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28 ottobre 2025

Consegnare il passato alla Storia

Quando l'interesse per un determinato argomento si unisce al culto della carta stampata, uno diventa un collezionista.

Nel mio piccolo ho qualche perla singola e una raccolta (quasi) completa, che forma sostanzialmente una storia della fantascienza, di tutto quello che ha pubblicato Ugo Malaguti (1945 - 2021) nella sua sessantennale carriera dedicata alla fantascienza, come Editor (e come Autore) anche con pesanti sacrifici personali.

Iniziò l'attività editoriale in proprio fondando la Libra Editrice nel 1967 e, dopo decenni di ricerche, mercatini e quindi siti internet specializzati, dei 228 volumi pubblicati dalla Libra nei suoi tre lustri (1967 - 1982) di vita, ne ho 227 e non dispero di reperire, prima o poi, anche quello mancante (e potrò togliere quel "quasi" iniziale).

Malaguti aveva una caratteristica, che poi si è sviluppata anche nelle sue successive creature editoriali, per cui gli editoriali e le prefazioni con i quali presentava il volume in uscita, non si limitavano ad illustrare il contenuto, l'autore o gli autori, ma spaziavano sulla cronaca, sull'attualità e negli anni Sessanta e Settanta la cronaca dava molti motivi per spunti polemici e disquisizioni accademiche.

Così quando riprendo in mano uno di quei volumi, per me molto preziosi, ben oltre il loro valore venale, mi rituffo in notizie, in eventi, in vicende del passato, che so già "come sono andate a finire" e rammento le passioni del momento e le incertezze che quegli eventi creavano.

E il naufragar m'è dolce in questo mare.

Perchè ricordare una vicenda , una serie di eventi, un fatto di cronaca che da contemporanei poteva sembrare avere una portata cosmica, è sempre piacevole sapendo "come è andata a finire".

E' la funzione della Storia, quella vera, non quella che viene piegata, anche dopo 80, 100 anni, alla propaganda di fazione.

Collocare un evento, che evidentemente è stato importante, nel suo contesto storico, è una operazione educativa, perchè ne consente lo studio al di fuori delle passioni che falsano, inevitabilmente, non solo ogni giudizio, ma soprattutto ogni insegnamento che possiamo trarre da quello specifico evento.

E' quindi sbagliato negare validità a ricorrenze che possono essere per noi urticanti per il loro significato, ma che, comunque, hanno un rilievo storico se non fondamentale, almeno rilevante per la nostra Nazione e per noi stessi.

Ed è con questo spirito che ritengo si debba continuare a ricordare il 28 ottobre, anniversario della Marcia su Roma, come una data che è necessariamente figlia del suo tempo e che va collocata nel 1922 e non nel 2025.

Da tutte queste date (28 ottobre, 4 novembre, 7 gennaio, 21 marzo, 21 e 25 aprile, 2 giugno) che ricordiamo, più o meno automaticamente, più o meno con trasporto, deriviamo tutti noi e la nostra società di oggi.

Sono le nostre Radici, piacciano o meno e per capire l'Italia e gli Italiani, per cercare di comprendere cosa sia meglio per la nostra Patria e il nostro Popolo, non possiamo ignorarle o liquidarle con gli slogan di fazione.

Perchè la Storia continua. 

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