Quando nel 1994 Berlusconi cominciò a subire l'assalto dell procure, subito dopo aver sconfitto elettoralmente la "gioiosa macchina da guerra" comunista, lo pensai subito.
I successivi attacchi, tutti finalizzati ad impedire il governo del Centro Destra a trazione berlusconiana e quindi, con la complicità dei tradizionali nemici europei (Francia e Germania), a ribaltare la volontà espressa dal Popolo Italiano con il voto, mi confermarono l'idea.
Scrissi quindi, contro chi sosteneva che dovessimo "liberarci" di un leader così ingombrante, che qualunque leader vincente avesse avuto il Centro Destra, sarebbe stato oggetto di attenzione da parte delle procure.
La vicenda della Lega e di Salvini confermano tale previsione.
I cattocomunisti non riconoscono la legittimità del voto popolare se questo è contro il loro interesse e le loro visioni.
Ricordatevi come hanno incensato Fini quando pensò di mettersi in proprio sottraendo parlamentari a Berlusconi e, dopo Fini, i cinque anni da ministro di tutto di Alfano, scomparso anche lui dalle cronache a dimostrazione della sua inconsistenza.
Guardiamo anche l'apologia che viene fatta in memoria del perdente John McCain per il solo fatto che si è schierato contro Trump.
Salvini subisce quello che subirebbe chiunque al suo posto, come leader del Centro Destra, ottenesse affermazioni elettorali e concretizzasse, o provasse a farlo, le proposte che hano ottenuto il consenso degli Italiani.
Ne prendano atto e si comportino di conseguenza, facendo quadrato attorno a Salvini che rischia anni di prigionia per le sue idee politiche.
Come accadde, del resto, a Ghandi, Mandela, Erdogan ed altri.
Ma la prigionia non può impedire alle idee di circolare e spesso è prodromica al successo finale.
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