Ventun ministeri, possono diventare tranquillamente ventidue.
Abbiamo un ministero, istituito da Monti, sull'integrazione perchè non dovremmo avere un ministero dell'Identità Nazionale ?
A fronte di un dicastero affidato ad una signora di nazionalità congolese, dobbiamo affiancare un ministero affidato ad un soggetto di nazionalità Italiana.
La prima dovrebbe favorire l'integrazione, ma pensate che la sua azione tenda ad integrare gli stranieri perchè assimilino cultura, usi, costumi, religione, cucina della Nazione che li ospita, oppure pensate che costei voglia forzare la mano perchè gli immigrati possano conservare tutte le loro caratteristiche e, al contrario, siano gli Italiani a dover cambiare per adattarsi ai nuovi venuti ?
La prima dovrebbe favorire l'integrazione, ma pensate che la sua azione tenda ad integrare gli stranieri perchè assimilino cultura, usi, costumi, religione, cucina della Nazione che li ospita, oppure pensate che costei voglia forzare la mano perchè gli immigrati possano conservare tutte le loro caratteristiche e, al contrario, siano gli Italiani a dover cambiare per adattarsi ai nuovi venuti ?
Le premesse, cioè l'attività svolta e le prime proposte di legge come il passaggio allo ius soli, dicono che la strada che intenderebbe percorrere sia la seconda.
A maggior ragione, quindi, è necessario un ministero che conservi, valorizzi, diffonda l'Italianità come modo di vivere, di pensare, di agire, di lavorare.
A maggior ragione, quindi, è necessario un ministero che conservi, valorizzi, diffonda l'Italianità come modo di vivere, di pensare, di agire, di lavorare.
Leggendo i commenti dei lettori nei quotidiani online, leggendo i blog, non mi pare che la nomina di un ministro di nazionalità straniera al ministero dell'integrazione, sia stata accolta bene: troppo evidentemente a favore degli immigrati con il rischio che faccia pagare agli Italiani le velleità dei nuovi arrivati.
Libero ha svolto un interessantissimo sondaggio tra i lettori nel quale si chiedeva di votare "il ministro che NON volevi".
Libero ha svolto un interessantissimo sondaggio tra i lettori nel quale si chiedeva di votare "il ministro che NON volevi".
La ministra di nazionalità africana ha staccato tutti con quasi il 40% dei voti.
Dietro di lei (ma solo al 12% !!!) Franceschini e la Bonino.
E' opportuno ricordare come sia ben diverso il concetto di nazionalità da quello di cittadinanza e che possiamo riassumere brevemente e brutalmente dicendo che io, anche se rinunciassi alla cittadinanza Italiana, resterei sempre un Italiano più della ministra dell'integrazione che di Italiano ha solo la cittadinanza concessa per un atto amministrativo.
Non dobbiamo quindi abbandonare la cultura della Nazionalità che è la cultura della Identità e rispetta i Valori delle nostre Radici, del nostro essere, della nostra Storia.
E queste devono essere le parole chiave: Nazione - Identità - Valori - Radici - Storia.
E' un atto di rispetto e di continuità verso i nostri Padri che hanno fortissimamente voluto l'Italia, con grandi sacrifici che non possono essere dispersi per includere persone che questi sacrifici non hanno fatto, che a quella Storia non appartengono, che quelle Radici non riconoscono, che quei Valori non condividono, che quella Identità non posseggono, che, insomma, a questa Nazione NON appartengono.
Solo chi ha la Nazionalità Italiana può decidere se rinunciare a parte della propria Sovranità per condividere l'Identità Nazionale e la terra sulla quale si estrinseca, con altri, nuovi arrivati, concedendola a chi possa essere assimilato e a chi voglia e possa essere assimilato, ma non a chi vorrebbe conservare la sua Identità, i suoi costumi, pretendendo addirittura che siamo noi a rinunciare a qualcosa della nostra essenza "per non offendere".
Solo quindi un referendum potrebbe sancire il passaggio dal millenario ius sanguinis di origine Romana, al barbaro ius soli di origine germanica.
E' opportuno ricordare come sia ben diverso il concetto di nazionalità da quello di cittadinanza e che possiamo riassumere brevemente e brutalmente dicendo che io, anche se rinunciassi alla cittadinanza Italiana, resterei sempre un Italiano più della ministra dell'integrazione che di Italiano ha solo la cittadinanza concessa per un atto amministrativo.
Non dobbiamo quindi abbandonare la cultura della Nazionalità che è la cultura della Identità e rispetta i Valori delle nostre Radici, del nostro essere, della nostra Storia.
E queste devono essere le parole chiave: Nazione - Identità - Valori - Radici - Storia.
E' un atto di rispetto e di continuità verso i nostri Padri che hanno fortissimamente voluto l'Italia, con grandi sacrifici che non possono essere dispersi per includere persone che questi sacrifici non hanno fatto, che a quella Storia non appartengono, che quelle Radici non riconoscono, che quei Valori non condividono, che quella Identità non posseggono, che, insomma, a questa Nazione NON appartengono.
Solo chi ha la Nazionalità Italiana può decidere se rinunciare a parte della propria Sovranità per condividere l'Identità Nazionale e la terra sulla quale si estrinseca, con altri, nuovi arrivati, concedendola a chi possa essere assimilato e a chi voglia e possa essere assimilato, ma non a chi vorrebbe conservare la sua Identità, i suoi costumi, pretendendo addirittura che siamo noi a rinunciare a qualcosa della nostra essenza "per non offendere".
Solo quindi un referendum potrebbe sancire il passaggio dal millenario ius sanguinis di origine Romana, al barbaro ius soli di origine germanica.
Un referendum perchè se si deve rinunciare ad un diritto, ad una proprietà, gli unici legittimati a farlo sono i titolari di quel diritto, di quella proprietà.
E per salvaguardare tutto ciò, non c'è nulla di meglio che istituire un Mnistero dell'Identità Nazionale.
P.S. Proprio mentre veniva pubblicato questo post le agenzie diffondono le dichiarazioni della ministra di nazionalità congolese:
- abolire il reato di immigrazione clandestina
- disegno di legge per lo ius soli.
Non mi preoccupa.
E' solo una provocazione per istigare alle reazioni verbali di chi è contrario e quindi scatenare la repressione preventiva dell'unar (l'equivalente di Equitalia nel campo della libertà di opinione e di manifestarla).
Però mi domando se Letta non ritenga di ritirare la delega all'immigrazione, visto che la ministra ha sparato una sciocchezza non condivisa e, quindi, come è stato imputato alla Biancofiore, ha violato le regole imposte del "gioco di squadra".
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4 commenti:
Ho paura degli utili idioti, Max...
Ok per il Ministero dell'Identità Nazionale.
Con riforma annessa del "modo in cui" si sta in quell'ammasso di ladri burocrati che è l'attuale inutile UE, covo di fanatici monetaristi tossici.
Comunque bel post...sono temi chiave, non si sondano mai fino in fondo e sempre bisogna ragionarci insieme...
sulla stessa linea l'ultimo di Nessie o il mio su Svulazen su caritas, marx e il "rifugiato a casa tua".
Contro la simbologia di Casa/Patria/Nazione/Proprietà hanno scatenato di tutto.
Il dato essenziale è che se anche io volessi rinunciare alla cittadinanza Italiana, resterei sempre un Italiano più di tanti "mezzi" o "nuovi" italiani come amano chiamarli.
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