra, senz'anima e senza nerbo, sperpererà denaro pubblico per accontentarlo, non capendo che ad ogni passo indietro Gheddafi alzerà ancora la posta e le sue pretese.
Ma l'atteggiamento con Tripoli è parallelo a quello in Libano dove il defunto governo Prodi inviò un corpo di spedizione con regole di ingaggio concordate in modo tale da essere solo una presenza estetica.
Berlusconi aveva affermato in campagna elettorale che avrebbe cambiato quelle regole e oggi più che mai se ne sente il bisogno con i guerriglieri di Hetzbollah che hanno occupato metà Beirut nella totale assenza delle truppe internazionali (comandate dall'Italia).
Invece è stato sufficiente un monito del caporione Hetzbollah per far accantonare ogni richiesta di nuove regole di ingaggio.
Era meglio la politica estera del Berlusconi II e III: infatti erano espressione di una coalizione di Centro Destra e non del solo centro.
Con l'occasione annotiamo la mancata esecuzione di due solenni promesse elettorali.
La prima riunione del governo NON si è svolta a Napoli.
Alla prima riunione del nuovo ministero NON è stata abolita l'Ici sulla prima casa, ma ci si è preoccupati solo di nomine e di poltrone per la nuova casta.
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6 commenti:
Non si può che condividere lo squallore della posizione italiana nei confronti della Libia.
Se questa è la linea che Berlusconi intende dare alla politica estera italiana tanto vale consegnare le chiavi di palazzo chigi al primo mullah che passa.
Ciao Rob.
La delusione più grande è la Lega. Ma come, Calderoli porta a passeggio il maiale per impedire la costruzione delle moschee e poi si inginocchia davanti a Gheddafi ?
Che schifo !
E' tutto il contrario di cio' che dici, Massimo.
Grazie a Fini, il pensiero della destra e' oggi centrale nel dibattito politico e nelle istituzioni. Mi spiace dirlo, ma Storace, la Santanche' etc vi state mettendo ai margini di un processo di portata Storica.
Sandro O.
Se il processo di portata storica significa premiare chi ha tradito Valori e Ideali della Destra Italiana, oppure calare le braghe davanti ad un beduino, allora sono ben lieto di rimanerne ai margini, anzi, spero proprio di essere all'angolo opposto :-)
Calderoli aveva fatto delle offese, e scusarsi quando si offende qualcuno richiede Coraggio, Onore e Dignita'. Non so per te, ma per me questi sono Valori.
Sandro O.
Sono Valori, ma Calderoli non aveva offeso nessuno, anzi aveva indossato la t shirt come mezzo per difendere una libertà fondamentale, quella di stampa e di opinione. E' quindi ancor più grave che sia stato costretto, da un governo imbelle, a chiedere scusa non avendo nulla di cui scusarsi e dando soddisfazione alal istigazione operata da religiosi musulmani nei confronti del loro popolo.
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