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29 novembre 2024

Due paroline su canone rai e tasse

La sinistra si è aggrappata a due votazioni nelle quali Lega e Forza Italia si sono fatte i dispettucci reciproci, per aizzare i loro elettori, rincuorandoli dopo una serie di sconfitte in Italia e all'estero.

Poi il decreto fiscale è passato con un voto compatto di fiducia, mandando in frantumi l'ennesima illusione cattocomunista.

I due dispettucci sono relativi non ad una proposta del Governo ma a due emendamenti dei due partiti, che avevano avuto il via libera del Governo e sono stati respinti.

In sostanza, il Ministro dell'Economia Giorgetti ha a disposizioni qualche centinaio di milioni da immolare sull'altare di proposte specifiche di modifiche della legge di bilancio e quindi se ne passa una, non ne passa un'altra, perchè, grazie ad undici anni di governi cattocomunisti, la coperta è troppo corta.

Detto ciò i due emendamenti bocciati riguardavano un aiutino alla sanità calabrese e la conferma della riduzione del canone rai.

Personalmente sono contro la rai pubblica (in realtà sono contro il pubblico, quindi anche contro la sanità pubblica, ma so benissimo che la mia è una utopia che potrei vedere realizzata solo se scoppiasse una guerra che rivoluzionasse tutto l'esistente) ma comunque sono favorevole a ridurre il canone o ad abolirlo.

Forza Italia è notoriamente il partito di Mediaset e fa un torto al suo liberalismo opponendosi alla riduzione/abolizione del canone con motivazioni che nascondono la realtà: con un canone ridotto o abolito, la rai non avrebbe limiti di legge per la raccolta pubblicitaria che, quindi, verrebbe in parte sottratta agli altri operatori televisivi, Mediaset inclusa.

Tutto qui.

Ma sappiamo anche che con la rai pubblica, se non ci fosse il canone quei soldi arriverebbero dalla contabilità ordinaria, come dalla contabilità generale arrivano i soldi necessari a coprire il deficit della rai.

In tale ottica non si comprende l'opposizione della sinistra alla riduzione del canone.

Infatti il pagamento di una tassa denominata canone rai è uguale per tutti in virtù della fruizione del servizio, mentre se fosse ridotta/abolita, ricadendo nella contabilità generale, verrebbe pagata con gli amati (dai cattocomunisti) criteri di progressività e quindi da ogni contribuente in base al reddito.

Se quindi Forza Italia ha una motivazione di sostanza anche se in contrasto con la sua impostazione liberale, la sinistra fa solo una politica vessatoria perchè, quando si parla di tasse, quando c'è da buttarsi per ravanare nelle tasche del cittadino e spendere e spandere, i cattocomunisti non hanno rivali al mondo.

Inquadrato il problema del canone mi permetto di dire che se la strada maestra è la privatizzazione della Rai, a me poco importa se il canone non viene ridotto, purchè quei milioni siano utilizzati, ad esempio, per ridurre l'aliquota media dell'irpef dal 35% al 33% o 34%, insomma purchè quei soldi non siano spesi, ma utilizzati per ridurre la pressione fiscale, in un modo o in un altro.

Per quanto poco sia, sarebbe comunque un segnale, un indirizzo, una dichiarazione di intenti sul fatto che questo Governo di Centro Destra non è un Governo di spesa, ma di restituzione ai cittadini di quanto è stato a noi sottratto dalla politica cattocomunista fondata sulla spesa e sul prelievo fiscale.

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