Forza Italia non voterà la sfiducia al ministro Lotti, fedelissimo di Renzi e, in tal modo, farà mancare i voti necessari a mettere in crisi Renzi e il governo Gentiloni per andare con ogni rapidità alle urne.
Lo hanno esplicitamente detto gli esponenti più compromessi con la sinistra, Romani e la Carfagna, con quest'ultima che, senza alcun pudore, ha rilasciato dichiarazioni contro i "populisti" degne di una qualsiasi Boldrini.
Come ho più volte scritto, con tutto quello che la politica gli è costata, l'unico che assolvo da comportamenti indecenti è Berlusconi che, ovviamente, cerca in ogni modo la captatio benevolentiae di chi potrebbe aiutare una decisione di Strasburgo a lui favorevole contro la legge Severino.
Ma tutti gli altri, TUTTI gli altri, se veramente non voteranno la sfiducia a Lotti saranno responsabili, colpevoli di un indecente connubio che vede Forza Italia disponibile ad alleanze contro natura con i cattocomunisti di osservanza renziana.
Non hanno alcun pregio le dichiarazioni di Romani sul garantismo.
In una società, con una politica dove il garantismo si pratica a senso unico (solo verso i propri amici) mentre non si saltano le occasioni per bastonare gli avversari, comportarsi da (presunti) gentiluomini significa solo peggiorare le cose.
Nella fattispecie significa lasciare al governo Gentiloni e la squadra di Renzi, lanciando una ciambella di salvataggio al bulletto di Rignano che, invece, meriterebbe solo altre mani per tenergli la testa sotto l'acqua.
Le dichiarazioni della Carfagna e di Romani, almeno, chiariscono un aspetto importante per la scelta del prossimo voto: Forza Italia è inaffidabile.
Al suo interno allignano altri potenziali Alfano e Verdini.
La scelta si restringe alla Lega e a Fratelli d'Italia che, se non si federeranno, dovranno essere condizionati dagli elettori a stare insieme.
Come ?
Votando per un partito alla camera e per l'altro al senato, obbligandoli quindi ad essere complementari.
Ne riparleremo.
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