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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

08 novembre 2015

Il Rubicone bolognese



Anche se nel momento in cui scrivo non so se sarò in piazza per le dodici, so che l'appuntamento segna la sveglia per il Centro Destra.
Salvini, la Meloni e Berlusconi l'hanno capito, probabilmente dirigenti, militanti ed elettori leghisti e di Fratelli d'Italia l'hanno ugualmente capito, come pure militanti ed elettori azzurri.
Dalle cronache dei quotidiani sembra che, invece, non l'abbiano capito alcuni dirigenti azzurri e alcuni consiglieri fraudolenti, come Ferrara, del Cav.
Pare che un problema possa essere l'appartenenza al ppe.
Ma la battaglia contro l'euro e l'unione sovietica europea è un caposaldo non negoziabile.
Come non negoziabili sono la riduzione delle tasse, il blocco delle spese per i clandestini e dello ius soli, la cancellazione di ogni legge di privilegio per gli omosessuali, il ripristino di un sistema che premi chi si difende e difende la vita e la proprietà privata dagli aggressori.
Su tutto il resto si può discutere.
Questo mi aspetto dal comizio che, in quanto tale, lascerà il tempo che trova, mentre sarà il comportamento successivo ad incidere, e molto, sul ritorno al voto degli elettori delusi o sul loro allontanamento.
E per convincerli alle parole dovranno seguire fatti concludenti dove si amministrano città e regioni e nel voto in parlamento.
Se Forza Italia dovesse votare il disegno di legge Cirinnà o parte di esso, si dimostrerebbe inaffidabile, esattamente come se dovesse convenire con la cittadinanza facile ai clandestini o ai loro figli.
E toccherà quindi ad un comportamento coerente del Centro Destra dare ai propri elettori di sempre la volontà di votare candidati che siano espressione di coerenza e affidabilità a Milano, Roma, Bologna, Napoli e dovunque si andrà a votare in primavera.
Con un Renzi che parla come la caricatura televisiva di uno di Destra e poi fa approvare provvedimenti da sinistra estrema, con un Grillo sornione che su Roma ha detto cose interessanti e condivisibili e che vengono premiate (per ora solo nei sondaggi) dagli elettori (soprattutto di Destra in libera uscita), solo un comportamento coerente con quello che sarà detto sul palco (o che immagino venga detto) può ripristinare una dialettica normale e riportarci al governo.
Diversamente al ballottaggio andrà Grillo e saremo costretti a votarlo pur di intralciare il pallonaro fiorentino che rappresenta il peggio del panorama politico nazionale.


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