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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

21 giugno 2017

Il pensiero unico di Sky


Eravamo abituati alla televisione di stato spartita tra i partiti dell'arco costituzionale, con continui cedimenti ai socialcomunisti che, pur rappresentando una minoranza, si sono trovati dopo il 1976 a possedere due telegiornali, un giornali radio e due reti, il tutto a spese nostre.
Nonostante il livore con quale si sono sempre scagliati contro Berlusconi utilizzando gli ormai scomparsi "osservatori" come quello "di Pavia" per contare anche i secondi assegnati a Forza Italia, gli anni migliori, più pluralisti furono quelli del Cav a Palazzo Chigi.
A sinistra hanno sempre obiettato: ma lui ha Mediaset.
Certo, però l'obbligo di trasmettere programmi di informazione lo avete imposto voi e, comunque, a noi non costa nulla, perché i debiti di Mediaset li paga Berlusconi e non ci viene imposto un canone.
Comunque, con il nuovo corso, Mediaset si è allineata ed è la copia, più discreta, della rai renziana, totalmente prona al potere e con i giornalisti che fanno a gara a chi lecca meglio il padroncino di Rignano, cercando persino di anticipare (a volte con esiti comici) le sue volontà.
Non vale la pena citare La7 perché conta veramente poco, praticamente è una riserva indiana dove comunque spadroneggia Mentana, socialista, il capofila di coloro che vorrebbero imbavagliare il web con la presunzione che possano essere solo i giornalisti a dare e fare informazione.
Arriviamo a Sky TG 24.
Belle presenze femminili, non c'è dubbio, ma la qualità dell'informazione ?
Anche qui è tutto un ossequio al padroncino di Rignano.
C'è una trasmissione che quasi sempre azzecca il tema di interesse ed è Tg 24 economia alle 18,30.
Ma, vivaddio !, ogni sera dei tre ospiti uno è del pci/pds/ds/pd in varie forme (presidente di qualche commissione, ministro, deputato o senatore, consigliere economico di palazzo Chigi o responsabile economico del partito).
Un secondo è sistematicamente un giornalista del Sole 24 Ore, cioè il quotidiano che è il megafono in Italia delle consorterie affaristico finanziarie europee ed internazionali e che ha dimostrato, con le sue recenti vicende, di non essere in grado neppure di gestire se stesso, figuriamoci essere il punto di riferimento degli "esperti".
Un terzo varia ma solo raramente rappresenta una voce alternativa ai primi due, in genere è un professorone di quelli che le azzeccano tutte (dopo ...) o un sindacalista (che è della stessa area politica dei primi due) o un tecnico di quello specifico argomento.
Rara avis viene ospitato il professor Claudio Borghi, esperto economico della Lega, con una parlantina sciolta che mette sistematicamente in "buca" ogni interlocutore e penso sia per la sua efficacia che trova spazio, quando ci va bene, una volta al mese.
Lunedì hanno parlato dell'inizio delle trattative per la Brexit.
Un coro unanime teso a dimostrare che l'europa farà vedere i sorci verdi all'Inghilterra, anzi spezzerà le reni alla perfida Albione.
Neanche una presenza tra i sostenitori della Brexit, come non ospitano mai (o quasi) i sostenitori di Trump o della Le Pen o, in genere, dei "populisti".
Ma che razza di informazione è quella a senso unico ?
Mi sa che sia della stessa natura delle leggi che vogliono proibire Idee ed Opinioni per paura della loro efficacia.
E' una informazione che non è credibile e che, al contrario di quanto sostiene Mentana, sarebbe meglio sottrarre ai giornalisti, come si diceva della guerra che è troppo seria per lasciarla fare ai generali, così possiamo dire che l'informazione è troppo importante per lasciarla nelle mani dei giornalisti.



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