Con il Regno Unito che ha formalizzato la scelta di uscire dall'unione europea, si apre una nuova fase politica in cui i partiti e gli stati sovranisti hanno l'obbligo morale, per portare a compimento questa autentica rivoluzione di Libertà, di collaborare.
Non importa di come si chiamino i nostri compagni di viaggio, l'obiettivo è restaurare l'Europa dei Popoli e delle Nazioni, non quella delle consorterie di affari, della finanza e della burocrazia perfettamente rappresentata dal grigiore degli Juncker, Schulz, Tajani, Gentiloni e compagni.
Ci sono, in Europa, stati che rappresentano una scelta nazionale e sovrana, come la Russia, che possono fare da perno per un'azione coordinata in tutti gli stati perchè il Regno Unito non sia che il primo di una lunga serie.
I referendum hanno una doppia faccia, da un lato consentono di misurare la volontà popolare e il Regno Unito l'ha rispettata, ma dall'altro precipitano le scelte e il Regno Unito sarebbe stato sicuramente più utile alla causa se si fosse proposto, all'interno del soviet, come il capofila dei nazionalisti.
E' indubbio che la botta a Bruxelles e Strasburgo sarebbe stata mortale se la scelta di uscire fosse stata assunta contemporaneamente da cinque o dieci stati, purtroppo così non è accaduto.
Non possiamo quindi che sostenere ed essere solidali con tutti coloro che, in qualsivoglia stato, agiscono per limitare i danni che il soviet provoca con la finalità di costruire un'altra Europa, migliore, fondata sulle Nazioni e sulla volontà popolare, cioè sulla Libertà individuale.
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