Un parto lungo un mese ed ecco che le liste per le elezioni sono state compilate.
Sulla stampa leggiamo di esclusioni eccellenti, di ridimensionamenti, di diritti di tribuna, ma la realtà è una formulazione di liste legate al leader del partito che, in questo modo, si assume piena responsabilità in caso di sconfitta e tutti i meriti in caso di vittoria.
La riforma elettorale è anche questo: una forte personalizzazione della politica, una leadership che prevale sulle ripartizioni correntizie, con seggi attribuiti in virtù di una scelta individuale del “capo” che sceglie chi, a suo insindacabile giudizio, può meglio supportare la sua politica.
A ben vedere questo modo di fare le liste è prodromico a quel passo in avanti che qui si auspica: una maggiore stabilità ed una più forte capacità di indirizzo da parte del Premier, con la scelta e la revoca dei ministri e con una pattuglia parlamentare più affidabile perché più fedele.
E se vogliamo “guardare dentro” a questo modo di fare le liste, vediamo che, ancora una volta, è la Casa delle Libertà ad interpretare meglio la riforma e la sua proiezione futura, con i principali partiti della Coalizione che candidano, in modo diffuso sul territorio nazionale, a capolista i propri leaders nazionali:
Silvio Berlusconi per Forza Italia
Gianfranco Fini per Alleanza Nazionale
Umberto Bossi per la Lega Nord
Pierferdinando Casini per l’Udc
Alessandra Mussolini per Alternativa Sociale
identificando quindi, senza alcun dubbio, la lista con il leader.
E nell’epoca in cui sui sondaggi si costruiscono i programmi e si preparano le campagne elettorali, non poteva mancare anche la loro influenza sulla composizione delle liste, soprattutto là dove si parla di “diritto di tribuna”, cioè di concedere un posto a candidati di altre formazioni, troppo piccole per riuscire a superare gli sbarramenti imposti, ma anche significative per gli uomini o per la rappresentanza ideale che portano.
Ecco che se Bobo Craxi ha trovato ospitalità nei DS, non propriamente amichevoli verso suo padre, la sorella Stefania Craxi ha coerentemente scelto Forza Italia.
E se Pannella ha cannibalizzato i socialisti di Boselli, Forza Italia ha concesso una rappresentanza simbolica, ma significativa a quei radicali che sono rimasti nella CdL, che, a parte qualche esagitato che si trova sempre, hanno ragionevolmente e compostamente compreso la realtà e si apprestano a portare il loro contributo alla causa comune, avendo garantito, grazie a Forza Italia, il “diritto di tribuna”.
Chiusa quindi la composizione delle liste, si apre la parte finale della campagna elettorale che ci porterà al voto del 9 e 10 aprile.
2 commenti:
Tu cosa ne pensi di una preferenza ad AS, pensi che possa rivelarsi un voto disperso?
Con questa legge nessun voto è disperso perchè arriva sempre alla Coalizione.
Comunque domani o dopo mi divertirò anch'io, come Mieli, con il giochino dell'endorsement ... :-)
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