Sabato scorso a Bologna, si sono adunati due segretari di partiti della sinistra (pd e Sinistra) per contestare il diritto di CasaPound ad esprimere pacificamente la loro opinione, mentre contemporaneamente, gruppi organizzati di sinistra aggredivano i Poliziotti e danneggiavano beni pubblici e privati.
Il sindaco di Bologna, che già è apparso come un pugile suonato dopo l'alluvione contro la quale non ha funzionato neppure l'esorcismo della recita di bella ciao, ha mostrato i suoi limiti parlando di trecento camicie nere mandate dal Governo a Bologna.
Frase di suo ridicola, tanto che qualcuno ha ipotizzato che al posto di Lepore ci fosse Crozza in una delle sue più riuscite imitazioni caricaturali.
Purtroppo per noi bolognesi non era Crozza, ma proprio Lepore che, non sapendo che pesci pigliare, come nel calcio la squadra in difficoltà manda la palla in tribuna per perdere tempo, così lui riesuma la liturgia antifascista da assemblea studentesca per evitare di dover argomentare sulla gestione della città.
Lepore è il sindaco che ha seguito un mandato di Cofferati e ben due di Merola e molti di noi credevano di aver toccato il fondo ma, come ci istruisce la saggezza popolare, al peggio non c'è mai fine e tremo al pensiero di chi i cattocomunisti potrebbero mettere al posto di Lepore, posto che qui a Bologna e, più in generale, in Emilia Romagna, grazie alla complicità di coop, sindacati, curia, associazionismo vario, sindaci e presidenti di regione usciranno sempre dallo stampino rosso.
Eppure non dovrebbe essere difficile governare bene, almeno nella gestione ordinaria.
Manifestare una opinione è un diritto di libertà connaturato nelle singole persone e, quindi, manifestare pacificamente, senza danneggiare e senza arrecare disturbo, deve essere tutelato, mentre, al contrario, deve essere repressa ogni forma di violenza, da quella morale per indurre ad impedire ad altri di manifestare a quella materiale che si estrinseca sia con aggressioni fisiche alle persone, che con il danneggiamento di beni pubblici e privati.
Non è difficile, ma a sinistra non ci sono ancora arrivati e dubito che mai ci arriveranno.
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