In assenza di una opposizione seria, tale “vacatio” vede la supplenza di Napolitano che, però, per non “scoprirsi” troppo, consapevole di come a sinistra usino le persone e poi le “gettino”, è costretto a dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, nel tentativo di rallentare il cammino riformista del Governo Berlusconi-Bossi.
Ha firmato il decreto “salvaliste”, peraltro totalmente disapplicato là dove era necessario, poi ha rispedito alle camere i nuovi interventi sul mercato del lavoro, ivi inclusa l'introduzione dell'arbitrato nelle controversie di lavoro.
Oggi eccolo firmare il provvedimento che introduce il “legittimo impedimento” per il Premier e i suoi Ministri, ma nel contempo vanifica l'afflato riformatore chiedendo “larghe condivisioni” il che significa concessione del diritto di veto alla minoranza.
Un colpo al cerchio e uno alla botte.
Così si prende tempo, si rimandano le scelte, si rallenta qualsiasi attività di governo.
Se a questo aggiungiamo i magistrati militanti e le regioni rosse che ostacolano, i primi “interpretando” anche ciò che – come i provvedimenti sull'immigrazione – non ha bisogno di essere interpretato, le seconde con continui ricorsi per conflitti di competenza, le decisioni pur votate dal parlamento, vediamo come nonostante il rinnovato consenso ottenuto dal Popolo Sovrano, l'azione riformatrice del Governo sia parzialmente vanificata.
Noi cittadini elettori, ci aspettiamo che Berlusconi e Bossi realizzino le riforme concordate.
Anche se ciò dovesse significare uno scontro istituzionale da risolvere con la chiamata finale alle urne, in una Armageddon politica che potrà, sola, restituire il potere a chi deve realmente detenerlo: il Popolo Sovrano.
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Ha firmato il decreto “salvaliste”, peraltro totalmente disapplicato là dove era necessario, poi ha rispedito alle camere i nuovi interventi sul mercato del lavoro, ivi inclusa l'introduzione dell'arbitrato nelle controversie di lavoro.
Oggi eccolo firmare il provvedimento che introduce il “legittimo impedimento” per il Premier e i suoi Ministri, ma nel contempo vanifica l'afflato riformatore chiedendo “larghe condivisioni” il che significa concessione del diritto di veto alla minoranza.
Un colpo al cerchio e uno alla botte.
Così si prende tempo, si rimandano le scelte, si rallenta qualsiasi attività di governo.
Se a questo aggiungiamo i magistrati militanti e le regioni rosse che ostacolano, i primi “interpretando” anche ciò che – come i provvedimenti sull'immigrazione – non ha bisogno di essere interpretato, le seconde con continui ricorsi per conflitti di competenza, le decisioni pur votate dal parlamento, vediamo come nonostante il rinnovato consenso ottenuto dal Popolo Sovrano, l'azione riformatrice del Governo sia parzialmente vanificata.
Noi cittadini elettori, ci aspettiamo che Berlusconi e Bossi realizzino le riforme concordate.
Anche se ciò dovesse significare uno scontro istituzionale da risolvere con la chiamata finale alle urne, in una Armageddon politica che potrà, sola, restituire il potere a chi deve realmente detenerlo: il Popolo Sovrano.
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2 commenti:
Personalmente ritengo Napolitano uno dei migliori Presidenti che abbiamo avuto.
(Non è che la concorrenza sia agguerrita).
E' partito tremendamente penalizzato sia per il suo brutto passato sia per il modo in cui è stato messo sul Colle.
Ma ga saputo riscattarsi.
Per me è stato equilibrato e spesso super partes.
In varie occasioni ha respinto con vigore i tentativi della sinistra di strumentalizzarne l'operato.
Varie volte ho sceritto post per lodarne l'operato.
Beh, se lo paragoniamo a Scalfaro e Ciampi, sicuramente è meglio, anche se non so cosa potrebbe fare in questa situazione se non ostacolare con prudenza Berlusconi.
Se, però lo paragoniamo a quanti hanno preceduto Scalfaro o è alla pari di Pertini, o è decisamente peggio (di Cossiga, Leone, Saragat, Gronchi, Einaudi, De Nicola).
Insomma, la sua matrice comunista si vede e incide.
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