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03 giugno 2017

Con Trump il clima è finalmente cambiato


La decisione del Presidente Trump di far uscire gli Stati Uniti dall'accordo sul clima è una prima risposta alle baggianate catastrofiste degli ecoambientalisti.
Non credo ad una parola delle loro fosche previsioni sul futuro cui la stampa dà ampio spazio, tacendo sulle opinioni contrarie di altri scienziati.
La questione è più semplicemente di affari, di soldi con le aziende che producono sistemi alternativi a petrolio e carbone che cercano di riservarsi una fetta sempre più grande della torta.
E non capisco perchè noi dovremmo sacrificarci per sostituire delle multinazionali senza anima ad altre multinazionali senza anima.
Del resto basta guardare il listino di borsa a Wall Street (particolarmente Nasdaq) ma anche, nel suo piccolo, quello italiano, per vedere quante siano le società che si sono "buttate" sul business ambientalista.
E le stesse multinazionali del petrolio, come la Exon, si sono dichiarate contrarie alla decisione di Trump, ma nessuno si chiede il perché.
Come nessuno si chiede il perché ad essere favorevole all'accordo di Parigi siano tutte le maggiori industrie, contro le piccole e medie che vedrebbero aumentati, forse in modo insopportabile, i costi e costrette poi a vendere alle maggiori, licenziando personale.
Sono solo affari, non certo preoccupazione per il clima che è solo la foglia di fico per convincere i più creduloni ed avere una massa disponibile a riempire le piazze anche contro il proprio interesse.
Del resto ho personalmente constatato, da quando a Bologna hanno imposto la raccolta differenziata dei rifiuti nel nome dell'ambiente, come il servizio sia peggiorato (i rifiuti restano più a lungo prima di essere raccolti perché, a seconda della loro natura, vengono ritirati solo una o due volte alla settimana) e soprattutto sia molto, ma molto più costoso.
E noi siamo costretti a pagare, sempre di più, mentre quelle società incassano utili sempre maggiori.
Anche la questione dell'ambiente è parte di un filo conduttore che unisce l'invasione dei clandestini finalizzata a sradicare le Tradizioni e l'Identità, anche etnica, dei Popoli e delle Nazioni alle interferenze sulle abitudini alimentari con la propaganda vegetariana e vegana e quella che vorrebbe cancellare i nostri alimenti per "rispettare" chi ci invade.
Unisce una rinnovata pulsione statalista che massifichi e addormenti le coscienze, con l'imposizione di leggi che sanzionano la libertà di opinione e la cui foglia di fico è una presunta battaglia contro il razzismo.
Unisce il tentativo di annientare le Nazioni con la costruzione di oligarchie autoreferenziali, fondate sul potere del denaro, sovranazionali e che soprattutto rifuggono dal sottoporsi al voto popolare e quando il Popolo si pronuncia contro i loro desiderata mettono in moto meccanismi per ribaltare il voto o, almeno provarci.
Come abbiamo visto contro Berlusconi (operazione riuscita), contro Erdogan (operazione fallita) e adesso contro Trump (operazione in corso).
Anche per questo condivido la decisione di Trump di mandare a spendere i catastrofisti ecoambientalisti: significa che possiamo ancora coltivare la speranza di sconfiggere la Spectre che sta ammorbando il mondo.   





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1 commento:

Giulio ha detto...

Gli strilloni della Silicon Valley sono quelli che hanno trasferito tutta la produzione in Cina anche perché laggiù potevano inquinare a piacimento e a basso costo.
Ora pubblicamente sono tutti scandalizzati, però a quanto pare brindano in privato dato che il NASDAQ dopo l’uscita dall’accordo di Parigi è arrivato ai massimi storici a 6.306 punti, e il Dow Jones al record di 21.206 punti.