Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

Web blacknights1.blogspot.com
penadimorte.blogspot.com svulazen.blogspot.com
Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

23 giugno 2011

La sinistra ancora scornata

Dopo la sbornia post elettorale e le relative illusioni, a sinistra dovranno vivere un’altra estate con Berlusconi Premier.
Del resto non si capisce come potevano le elezioni amministrative o i referendum obbligare a dimissioni chi aveva vinto le politiche nel 2008, le amministrative e le europee nel 2009 e le regionali nel 2010.
Per le sconfitte subite non si sono dimessi Sarkozy (il cui partito non governa più alcuna regione), la Merkel (che da due anni sta subendo sconfitte nelle regionali) e Cameron (che ad appena un anno dall’ingresso in Downing Street si è visto nuovamente superato dai laburisti alle amministrative di primavera,mentre il suo alleato liberaldemocratico Clegg rischia l’estinzione).
E non si sono dimessi neppure i compagni Obama (che ha addirittura perso la maggioranza alla camera dei Rappresentanti –quindi un voto prettamente politico, visto che si tratta di un ramo del Congresso statunitense - e tra i governatori nel novembre scorso) e Zapatero (umiliato in Spagna dai Popolari che gli hanno inflitto ben dieci punti di distacco, pur sempre nelle amministrative).
Se i comunisti vogliono, con la loro piatta espressione abituale, un “paese normale”, ecco che il Governo prende atto di una singola sconfitta alle amministrative (più per la perdita di Milano che per i voti complessivi conseguiti) e della volontà (autolesionista, annoto io) degli Italiani su nucleare, gestione degli impianti idrici e legittimo impedimento, ma prosegue per la sua strada, con la maggioranza che ha conseguito nel 2008, confermata nonostante il voltafaccia di una pattuglia di eletti nel Pdl solo parzialmente compensato da analogo comportamento di alcuni eletti tra i partiti di opposizione (semmai questi fatti dovrebbero portare ad un accordo bipartisan per far decadere che cambia partito dopo le elezioni, in modo da mantenere intatti i rapporti di forza voluti dal Popolo).
Certo Berlusconi dovrà intervenire per riconquistare il voto di chi, tra i propri elettori, è rimasto deluso dalla fatica con la quale si provvede a rinnovare la struttura dello stato, ma quanto esposto in sede parlamentare dimostra come sia ben chiara la giusta strada da intraprendere.
A cominciare dalla riduzione delle tasse e dal contrasto del fenomeno immigratorio.
Al palo sono rimasti quelli delle opposizioni, capaci solo di dire “no”, ma tra le quali, nel momento in cui svanisce il sogno di occupare qualche poltrona governativa, tornano a volare gli stracci come dimostra l’intervento alla camera di Di Pietro.
Mi preoccupa in parte il tono pacato e remissivo del Premier, ma non dubito che tornerà a tuonare, come piace a me, alla prossima aggressione giudiziaria, mediatica o di altro genere.
Adesso ci saranno due anni per realizzare la riduzione delle tasse e contenere il fenomeno immigratorio in modo tale da rendere sensibile all’elettorato il cambio di passo, per poi chiedere legittimamente un altro mandato quinquennale dal 2013 al 2018.
E senza che si perda tempo per individuare un successore a Berlusconi, aprendo anche il Centro Destra alla lotta per bande come accade a sinistra o con riti bizantini come la verifica di questi due giorni, utile solo ad impegnare i parlamentari con vuote chiacchiere, invece di votare provvedimenti di interesse generale.

Entra ne

2 commenti:

marshall ha detto...

E infatti a Napoli è già finito il tempo della sbornia da illusioni, e a Milano arriverà presto: nessuno fa miracoli. Eppure è tutta gente che va al cinema o guarda la televisione e si doveva quindi ricordare di quella famosa scena del film Il Postino, nella quale quell'onorevole prometteva ad ogni arrivo di elezioni (che a quei tempi si svolgevano ogni due anni, massimo tre) il completamento di una data strada, salvo poi sparire e far chiudere il cantiere una volta ottenuti i voti.
E anche per questo m'ha fatto ridere ieri la pasionaria Rosi Bindi quando ha sguaiato con faccia paonazza: "noi siamo in grado di governare". Senza poi parlare dei progetti di Bersani, su come saprebbe risolvere certi problemi, salvo poi a non rivelare mai come farebbe, perchè - dice - se la tiene per lui la soluzione. Forte, davvero forte e da far scompisciare dalle risate. E qui ci vorrebbero i post di Jonnhy doe, che ne sa fare stupende caricature.

Massimo ha detto...

Proprio così. A parte la Bindi che conferma ogni giorno il fatto che quella di Sgarbi, poi ripresa da Berlusconi, non era una battuta ma la realtà, Bersani è la rappresentazione di quanto l'abito faccia il monaco. Ha costruito una carriera sul "darla ad intendere" di essere competente e adesso i nodi vengono al pettine. E speriamo che non debba mai dimostrare la sua reale essenza al governo ma che si limiti alle amministrazioni locali.