
I giudici condannano al silenzio il Prosindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini , per presunte espressioni “razziste”, mentre la parte sinistra della Chiesa Cattolica si spende (e purtroppo spende anche il buon nome della Chiesa) per sostenere una presunta utilità dell’immigrazione .
Illegali in un barcone rifiutano l’aiuto dei maltesi perché pretendono di essere trasportati in Italia: purtroppo vengono accontentati, rovinando il traguardo di zero sbarchi che avevamo appena tagliato.
E’ evidente che è ripresa con forza una campagna tendente a promuovere l’invasione degli immigrati, purtroppo anche con i nostri soldi.
Un altro motivo, infatti, per non pagare il canone rai è dato da alcune trasmissioni radiofoniche.
Poco prima del gr delle sei del mattino vi è una trasmissione che ha ampiamente tracimato dal suo compito di fornire istruzioni agli immigrati che vogliono essere assimilati.
Vengono infatti intervistati solo e soltanto coloro che operano per favorire la permanenza degli immigrati e, naturalmente, snocciolano cifre e sentimenti contrastanti con quelle reali e di gran parte della popolazione italiana che, pure, paga il canone.
Immediatamente dopo il gr delle sei, abbiamo la famigerata trasmissione “Istruzioni per l’uso”, dove sin troppo spesso trovano spazio le posizione “buoniste” e di sinistra, con il classico “politicamente corretto” del “poverini e pensare che ci sono anche dei cattivoni che vorrebbero obbligare i medici a denunciare i clandestini”.
I “cattivoni” siamo noi che paghiamo il canone perché vengano prodotte trasmissioni contrarie ai nostri sentimenti e, soprattutto, ai nostri interessi.
Alla domenica alle 7,30 c’è il notiziario evangelico con un pistolotto in cui, abitualmente, si attacca il Papa e Berlusconi.
Ultimamente da quel pulpito viene la più netta condanna di ogni politica di controllo dell’immigrazione.
Con la banale scusa del “siamo tutti fratelli” e con gli sproloqui sulla utilità dell’immigrazione, gli evangelici riescono a farmi rivalutare ogni domenica la Chiesa Cattolica: ma perché non se li pigliano a casa loro o, meglio ancora, non li mandano nelle loro case madri ?
Intanto, anche per tale trasmissione, Pantalone paga.
E per finire questo breve excursus, sempre domenica, dopo le nove, abbiamo “I nuovi italiani” che non sarebbero i nostri figli, da crescere ed educare come bravi cittadini, insegnando loro le nostre sane tradizioni, la storia della nostra Patria e i nostri costumi, no.
Sarebbero gli immigrati cui, i soliti “cattivoni”, cercano di impedire il raggiungimento del traguardo della cittadinanza.
Come se bastasse un tratto di penna, un atto burocratico, l’acquisto della cittadinanza, per far diventare qualcuno di nazionalità italiana.
E noi paghiamo anche quella trasmissione.
Berlusconi, giustamente, sta cercando di eliminare l’Irap.
Continuo a raccomandargli di non dimenticarsi dell’Ici residuale, del bollo auto e soprattutto del canone televisivo, una delle tasse più odiose che, con simili trasmissioni portatrici insane di immigrazionismo e di “politicamente corretto”, diventa ogni giorno più ripugnante.
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Illegali in un barcone rifiutano l’aiuto dei maltesi perché pretendono di essere trasportati in Italia: purtroppo vengono accontentati, rovinando il traguardo di zero sbarchi che avevamo appena tagliato.
E’ evidente che è ripresa con forza una campagna tendente a promuovere l’invasione degli immigrati, purtroppo anche con i nostri soldi.
Un altro motivo, infatti, per non pagare il canone rai è dato da alcune trasmissioni radiofoniche.
Poco prima del gr delle sei del mattino vi è una trasmissione che ha ampiamente tracimato dal suo compito di fornire istruzioni agli immigrati che vogliono essere assimilati.
Vengono infatti intervistati solo e soltanto coloro che operano per favorire la permanenza degli immigrati e, naturalmente, snocciolano cifre e sentimenti contrastanti con quelle reali e di gran parte della popolazione italiana che, pure, paga il canone.
Immediatamente dopo il gr delle sei, abbiamo la famigerata trasmissione “Istruzioni per l’uso”, dove sin troppo spesso trovano spazio le posizione “buoniste” e di sinistra, con il classico “politicamente corretto” del “poverini e pensare che ci sono anche dei cattivoni che vorrebbero obbligare i medici a denunciare i clandestini”.
I “cattivoni” siamo noi che paghiamo il canone perché vengano prodotte trasmissioni contrarie ai nostri sentimenti e, soprattutto, ai nostri interessi.
Alla domenica alle 7,30 c’è il notiziario evangelico con un pistolotto in cui, abitualmente, si attacca il Papa e Berlusconi.
Ultimamente da quel pulpito viene la più netta condanna di ogni politica di controllo dell’immigrazione.
Con la banale scusa del “siamo tutti fratelli” e con gli sproloqui sulla utilità dell’immigrazione, gli evangelici riescono a farmi rivalutare ogni domenica la Chiesa Cattolica: ma perché non se li pigliano a casa loro o, meglio ancora, non li mandano nelle loro case madri ?
Intanto, anche per tale trasmissione, Pantalone paga.
E per finire questo breve excursus, sempre domenica, dopo le nove, abbiamo “I nuovi italiani” che non sarebbero i nostri figli, da crescere ed educare come bravi cittadini, insegnando loro le nostre sane tradizioni, la storia della nostra Patria e i nostri costumi, no.
Sarebbero gli immigrati cui, i soliti “cattivoni”, cercano di impedire il raggiungimento del traguardo della cittadinanza.
Come se bastasse un tratto di penna, un atto burocratico, l’acquisto della cittadinanza, per far diventare qualcuno di nazionalità italiana.
E noi paghiamo anche quella trasmissione.
Berlusconi, giustamente, sta cercando di eliminare l’Irap.
Continuo a raccomandargli di non dimenticarsi dell’Ici residuale, del bollo auto e soprattutto del canone televisivo, una delle tasse più odiose che, con simili trasmissioni portatrici insane di immigrazionismo e di “politicamente corretto”, diventa ogni giorno più ripugnante.
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