Leggo che nella notte è deceduto il cardinale Giacomo Biffi, già arcivescovo di Bologna.
Da agnostico non ho molta dimestichezza con teologia e con aldilà e, soprattutto di questi tempi, mi sento molto distante e distinto dalla chiesa cattolica, di cui però Biffi rappresentò quella che io ritengo fosse e sia la parte migliore, nonostante la sua smaccata simpatia per Comunione e Liberazione (infatti non dimentico l'attività nei miei anni di liceo e universitari e la totale incapacità di comprendere il prossimo, tanto che fui considerato "uno di Lotta Continua" ... IO !!!).
Non ho neppure condiviso la sua denuncia di Bologna "sazia e disperata", perchè mi sembrava, come fu da tanti interpretata, non come una rinnovata accusa al regime comunista che l'ha messa in ginocchio e nel tempo l'ha trasformata nell'attuale città degradata e sporca, ma al sistema capitalista che, al contrario, di Bologna avrebbe potuto fare una capitale dell'ordine e della efficienza.
Fui invece totalmente d'accordo con il suo indimenticabile intervento alla Fondazione Migrantes del 30 settembre del 2000 intitolato L'europa o sarà cristiana o non sarà nel quale sono contenute le sue preveggenti parole sull'immigrazione.
Una immigrazione che doveva essere selezionata in base alla caratteristiche delle popolazioni che volevano entrare, alla loro storia, alla loro cultura e anche alla loro religione, questo per ammettere chi realmente volesse e potesse integrarsi, chiudendo gli accessi a quanti invece sarebbero stati (come in effetti sono) solo degli elementi di disgregazione e di distruzione della nostra società e civiltà.
Parole, come ben sappiamo tanto preveggenti e tanto inascoltate.
Il cardinale Biffi fu anche un capace divulgatore e piacevole scrittore come Benedetto XVI, il cardinale Joseph Ratzinger che, si dice, nel Conclave del 2005, quando fu eletto, diede il suo voto proprio a Biffi.
Le sue "Memorie" sono un prezioso documento storico ma fu anche un narratore come nel "Quinto Evangelio" o nel suo "Pinocchio Peppone L'Anticristo e altre divagazioni".
Una persona di cultura e di spessore, come ne sono rimaste poche (soprattutto nella chiesa cattolica di Bergoglio, verrebbe da dire) e che sicuramente ha sofferto, se ne fosse venuto a conoscenza, dello scempio che l'attuale dirigenza cattolica sta compiendo di duemila anni di Storia.
Meglio, per lui, terminare adesso la sua esperienza terrena, anche se noi perdiamo una persona che, nel pieno delle sue facoltà, ci sarebbe stata di aiuto per superare questi momenti di crisi.
R.I.P.
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1 commento:
Biffi e Maggiolini erano i due maggiori esponenti di una chiesa purtroppo in via di rottamazione, con l'attuale Bergoglio.
E' pazzesca, ad esempio, quello del crocefisso falcemartellato e delle foglie di coca durante il suo viaggio in Bolivia. Un papa che come nella canzone di Vasco Rossi, è tutto "coca,casa e chiesa" ci fa capire a chiare lettere che non abbiamo più nessun santo a cui votarci: né nelle autorità civili né tanto meno, in quelle religiose.
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